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    Parisi: "Ci sono testate che mortificano i giornalisti

     

     

    Parisi (Fnsi): "Ci sono testate che mortificano i giornalisti"

    08 dic 10 "Di coraggio e di coscienza, dei giornalisti, certo, ma non solo, si è discusso stamane nell'incontro, promosso dal Sindacato dei Giornalisti della Calabria a Locri (in concomitanza con le votazioni per i delegati al Congresso nazionale della Fnsi), che ha visto protagonisti i massimi vertici della Federazione della Stampa, a livello nazionale e regionale". Lo rende noto un comunicato dell'ufficio stampa del sindacato dei giornalisti calabresi. Accanto a Carlo Parisi, segretario del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, prosegue la nota, c'erano, infatti, Franco Siddi e Roberto Natale, segretario e presidente della Fnsi. "Insieme, dunque - è scritto nel comunicato - per sviscerare alcuni degli annosi problemi che affliggono la categoria dei giornalisti, oggi più che mai nel mirino. E, per farlo, non è stata scelta la via delle parole a metà, né tantomeno dei concetti velati". "Con quale coraggio e con quale coscienza - ha esordito Carlo Parisi - certi giornali si ergono a paladini dell'antimafia, mentre sfruttano e mortificano i propri giornalisti con stipendi, se così li vogliamo chiamare, da fame? Parliamo di 4 centesimi a rigo o di 6 euro e 50 a pezzo, il più delle volte pagati dopo mesi o, addirittura, mai corrisposti. Ma è proprio in realtà difficili come quella in cui ci troviamo oggi che occorre fare e pretendere la massima chiarezza. La Federazione della Stampa, regionale e nazionale, oggi è a Locri, promuove un'iniziativa a favore della categoria e, più in generale, della società, e lo fa senza alcun contributo pubblico. A costo zero per la collettività. Si parla, e si scrive tanto, di antimafia, di anti-'ndrangheta, ovvero di associazioni che si impegnano per il bene della collettività contro il male, i criminali. Benissimo. Ma, in nome della trasparenza, chiedo a queste associazioni di indicare la portata e la provenienza dei contributi percepiti ogni qualvolta vengano organizzati una manifestazione o un convegno in nome dell'antimafia. A pagare siamo quasi sempre noi, con la forza dei contributi pubblici". "Allo stesso modo - ha continuato Parisi - nel campo dell'informazione, ritengo che lo strumento ideato e disposto dalla Federazione della Stampa, in collaborazione con l'Ordine dei Giornalisti, per monitorare intimidazioni e minacce ai danni dei giornalisti, cioé Ossigeno, abbia il dovere di confrontarsi con le realtà locali, in Calabria come nel resto d'Italia, prima di diffondere dati di estremo e delicato valore. Non si può prescindere da un'attenta verifica della corrispondenza e della credibilità di dati come quelli in questione, che raccontano della vita, non solo del lavoro, di tanti colleghi". Mons. Giuseppe Fiorini Morosini, vescovo giornalista alla guida della diocesi di Locri-Gerace, ha sostenuto che "la stampa, che ha un grande compito, ma altrettanto delicato, deve essere libera e foriera di libertà, come in questa meravigliosa occasione. Attenzione, però, a non eccedere nel criminalizzare chi ancora, fino a prova contraria, è innocente. Non si fa il bene della società e, credo, neppure quello dei giornalisti se non si tiene alto e fermo il rispetto della persona".

     

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