L'influenza nell'ecnomia di Cosenza, la discoteca e il ruolo dei due ex Cc arrestati

15 dic 10 Il clan Bruni ha la sua presenza radicata nel tessuto economico principalmente nella citta' di Cosenza: è infatti qui che sono state riscontrate forti cointeressenze nella gestione di due importanti attività commerciali del capoluogo, comunque formalmente riconducibili a terzi. La molteplicità degli interessi economici coltivati dal sodalizio che pretende di affermarsi in diversi settori commerciali dalla ristorazione alla gestione di locali notturni, dalla erogazione di servizi di onoranze funebri alla compravendita di veicoli consente di poter sostenere con una certa convinzione che l’obiettivo finale della cosca sia quello di imporsi ad ogni livello sul tessuto economico della provincia cosentina per affermare il proprio predominio, così reinvestendo in attività lecite i profitti dei delitti posti in essere in esecuzione del programma criminoso.

Il ruolo della discoteca e il coinvolgimento dei due ex CC

L’attività di indagine condotta proprio dai Carabinieri consentiva di appurare la gestione, da parte della cosca, di un locale attraverso una società tra i cui soci occulti, vi era la partecipazione di due militari dell’Arma dei Carabinieri. Gli accertamenti svolti hanno consentito di accertare che in data 28 febbraio 2008, dinanzi al Notaio Dott.ssa Anna CALVELLI, con studio in Rende - ed alla presenza di Erika GRILLO e Ilaria FABIO, veniva costituita una S.r.l. denominata “Fashion”, con sede legale in P.zza Giovanni XXIII nr. 11 di Cosenza. La società ha per oggetto sociale le attività di organizzazione e realizzazione di intrattenimenti musicali e/o danzanti. In qualità di amministratore unico della società veniva nominata Erika Grillo. Veniva altresì accertato che la struttura adibita a discoteca appartiene alla società Cosentina Costruzioni e che in data 5 giugno 2008 concedeva in locazione alla società “Fashion”, rappresentata da Erika Grillo l’unità immobiliare sita in Zumpano (CS), località zona industriale, composta da un capannone industriale di mq. 648 + un soppalco di mq 331, con due bagni, piazzale esterno di mq 1615, 2 ingressi con due cancelli esterni. Dalla lettura del citato contratto di locazione emergevano dati ritenuti interessanti circa l’ingente somma di denaro investita per avviare l’attività. Alle operazioni prodromiche all’apertura del locale e, successivamente, alla stessa apertura partecipavano attivamente, quali soci occulti nell’attività, Francesco Romano ed Massimiliano Ercole, militari in servizio c/o il Comando Provinciale CC di Cosenza. Volendo fare un quadro di sintesi degli esiti investigativi è stato accertato che la discoteca è amministrata formalmente da Erika Grillo e ha tre soci occulti: il Maresciallo Massimilano Ercole, l’app. Francesco Romano e la cosca Bruni, nella persona del capo e dei fratelli. I Bruni sono pienamente coinvolti nella gestione della discoteca, partecipando sia alle spese che ai guadagni, gestendo il servizio d’ordine all’interno della stessa e il parcheggio delle autovetture contiguo ai locali della balera. L’ingerenza dei Bruni nella gestione della discoteca si evidenzia anche per il tramite del loro sistemico intervento volto a risolvere qualsiasi problema in cui si imbattano coloro i quali, formalmente o quali soci occulti, la gestiscono. Michele ed i suoi fratelli intervengono, in particolare, per lucrare condizioni più favorevoli da parte delle persone del mondo dello spettacolo che vengono ingaggiate per presenziare alle serate, per determinare le ditte appaltatrici ad abbattere i tempi per la costruzione delle pertinenze della discoteca, per dirimere controversie con i creditori. In quest’ultimo ambito è evidente quanto i Bruni utilizzino la carica di intimidazione di cui sono portatori per risolvere problemi di carattere economico. I due C.C. compongono, quali soci occulti, la compagine sociale che gestisce la discoteca ma non sono formali intestatari di quote, essi gestiscono insieme ai Bruni la discoteca, si rivolgono loro alla bisogna, le loro condotte sono dello stesso tipo di quelle di Erika Grillo con l’unica, importante, differenza di non essere quotisti. Invero i due C.C. non favoriscono solo coloro con i quali hanno rapporti (Michele e Fabio Bruni) perché essi gestiscono una discoteca che costituisce fonte di reddito per l’associazione e, più in generale, consente all’associazione di ingerirsi nell’imprenditoria cosentina. Infatti, la discoteca è occasione perché i Bruni gestiscano, con la propria struttura organizzativa e avvalendosi della carica di intimidazione di cui dispongono, i parcheggi pertinenziali alla discoteca e il servizio d’ordine interno alla discoteca stessa. E i due C.C. sono essenziali per questa gestione, in senso lato intesa, della discoteca, in quanto essi assicurano una parvenza di liceità e dissimulano l’ingerenza dei Bruni. Nel caso di specie abbiamo una doppia dissimulazione: la Grillo dissimula i Bruni e i due C.C. che per l’obbligo di fedeltà dei pubblici dipendenti non possono assumere veste formale nella s.r.l.. I due C.C. dissimulano la presenza dei Bruni. Del resto, Romano ed Ercole, lungi da comportarsi da soci occulti, sono palesemente impegnati nella gestione della discoteca e sono presenti stabilmente nei locali. Pertanto, materialmente, essi gestiscono la discoteca e lasciano sullo sfondo i vertici della cosca Bruni dai quali prendono ordini e pertanto realizzano una condotta tipicamente sussumibile nell’ipotesi di concorso esterno in associazione mafiosa.

L'influenza nell'ecnomia di Cosenza, la discoteca e il ruolo dei due Cc arrestati