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    Cosenza, processo Ippocrate: revocati domiciliari a 6 medici ma con l'obbligo di firma.

     

     

    Cosenza, processo Ippocrate: revocati domiciliari a 6 medici ma con l'obbligo di firma. Libero il consigliere Bartoletti

    08 ago 10 Il Tribunale della libertà, pur confermando il quadro indiziario a loro carico, rivede le decisioni su sei medici implicati nell'operazione Ippocrate che tanto scalpore suscitò negli ambienti medicali, e non, per l'arresto di professionisti accusati di falso ideologico per la concessione di invalidità civili e dell'handicap e per presunti raggiri a proposito dell'utilizzo fradudolento dell'orologio marcatempo commessi all'interno del distretto sanitario di Rende. 47 furono gli indagati. La misura restrittiva, però è stata confermata per il solo Alfredo D'Alessandro, medico del lavoro e presidente la commissione per l'accertamento dell'handicap del distretto sanitario dell'Asp di Rende. Su richiesta dei legali, invece, che chiedevano l'immediata scarcerazione dei loro assistiti, il Tdl ha deciso di "togliere" i domiciliari, però con l'obbligo di firma, a: Francesco Vena medico di categoria, Vita Cupertino responsabile medicina scolastica, Stefania Spadafora medico di categoria, Giuseppa Soloperto medico esperto, Ercole Villotta operatore sociale e Francesco Gioia presidente commissione per il riconoscimento dell'invalidità civile del distretto sanitario dell'Asp di Rende, tutti accusati di faslo ideologico, tranne per la Cupertino accusata del raggiro con le tessere marcatempo. I PM Tridico e Cuzzolino, inoltre, scrivono nella motivazione "Le commissioni preposte al riconoscimento del'invalidità civile e dell'handicap presso il distretto sanitario di Rende, si riunivano sistematicamente in composizione 'ridotta'. Sia il momento della visita medica che quello della decisione finale vedevano la partecipazione di uno o talvolta due soli componenti della commissione. Gli altri componenti, benchè assenti, provvedevano a sottoscrivere regolarmente i verbali di visita medica, che venivano successivamente inviati alla commissione di verifica dell'Inps di Cosenza per il prosieguo dell'iter amministrativo. In tal modo gli indagati vanificavano gli obiettivi sottesi al principio di collegialità previsto dalla legge in materia di invalidità civile e di handicap". Per l'accusa di truffa, invece, l'accusa scrive "Gli indagati ponevano in essere un consolidato sistema truffaldino attraverso il quale riuscivano a far figurare -contrariamente al vero- la propria presenza in ufficio. In particolare, sulla base di precise turnazioni, alcuni dipendenti giornalmente eseguivano plurime operazioni di marcatura utilizzando i cartellini marcatempo in dotazione agli altri dipendenti, così da farli risultare -contrariamente al vero- presenti presso la sede di lavoro". Martedì il Tdl vaglierà le posizioni degli altri indagati ai domiciliari: Dario Augieri, Mario Vetere ed il sindaco di San Fili, Ottorino Zuccarelli. L'inchiesta Ippocrate continua ancora con la prossima seduta del Tdl prevista per il 16 settembre. Le indagini, nel frattempo, continuano.

    Libero Bartoletti. Revocato a Sergio Bartoletti, medico sportivo e consigliere comunale del Pdl al Comune di Cosenza, indagato per tuffa, l'obbligo della firma cui fu sottoposto dal giorno dell'operazione Ippocrate. La disposizione dopo l'interrogatorio a cui è stato sottoposto, su sua richiesta, e svolta alla presenza dei suoi legali Franco Sammarco e Marco Amantea. La decisione è stata presa dal giudice Maria Antonietta Onorati con il parere favorevole dello stesso PM. La motivazione perchè cessate le esigenze cautelari dopo che era stato accertato che si Bartoletti avrebbe fatto risultare dodici ore di lavoro in più nel corso di due anni, ma è altrettanto vero che lo stesso ha prestato ben 100 ore di prestazioni a titolo gratuito.

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