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    Gratteri decodifica gli SMS mandati in TV "Anche ordini di morte"

     

     

    Gratteri decodifica gli SMS mandati in TV "Anche ordini di morte"

    30 ago 10 "Forza Milan o Forza Juve o Inter può significare il via libera ad un atto violento, l’ok ad un assassinio. Alcuni di quelli possono essere messaggi di morte". Nicola Gratteri, procuratore aggiuntio di Reggio Calabria, autore de "La Malapianta" (Mondadori) consegna a Klaus Davi, conduttore di KlausCondicio su You Tube, per la prima volte alcune decodifiche dei messaggi che i boss fanno circolare sugli schermi tv della Rai , alcuni dei quali inneggiavano ai successi dei grandi club. "I boss detenuti comunicano con la mimica, - spiega – che è un primario mezzo di comunicazione. Parlano, scrivono con frasi riciclate. Ma non usano solo gli sms in tv. Hanno diritto a fare telefonate. Nel corso di questi colloqui ci sono frasi apparentemente innocue, ma che in realtà significano ben altro". Quanto ai messaggi destinati ai programmi sportivi, nel corso dell’intervista a Klaus Davi Gratteri ha ribadito che codici come "Forza Milan, Juve o Inter o messaggi inneggianti all’una più che all’altra squadra decrittati" possono essere messaggi di morte. In genere - aggiunge – si adottano squadre molto popolari, che vengono utilizzate per dare vita a un atto violento. C'è un codice precostruito, che utilizza molto la simbologia calcistica. Si accordano prima per quali frasi e parole utilizzare e che possono dare il via a un atto violento". Quindi sulla Rai possono essere circolate condanne a morte o atti violenti, gli chiede Klaus Davi? "Sì" è stata la risposta di Nicola Gratteri. "Gli arresti ci sono, è innegabile, ma la mafia se la ride lo stesso - ha aggiunto Nicola Gratteri - "La mafia se la ride, perchè ci dobbiamo chiedere, a fronte di un arresto, quante decine di ragazzi di 15 anni si stanno facendo battezzare dalla 'ndrangheta. Stiamo lavorando e stiamo ottenendo i risultati sui soliti noti. Solo a Reggio Calabria e Milano abbiamo arrestato 300 persone. Il 50% degli arrestati si farà sei o sette anni di carcere. Cosa sono, rispetto alla prospettiva di comandare un paese? Un conto se di anni ne fanno trenta. Allora sì che si incide sugli equilibri della mafia e la si danneggia veramente" ha detto l’autore di "La Malapianta". Per Gratteri, "se noi italiani non cambiamo il nostro modo di pensare, di essere, rischiamo veramente di morire "mafiosi" e con un quoziente di mafiosità sociale elevatissimo e sparso in tutta Italia. Dentro di noi, in ognuno di noi, c'è una piccolissima percentuale di mafiosità che si traduce nei comportamenti, negli atteggiamenti, nel vivere sociale. Se non diamo vita a una svolta politica, ma anche culturale e sociale, non vinceremo contro le mafie. Se invece ci fosse la volontà politica, potremmo combattere le mafie almeno all’ottanta per cento. Per raggiungere questo, deve cambiare anche quell'atteggiamento mafioso che si trova nella gente comune; in ognuno di noi. Ma soprattutto, ci vuole la volontà politica di combattere le cosche".

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