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    Inaugurata a Castrovillari la mostra su Fellini

     

     

    Inaugurata a Castrovillari la mostra su Fellini

    23 ago 10 È stata inaugurata alla presenza del primo cittadino Franco Blaiotta e di numerosi visitatori la Prima Mostra d’Autore dedicata a “Federico Fellini nella sua arte” a cura di Enzo Bruno, Pino Iazzolino e Franco La Vitola. La mostra, allestita nella Sala delle Arti del Protoconvento Francescano, rientra nelle iniziative patrocinate dall’Amministrazione comunale - Assessorato alle Politiche Culturali, nell’ambito delle manifestazioni estive castrovillaresi e rimarrà aperta fino al 20 di settembre dalle 10 alle 12,30 e dalle 18 alle 20. Attraverso i manifesti originali dell’epoca, il materiale cartaceo e fotografico, raccolti nei decenni con passione e dedizione da Enzo Bruno, permette al pubblico di avvicinarsi al genio del grande cineasta e conoscerne non solo le opere più celebrate, ma anche di intraprendere un viaggio profondo nel suo mondo. L’intento dei tre curatori, non nuovi ad esperienze di questo genere, è quello di rilanciare nel capoluogo del Pollino una nuova stagione culturale sulla settima arte, con l’augurio che questa mostra d’autore sia solo la prima di una lunga serie. Inoltre, un gruppo di pittori presenta all’interno della mostra delle opere dedicate a colui che è considerato universalmente come uno dei maggiori protagonisti della storia del cinema mondiale. È prevista anche la proiezione di alcune pellicole. L’esposizione analizza la nascita e lo sviluppo del mito felliniano cercando di avvicinarsi al Regista attraverso le sue ossessioni: quelle che lo hanno ispirato, il suo immaginario onirico, le scene, le locations, i backstage dei film. Nella sala i visitatori avranno modo di prendere confidenza con i temi – infatti, si articola in aree tematiche – che hanno dato forma al lavoro di Fellini: il circo, le caricature, i fotoromanzi, la donna nelle sue polimorfie, le incarnazioni, la ricreazione della realtà a Cinecittà, l’ambivalenza del sentimento religioso, l’immaginazione che sfida la realtà, la psicanalisi ed il sogno, la relazione con i media, la fascinazione per le riviste illustrate, il rifiuto per la televisione e l’invenzione delle parole. “Soprattutto nella seconda parte della sua produzione artistica, Federico Fellini accentuò il carattere onirico, visionario dei suoi film, - ci spiega lo scrittore e poeta Pino Corbo, che ha curato la presentazione della mostra - quasi a voler prendere distanza da una realtà in cui si riconosceva sempre meno, anche se riferimenti alla società, sotto forma di critica ai costumi imperanti, dettati, quasi imposti dall’industria culturale e dall’egemonia politico-economica, non mancano nelle sue opere, da Lo sceicco bianco a La dolce vita, fino a Ginger e Fred, anzi ne costituiscono un tratto saliente. L’aspetto onirico – fantastico - fantasmagorico è una componente fondamentale dell’arte del regista; infatti, le grandi scenografie diventano protagoniste sempre più importanti e indispensabili nella poetica felliniana, sia se si deve ricostruire negli studi di Cinecittà la via Veneto de La dolce vita, sia gli ambienti decadenti e raffinati del Satyricon, sia la partita con la morte di Toby Dammit nell’omonimo episodio di Tre passi nel delirio, sia la dilatata e allucinata invenzione architettonico-scenografica allestita per La città delle donne”.

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