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    Le rapine e lo spaccio di droga

     

     

    Le rapine e lo spaccio di droga

    15 dic 10 L’indagine che ha portato agli arresti dei 49 ha permesso di appurare l’esistenza di una cellula del clan Bruni, capeggiata dal nipote del capo Bruni Michele, e cioè Pasquale Ripepi, dedita alla perpetrazione di rapine ad esercizi commerciali ed uffici bancari e postali con organizzazione di mezzi, avvalendosi anche di soggetti minori di età come esecutori materiali dei colpi. I soggetti indagati sono spesso insieme, conversano, osservano, si organizzano; gli stessi vengono continuamente pedinati e numerosi sono i servizi di O.C.P. eseguiti dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei CC di Cosenza, che attestano la loro assidua frequentazione, supportata inoltre da eloquenti conversazioni telefoniche che, anche se in forma pateticamente criptata, inevitabilmente evidenziano un rapporto tra i medesimi fondato sulla commissione di reati e mai sulla semplice amicizia. Fondamentale e straordinaria è la ricostruzione della precisa organizzazione di ogni colpo, le cui caratteristiche di assoluta e meticolosa programmazione delle singole rapine spazia dai sopralluoghi sugli obiettivi, allo studio spaziale e temporale dell’azione, fin dal furto e dalla preparazione delle autovetture, delle armi e dei metodi di mascheramento di un'attenta divisione dei compiti, di una valida rete di contatti e mai di azioni commesse da persone sprovvedute o allo sbaraglio ma in una vera e propria squadra militarmente organizzata. Numerosi gli obiettivi assaltati:
    - in data 05.08.2008, la rivendita di Tabacchi “SANTO FIAMMA”, sita in Pedace (CS) in via P. Cappello n.16, per un importo asportato di circa 2.000,00 €;
    - in data 20.08.2008, l'Ufficio Postale sito in località Lorica del comune di Pedace (CS), per un importo di circa 26.000 €;
    - in data 09.09.2008, il supermercato ARD Discount di via G. Formoso di Cosenza, per un importo € 1.300,00;
    - in data 13.09.2008, il ristorante Mc Donald’s di Zumpano (CS), per circa 995,00 euro; - in data 01.10. 2008, il Supermercato CONAD sito in viale Guglielmo Marconi di Cosenza per una somma di 818,00 €;
    - in data 03.10.2008, l'agenzia UBI - Banca Carime di Spezzano della Sila (CS) per un bottino di oltre 3.000 €;
    - in data 11.10.2008 il Supermercato CONAD - Unirusso sito in via Pasquale Rossi nr. 33/A di Cosenza, per un bottino di 2.500,00 €;
    - in data 17.10.2008 il Supermercato “DI MEGLIO“ sito in Settimo di Montalto Uffugo (CS), alla via Olindo Blandi s.n.c.;
    - in data 21.11.2008, il Supermercato Conad di via Bendicenti di Cosenza, per un bottino di 20.633 € in contanti più due assegni;
    - in data 07.12.2008, di nuovo il Supermercato CONAD di via Bendicenti di Cosenza, per un bottino ammontante ad € 6.205,00;
    - in data 28.12.2008, vittima il custode alla sede della FINEDIT S.R.L. presso l’ex Salumificio Dodaro, ubicato in Castrolibero (CS) in via L. Da Vinci, da cui i rapinatori si facevano consegnare l'incasso di diversi supermercati dello stesso gruppo per il particolare periodo natalizio per un importo di circa 126.000 €.

    Lo spaccio di sostanze stupefacenti

    Altresì fiorente il mercato dello spaccio di sostanze stupefacenti per la quale i preposti della cosca fissano prevalentemente gli incontri con i “clienti” nel centro storico di Cosenza e, in particolare, alla Piazza dei Valdesi, alla Piazza S.G. Gerosolimitano o al Lungo fiume Crati; trattasi di scelta ben ponderata, atteso che i suddetti luoghi, per loro specifiche caratteristiche, consentono di praticare lo spaccio al riparo da occhi indiscreti, offrono svariate vie di fuga (costituite da un fitto dedalo di vicoli ben conosciuti sia dai pusher che dagli stessi assuntori), rendono più arduo alle FF.PP. effettuare mirati servizi di O.C.P.. Infatti la presenza in loco di personale delle forze di polizia, seppure in abiti simulati ed auto di copertura, è subito segnalata da quella moltitudine di personaggi gravati da precedenti penali lì residenti e molto vicini ai suddetti indagati. Nel comunicare con i telefoni cellulari e nella consapevolezza di poter essere sempre intercettati dalle Forze di Polizia, i soggetti monitorati, adottano le massime cautele nel corso delle loro brevi conversazioni. Talvolta, però, gli stessi hanno la necessità di fare riferimento alla quantità o alla qualità della droga, reale oggetto dei loro colloqui e disgelano in tal modo il reale significato dei termini criptici fino a quel momento impiegati.

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