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    Presentata a San Lucido l’opera di Vincenzo Ziccarelli “Impotenti”

     

     

    Presentata a San Lucido l’opera di Vincenzo Ziccarelli “Impotenti”

    18 ago 10 La serata conclusiva della rassegna culturale “Cinque chiacchiere a San Lucido..di libri e dintorni calabresi”, organizzata dalle associazioni Mediterranei d’Europa e NeoMedi con il patrocinio del comune di San Lucido, ha riscosso la soddisfazione degli organizzatori Emilio Sirianni e Floriana Chiappetta pienamente soddisfatti della riuscita manifestazione sia per la partecipazione del pubblico sia per gli ospiti di rilievo che hanno dato lustro alle cinque serate sanlucidane. L’iniziativa, fortemente voluta dal Senatore Franco Bruno, presidente dell’associazione Neomedi aveva come obiettivo il rilancio della cultura calabrese troppo spesso dimenticata proprio nella sua terra d’origine, vista piuttosto come “prodotto di esportazione”. La rassegna –come ha sottolineato Sirianni-non poteva concludersi al meglio con la presenza di Vincenzo Ziccarelli e la presentazione della sua opera “Impotenti”. Ziccarelli politico e drammaturgo di lunga esperienza ha letteralmente folgorato i convenuti con la sua arguzia, la sua semplicità di modi, la sua umiltà tipica solo dei grandi uomini. Il suo è “un teatro di parola”, tra le sue opere più conosciute ricordiamo “Francesco e il re” e “Cristina a’Spedesa”. Ziccarelli si definisce un pessimista ma ha la capacità di risvegliare una voglia di riscatto inaudita per non soccombere all’impotenza. “Impotenti” è proprio il titolo del romanzo discusso ieri sera. L’opera è stata presentata da Emilio Sirianni, presidente dell’associazione Mediterranei d’Europa, Francesca Reda, giovane promettente attore calabrese, e da Eugenio Ingribelli assessore alla cultura del comune di Montalto Uffugo. “Impotenti” è una delle opere giovanili di Ziccarelli, è stato pubblicato, infatti, la prima volta nel ’63 e ristampato di recente dalla casa editrice Pellegrini con l’aggiunta del sottotitolo “storie di vite sprecate”. Per Francesco Reda si percepisce nelle opere di Ziccarelli una sorta di amore-odio verso la Calabria, l’autore lancia di continuo una sfida: lottare o soccombere, gli impotenti sono i rassegnati, i delusi dall’infrangersi dei sogni, anche più modesti come quello di Paolo, il protagonista dell’opera. Paolo insegnante precario vive alle spalle della sorella finchè grazie ad una schedina vincente realizza il 13e decide di investire il denaro vinto in un progetto imprenditoriale ma Paolo non è “inserito nel giro”, non ha le raccomandazioni giuste, gli agganci utili e il suo progetto rimane incompleto, impotente anch’esso. Quando decide di convocare una conferenza stampa per denunciare i mali della sua terra, per compiere un ultimo gesto eroico nessun giornalista si presenta e Paolo rimane solo. Ingribelli definisce agghiacciante la storia ma ancor più agghiacciante è il fatto che essa sia così attuale dopo oltre quaranta anni! Ziccarelli nel suo intervento ha parole impietose verso la Calabria: una regione che stronca i suoi figli è una regione senza futuro. L’emigrazione dei giovani laureati del Sud verso il Nord è un fenomeno preoccupante. Con un’espressione forte Ziccarelli afferma che in Calabria si ha una “vocazione al terzo mondo”. Eppure non bisogna pensare che sia una questione di razza, io non credo alla razza- dice Ziccarelli- credo alla cultura ma la cultura deve diventare un costume, un’abitudine, non il privilegio di pochi. Gli interventi del pubblico sono molto sentiti: Floriana Chiappetta rievoca negli impotenti di Ziccarelli, i vinti di Verga ma vede comunque un barlume di speranza, un invito al riscatto nelle parole amare dell’autore. Per l’editore Walter Pellegrini occorre smetterla di chiedere con servilismo ciò che spesso è un nostro diritto, spesso i politici ripetono la frase “è una questione di cultura” ma la cultura occorre innanzitutto finanziarla, portarla nelle scuole, anche quando si tratta di opere “scomode”. Le conclusioni sono riservate al sindaco Antonio Staffa che ringrazia i convenuti, gli organizzatori e in particolar modo il Senatore Bruno per avere pensato l’iniziativa e aver visto nella promozione della cultura uno dei compiti principali della politica, troppo spesso dimenticato.

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