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    Federfarma Catanzaro "Settore allo sbando"

     

     

    Federfarma Catanzaro "Settore allo sbando"

    27 ago 10 "Sanità allo sbando a Catanzaro? Proprio mentre sui giornali leggiamo ancora una volta dell'ennesimo gravissimo episodio di malasanità in Calabria con la morte di una giovane mamma sballottata durante il parto da un ospedale all'altro, anche per l'assistenza farmaceutica la situazione è allarmante". Lo afferma in una nota il Presidente della Federfarma di Catanzaro, Vincenzo Defilippo. "Costrette da più di cinque mesi - aggiunge - di ritardi nei pagamenti (marzo 10, aprile 10, maggio 10, giugno 10 e luglio 10), le farmacie della provincia di Catanzaro hanno preannunciato una serie di dure iniziative, che vanno dalla riduzione, per alcune giornate, delle farmacie aperte sino all'assistenza indiretta. Quindi, i cittadini di tutta la provincia di Catanzaro il 06 e 07 settembre troveranno aperte solo le farmacie di turno e dopo pochi giorni dovranno, salvo accadimenti dell'ultima ora, fare a meno proprio dell'assistenza farmaceutica diretta. Questo sta a significare che a Catanzaro e dintorni ci si dovrà scordare di poter ritirare nelle farmacie il solito medicinale gratuitamente, o con il pagamento del solo ticket, presentando la ricetta del medico di famiglia". "Infatti, con il passaggio all'assistenza indiretta - prosegue Defilippo - i cittadini dovranno pagare tutti i medicinali, anche quelli che di norma sono erogati gratuitamente dietro presentazione della normale ricetta rossa del servizio sanitario nazionale, per poi farsi rimborsare dalla Azienda sanitaria il prezzo pagato. Così, il cittadino dopo che si è visto ritirare dalla busta paga i contributi per l'assistenza sanitaria, si vedrà lo stesso costretto a pagare anche i medicinali. E non si pensasse che questi soldi che saranno pagati per ritirare i medicinali- che, preme ribadire, dovrebbero essere gratuiti - potranno essere facilmente recuperati. Infatti, nella migliore delle ipotesi, usciti dalla farmacia sarà necessario andare a non si sa quale sportello della Azienda sanitaria locale chiedendo un ipotetico rimborso. Ipotetico perché, così come l'Azienda Sanitaria Provinciale non paga le farmacie, probabilmente allo stesso modo non saranno pagati neanche i cittadini. Ancora una volta viene da chiedersi perché in questa parte d'Italia gli italiani devono essere trattati diversamente da tutti gli altri. Il Presidente della Federfarma di Catanzaro si chiede perché "i cittadini non hanno gli stessi diritti che hanno i cittadini del resto del Paese? E non parliamo di diritti secondari, trascurabili. Parliamo del diritto alla salute, un diritto che per la Costituzione italiana deve essere riconosciuto in ugual modo a tutti i cittadini, sia che abitino a Trento che a Catanzaro. Non vogliamo, né dobbiamo pensare che nascere o vivere dalle nostre parti sia una circostanza sfortunata. Per questo pretendiamo che l' Amministratore della nostra ASP, nella persona del Commissario Straordinario dott. Gerardo Mancuso, dimostri di tenere alla sopravvivenza del servizio di assistenza farmaceutica e di non considerare i cittadini di Catanzaro cittadini di serie B. I nostri concittadini probabilmente non vogliono sapere perché le farmacie non vengono pagate da più di cinque mesi, né, d'altra parte, sta a noi farmacisti accertarlo. Sta di fatto che, sicuramente, le farmacie non possono più continuare a lavorare senza ricevere i dovuti rimborsi dall'Azienda sanitaria di Catanzaro. Anzi, una tale ritardo di pagamenti rischia di portare al tracollo l'intero sistema". "I farmacisti hanno più volte rappresentato - conclude - al Commissario Straordinario la gravità della situazione. Tuttavia, incomprensibilmente il dott. Gerardo Mancuso non ha ritenuto nemmeno di dover incontrare la categoria e, quantomeno, tentare di individuare modalità accettabili di rientro dai debiti dell'Azienda sanitaria provinciale. Pressoché inutile è risultato anche l'intervento del Prefetto di Catanzaro, al quale doverosamente i farmacisti si sono rivolti per un estremo tentativo di mediazione. Il Prefetto ha immediatamente compreso la gravità della situazione formulando un fermo invito al le Autorità competenti. Nemmeno a fronte a tale autorevolissimo intervento il Commissario Straordinario della Aziende sanitarie provinciali ha ritenuto di dover nemmeno dare un cenno di riscontro. Anche per questa totale mancanza di ogni pur minima forma di collaborazione i farmacisti non possono più aspettare e, proprio per evitare il tracollo definitivo dell'assistenza farmaceutica convenzionata, in assenza di tempestive rassicurazioni da parte del Commissario Straordinario, dovranno loro malgrado porre in essere le preannunciate iniziative".

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