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    Cgil su op. Reale “Scenario inquietante”

     

     

    Cgil su op. Reale “Scenario inquietante”

    21 dic 10 Lo scenario che si presenta in Calabria, con l'arresto di un consigliere regionale e di altri quattro candidati alle elezioni del 29 e 30 di marzo, destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla magistratura reggina su richiesta dalla DDA, è assolutamente inquietante. Lo afferma il segretario generale della CGIL, Sergio Genco. Con essa, spiega Genco, viene disvelato, se ancora ce ne era bisogno, il rapporto perverso e torbido tra politici e ‘ndrangheta e come questa abbia la capacità di condizionare pesantemente la vita democratica nella nostra regione: distorcendo e piegando la competizione elettorale, l'esercizio libero del voto, la selezione della rappresentanza nelle istituzioni, agli interessi devastanti della stessa ‘ndrangheta. Va dato atto all’azione della magistratura reggina ed alla stessa DDA per la loro capacità di investigazione e di intervento, in un ambito, come quello della politica e degli affari, a lungo sottovalutato e volutamente eluso per anni. E' questo, invece, il vero elemento di novità per un adeguato contrasto al sistema di ndrangheta, e che attiene alla capacità di rompere il connubio e il rapporto di connivenza tra ‘ndrangheta, parte della politica, comitati d'affari e pubblica amministrazione corrotta, che è la causa prima della degenerazione prodotta per anni nella nostra regione. La CGIL Calabria sostiene con forza e con convinzione l'azione della magistratura e della DDA e chiede che questa azione vada avanti e in profondità senza riguardo alcuno. Tocca però alla politica, ai partiti, sapere interrogarsi su quanto sta accadendo e sul perché. Questo va fatto senza ipocrisie e reticenze ma con grande coraggio perché ritorna con forza la necessità di bonificare e di allontanare dai partiti e dalla cosa pubblica tutti i corrotti e i collusi con la ‘ndrangheta. Questo è essenziale se si vuole aprire un stagione politica e sociale nuova per la nostra regione, cosi come indicato e auspicato dai quarantamila calabresi alla manifestazione del 25 di settembre a Reggio Calabria. I fatti ci impongono di rilanciare con maggiore forza e determinazione i contenuti che stavano alla base di quella mobilitazione di popolo: rimane intatta, perché non soddisfatta dal governo nazionale, la nostra richiesta di rafforzare con uomini e mezzi le forze di polizia e le procure calabresi, a partire da quelle reggine che sono le più esposte, e di procedere, senza ripensamenti, alla convocazione del Consiglio regionale, per come indicato dai capi-gruppo e dal Presidente, sul tema della legalità e della sicurezza come condizione essenziale per lo sviluppo socio-economico della Calabria. Rilanciamo con forza la necessità di istituire un tavolo nazionale sulla legalità e il contrasto alla ‘ndrangheta, anche attraverso un grande momento unitario, da costruire nei modi e nei tempi con CISL e UIL, che ripartendo da Reggio Calabria, abbia una valenza e un messaggio di natura nazionale.

     

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