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    Con marijuana sul balcone e due statuette elleniche, arrestato bagnino di Vibo

     

     

    Aveva la marijuana sul balcone e due statuette elleniche, arrestato bagnino di Vibo

    31 ago 10 Aveva messo ad essiccare sul balcone oltre mezzo chilo di marijuana, curava una pianta di canapa di un metro ed aveva 76 semi pronti per essere piantati, questo l'ultimo colpo della lotta alla droga portata avanti dagli uomini della Compagnia Carabinieri di Vibo Valentia, diretta dal capitano Stefano Di Paolo. Un uomo di 27 anni, Diego Braghò, bagnino è stato arrestato. L'operazione e' stata a portata a termine dagli uomini del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia Carabinieri di Vibo Valentia assieme alle unità cinofile del Gruppo Operativo Calabria che, ieri mattina, hanno perquisito l’abitazione di Braghò nella citta' di Vibo. I militari dell’Arma hanno rinvenuto nell’appartamento, piantata in un vaso nel balcone, una pianta di marijuana dell’altezza di circa un metro esposta in pieno sole. Ai Carabinieri poi non c’è voluto molto per ritrovare, a poca distanza, tranquillamente distesi dentro un improvvisato essiccatoio, anche diversi rami di canapa da cui si sarebbe poi ricavate le dosi, oltre ad una scatola di scarpe colma di foglie già pronte per il consumo. In tutto ben 546 grammi di canapa e 76 semi. La droga, del valore di diverse centinaia di euro sul mercato illegale, è stata immediatamente sequestrata mentre il giovane, dopo gli atti di rito, è stato condotto agli arresti domiciliari in attesa delle decisioni dell’autorità giudiziaria vibonese, a cui dovrà rispondere di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel corso della perquisizione dell’appartamento i Carabinieri hanno anche rinvenuto e sequestrato, nascoste in un vaso, due statuette di terracotta risalenti al VI secolo A.C. e di fattura ellenica, ancora sporche di terra. Probabilmente recuperate in qualche scavo di località Scrimbia del capoluogo, dove, già nel passato, erano emerse più volte delle opere risalenti all’età arcaica greca. I manufatti, subito fatti esaminare al personale della sopraintendenza ai beni archeologici di Vibo Valentia, che ne ha valutato il valore di mercato in oltre 1000 euro, sono stati sequestrati in attesa di fare chiarezza sulla loro provenienza e di capire i motivi per cui si trovavano nell’appartamento. Già oggi i manufatti, inoltre, verranno affidati al museo archeologico del capoluogo per essere esposti insieme al restante materiale recuperato dall’Arma dei Carabinieri nel corso degli anni nelle varie operazioni di contrasto al traffico illegale di reperti archeologici.

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