Cenone di Natale, in Calabria trionfa il tradizionale menu di pesce

23 dic 10 Trionfo a base di pesce per la vigilia e robusti piatti di carne nel giorno di Natale. Tradizioni gastronomiche confermate, in Calabria, anche per il 2010, in occasione della festa più bella dell’anno che, secondo la Coldiretti, vedrà il 90% delle famiglie ritrovarsi nelle case. Nell’anno che ha visto la “dieta mediterranea” elevata al rango di tesoro immateriale dell’umanità da parte dell’Unesco, proprio dalla Calabria, dove negli anni Cinquanta, a Nicotera, nel Vibonese, sono stati condotti studi basilari che hanno aperto la strada al riconoscimento odierno assume ancora più forza la specificità di proposte gastronomiche della regione. Niente caviale, crudité, crostacei d’altura e altri prodotti in voga e che hanno poco a che spartire con la storia e la cultura della regione ma spazio a pesce stocco, in tutte le sue varianti, minestre di verdura, fritture di carciofi, crespelle con alici in ossequio alle radici povere del passato. Gli spaghetti con le cozze e le vongole hanno soppiantato da anni, ormai, i tradizionali bucatini alla mollica o al sugo di baccalà. Non mancherà, in tavola, il pesce spada con la “ghiotta”, il sughetto a base di olio d’oliva, cipolla, pomodori, olive e capperi. Poi c’è il capitone o l’anguilla fatta alla calabrese con il sugo di pomodoro. Contorno con broccoli in umido e peperoncino. Tradizioni che, nelle famiglie calabresi, resistono alle spinte della modernità anche per quanto riguarda i dolci: dai turdilli della tradizione agli “nzullì, ai torroni artigianali soprattutto quelli di Bagnara Calabra dove si tramanda una tradizione ormai più che secolare.