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      Il Cosenza dà spettacolo a Venezia (0-1)

       

      D'Orazio al tiro

       

      Il Cosenza dà spettacolo a Venezia (0-1)

      23 dic 18 Come quindici anni fa il Cosenza torna da Venezia con il carniere pieno ed una prestazione spettacolare. Braglia confida in quel 3-5-2 che ha fatto la fortuna dei Lupi nei play off e con la stessa intensità della gara vinta a Pescara Il Cosenza mette alle corde il Venezia di Zenga. Giusto i primi 10 minuti con un palo di Citro i nero-verdi-arancio provano a fare la partita ma appena scalda i motori la squadra di Braglia per la restante frazione di gioco è protagonista assoluta. Palloni su palloni messi davanti la porta di Vicario e prima Tutino, poi Bruccini e ancora Maniero, tra pali e traverse, non schiodano un ragno dal buco. Quasi una beffa. Un film già visto nelle altre partite. Sembrava quasi che la storia dovesse ripersi: grande gioco e padronanza del campo ma niente gol e risultato in bilico. Poi è Braglia che prova a vincerla. Butta in mischia l’irresistibile Baez che, pescato da Mungo scatta per il più classico dei contropiedi. Nei pressi dell’area grande in vantaggio di un uomo con Di Piazza pericolosamente a rischio fuorigioco l’uruguagio mette il pallone sull’ala opposta per l’accorrente D’Orazio. Il terzino col numero 11 sulla maglia fa l’ala sinistra e con un diagonale potentissimo affetta l’area e mette il pallone sul palo opposto. Uno a zero e tutti a casa. Il Venezia è cotto. Il resto la fa la difesa del Cosenza, dal primo minuto bella, gagliarda e tosta. Non fa avvicinare nessuno nei pressi di Perina e costringe i lagunari al tiro da lontano. Perina c’è. Per lui solo un peccato veniale per un uscita avventata sulla sua sinistra. Ma non si perde d’animo e mette la palla in angolo. Le mille e una risorsa di Pietro il Grande. Sempre pronto e reattivo in area si avventa su tutti i palloni, decisamente pochi, vaganti e li fa suoi. Braglia gongola a fine gara e raccoglie i complimenti di Walter Nazionale e della stampa locale. “Primo tempo protagonisti assoluti, meno nella ripresa” sentenzia con la sua proverbiale sincerità. Così è stato. Se il Cosenza avesse chiuso con due gol di vantaggio i primi quarantacinque minuti, nessuno avrebbe potuto dire niente. Sottoporta manca ancora la freddezza necessaria. Non si possono prendere due pali di fila nella stessa azione. Alti e bassi del reparto avanzato che, però, fa anche vedere numeri di alta classe. Intanto il centrocampo sembra un orologio svizzero. Passaggi di prima precisi e palla con tre tocchi portata nell’area avversaria. ma che bello spettacolo vedere il Cosenza giocare così. Se solo ci fosse un un uomo di esperienza in mezzo al campo ad affiancare il bravo Palmiero sarebbe altra storia. Il centrocampista partenopeo da tante di quelle legnate quanti palloni precisi messi tra i piedi dei compagni. Una grand intensità vista nei play off. Quello è il marchio di fabbrica di questo cosenza. Il 3-5-2 è il DNA di questo Cosenza. Non c’è nulla da dire. Nulla da cambiare. Finale in calo ma questa volta gestito con ordine senza ansia. Con un gol in più di vantaggio, che ci stava tutto, si stava da re. Ora manca solo la Salernitana all’appello. E con i campani li abbiamo viste quasi tutte. Mai una volta che il Cosenza avesse sofferto. Anceh con Lecce e Spezia, perse in malo modo, ci sono le attenuanti. E il Verona? Rimane un giallo. Una storia, quella del campo, che ancora oggi non va giù. Mon va giù per i modi in cui è stato determinate, nel male, il consuete agronomo della Lega che, con una relazione incredibile ai giudici sportivi ha raccontato tutto il contrario di quanto detto agli addetti ai lavori in quella incredibile settimana. Addirittura si era spinto a rassicurare l’assessore del Comune di Cosenza che si sarebbe giocato. Poi è finita come tutti sappiamo. Vittime innocenti di qualcosa più grande di Cosenza e del Cosenza. Ma c’è una giusta e prima o poi la verità verrà fuori, statene certi. Nel frattempo giovedì si chiude, per il Cosenza, il girone d’andata e serve fare quei punti per cominciare a parlare seriamente di salvezza. Dopo inizia un nuovo campionato. Tutta la B metterà mani agli organici e sarà una nuova avventura. Forse è un bene per il Cosenza che già venerdì prossimo protrebbe abbozzare qualche colpo e iniziare a mettere in orbita i nuovi arrivi in modo da trovare il giusto inserimento in squadra. Ma è ancora presto per parlarne approfonditamente. Affrontiamo prima la Salernitana, gara tosta, e poi si vedrà.

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