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      Embalo fa bingo spinto dai diecimila, battuto il Crotone 1-0

       

       

      Embalo fa bingo spinto dai diecimila, battuto il Crotone 1-0

      07 apr 19 Il primo dato che salta agli occhi a fine gara, dopo la festa in campo sono gli otto punti di vantaggio sulle quintultime in classifica. A sei gare dalla fine del campionato, cinque per il Cosenza che non giocherà l’ultima. Inutile raccontarvi che i play off sono invece a sei punti. Tanti. Alla fine del derby col Crotone la gioia la dipingono gli autori di questa vittoria, in campo. Braglia che si carezza Embalo come un papà soddisfatto di quanto fatto dal suo figliolo. Lo stesso Embalo che balla scatenato sotto la Tribuna A. Tutino sulle spalle di un compagno che va sotto la curva a festeggiare con i compagni. E il professor Palmiero interrogato dall’incredulo Scognaomiglio per DAZN sciorina il verbo di questa stagione “Vogliamo mantenere la categoria che è la cosa più importante”. Ringrazia per i complimenti e mette prima di tutto il gruppo e la passione per questi colori. Il quadro lo completa al cornice dei diecimila presenti nonostante qualche schizzetto di pioggia e le solite previsioni che non c’azzeccano mai. Novemila cuori che spingono il Cosenza alla vittoria. Rispetto per i mille che da Crotone, presenti nel settore ospiti, accomunati dal “Chi non salta giallorosso è”. Tra i diecimila, venuto direttamente dalla grande Mela, Lello Marino, il presidente del Cosenza Club New York arrivato apposta dagli States per godersi lo spettacolo. Il regista di tutto can can quel Piero Braglia che fa il burbero in sala stampa ma in fondo gode per la vittoria “per i ragazzi che oggi hanno dato tutti e sono stati bravi”.

      Il tecnico toscano parte con la difesa a quattro e il centrocampo a tre. La cosa non funziona. Gli uomini d Stroppa hanno saldamente in mano le chiavi del centrocampo. Così lui cambia e riporta il Cosenza al 3-5-2 che i suoi ragazzi conoscono a menadito. Ci guadagna Capela che risulta più sicuro, dopo alcune incertezze. Ci guadagna la squadra che ritrova quel Palmiero maestro di musica che con la bacchetta dirige una sinfonia di giocate. Le statistiche, hai voglia che Stroppa racconti favolette, parlano di 10 tiri del Cosenza di cui 6 nello specchio della porta e di 5 del Crotone di cui solo uno nello specchio della porta. La partita è tutta qui. Inutile il palleggio di 28 minuti per gli squali contro i 23 del Cosenza. Baez ed Embalo spaccano la partita e quando partono sono devastanti. Tre le occasioni da rete nitide per il Cosenza nella prima metà. Una Embalo la mette dentro altre due di Baez sono preda di Cordaz e dell’incrocio dei pali. Due "botte" di Tutino sono prese con difficoltà da Cordaz, il migliore in campo per i suoi. Finisce la prima metà con Tutino che mette in area altri due palloni non sfruttati e due micidiali saette spazzate dalla difesa.

      Stroppa prova a prendere le misure, ma è sempre il Cosenza a fare la voce grossa prima con un "coast to coast" di Embalo e poi con la doppia conclusione a giro di Baez che Cordaz blocca. In mezzo solo un Sampirisi poco preciso che sfiora il palo lontano di Perina. Poi Braglia tutela i suoi pupilli. Prima toglie Embalo salutato da un standing ovattino con il “Marulla” tutto in piedi. Al suo posto Maniero. Poi toglie Baez per D’Orazio. E quest’ultimo che costruisce un’altra colossale palla gol per Bruccini che spreca malamente. Dermaku sfiora il pasticcio di testa mettendo la palla sui pali della porta di Perina. Stroppa prova a mettere più velocità tra i suoi levando Firenze per Machach ma non c’è più nulla se non il giallo del gol annullato nei secondi di recupero per un fuorigioco con Sampirisi che di testa carambola sulla coscia di Simy i fuorigioco il pallone che entra in porta. L’assistene, che di cognome fa Muto, parla con la bandierina e dice che non va bene. Niente gol agli squali e i tre punti rimangono intatti nel carniere del Cosenza. Ora c’è da viaggiare alla volta di Padova. Domenica prossima il Cosenza dovrà fare punti e chiudere nel migliore dei modi questa stagione. Il resto, strada facendo. Iennu viniennu…

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