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      Il Cosenza c'è, batte il Bisceglie e sorride

       

       

      Il Cosenza c'è, batte il Bisceglie e sorride

      22 ott 17 Prima vittoria stagionale tra le mura amiche del Cosenza davanti ad uno dei minimi storici incassi, solo 976 paganti. Ma quello che più conta, per il prosieguo stagionale, è l’aver ritrovato due pedine fondamentali della squadra, anche tre, che rispondono ai nomi di Statella, Mungo e Loviso. Mister Braglia non ne fa un mistero a fine gara e tra una battuta e qualche cicchetto, un po per tutti, lamenta ancora il ritardo di condizione che si è appalesato per qualcuno nel finale. Ed è proprio il tecnico toscano a sorprende un po tutti, ma non troppo, per le scelte fatte. Serviva dare uno scroccone a livello tattico ed inventarsi qualcosa fuori degli schemi. E lui l’ha fatto. Perina lasciato in panchina per un Saracco che si è dimostrato all’altezza della situazione e invenzione tattica a centrocampo con uno Statella che parte centrale. Una invenzione che ha più il sapore di scombinare la tattica degli ospiti che di sicuro si aspettavano altra disposizione in campo ma che col tempo potrebbe rivelarsi un’arma in più. Per lui una soluzione di gioco che non gli calza proprio a pennello ma che in pratica porta ad aprire corridoi centrali ai suoi famosi inserimenti in progressione. Un paio di volte la cosa ha funzionato bene ma l’esito ancora è da migliorare. Un fil di palo ed una gran parata del portiere sono comunque due affondi che fanno numero nelle occasioni conteggiate nel taccuino. Bisceglie squadra che gioca assieme da più stagioni e che si trova ad occhi chiusi, soprattutto a centrocampo, e Cosenza che soffre in quella zona con tre interpreti, Calamai, Loviso e Statella, ognuno con pregi, molti. e difetti, pochi. A cominciare da Loviso che macina e distribuisce palloni mostrando che la sua condizione è in decisivo miglioramento. Statella, invece, appena rimette piede sulla fascia, sinistra o destra che sia, per sfogare la sua progressione, nel secondo tempo spacca e fa la differenza. Tre o quattro palloni messi davanti al portiere che bastava spingere dentro. Uno di questi è il gol della vittoria realizzato da Mungo. Il fantasista rossoblu viene liberato da Mendicino che avere ricevuto da Statella e infila a porta semivuota un gran gol. Un’eruzione di gioia. In campo e sugli spalti. Un grido stipato per due mesi che la torcida rossoblu aspettava impazientemente di urlare. Una liberazione. Mungo è tra i migliori interpreti della gara. Braglia lo schiera ne l suo ruolo naturale non più a spingere dietro una ma bensì dietro le due punte Baclet e Mendicino. E’ sempre lui, Mungo, che si procura il rigore del vantaggio iniziale trasfomato un impeccabile e gelido Loviso. Si perché, nonostante tutte le buone intenzioni dei pugliesi è il Cosenza ad aver sempre avuto le migliori occasioni. Ma è ancora in via di guarigione per la fase difensiva. Infatti un paio di “bischerate” regalano due calci piazzati strategici al Bisceglie. Da uno di questi scaturisce il gol del pari. Una punizione alta sulla sinistra dai 25 metri si trasforma in assist per la testa di Petta che fa carambola con i pali della porta e rimette in sesto la barca della sua squadra. Nessuno dei giganti schierati in difesa è riuscito a contrastare di testa il pallone. Un gol che mette a nudo un altro dei limiti del Cosenza. Una sorta di depressione che acchiappa i giocatori rossoblu davanti ad un gol preso. L’unica reazione è una botta di Mendicino che sfiora il palo. Troppo poco. Dopo dieci minuti, a ridosso del finale di tempo l’occasione della staffilata di Statella. Non va bene. Ci pensa il tecnico negli spogliatoi a dare la carica e cambiare le carte in tavola, Infatti ad inizio ripresa il Cosenza ripropone Statella esterno, però a piede invertito, e Mendicino subito sfiora il gol. Il Bisceglie corre subito ai ripari mettendo un’altra punta ma Statella è implacabile. Sull’out destro mette palloni sempre più precisi davanti al portiere ospite e così arriva il gol del vantaggio dopo solo 15 minuti della ripresa. Apoteosi al Marulla e Cosenza galvanizzato. Alla mezzora una mischia in area con palla che ribatte sul palo è placata con due corner in favore dei lupi. Ma manca lo stoccatore sottoposta per chiudere definitivamente l’incontro.Gli uomini di Zavettieri, che a fine gara rimane negli spogliatoi mandando il suo vice in sala stampa, cercano la punizione la giocata da fermo ma Saracco nel finale blinda la porta con un volo d’angelo che annulla le velleità ospiti. Il finale è tutto tattico condito a un paio di cambi che fanno scorrere le lancette dei 4, poi divenuti 5, minuti di recupero. Tutti a festeggiare sotto la tribuna dei tifosi per la prima vittoria casalinga stagionale. Il richiamo di preparazione e il tempo avuto da dedicare alla squadra da parte di Braglia gli da ragione. Così come i tre giorni di sosta serviti a recuperare le energie e soprattutto a mettere ordine alle idee. Ora arriva il posticipo con il Lecce. Il tecnico, non solo come premio, ha dato due giorni di riposo alla squadra che riprenderà martedì. Bastone e carota. Una ricetta che funziona sempre. Ma per la gara contro la capolista e sua ex squadra ci sarà da lavorare duramente in settimana. Intanto sono arrivati tre punti di vitale importanza. Ora bisogna dare continuità ai risultati e il discorso del “punticino” che va sempre bene è sempre valido. Nell’umiltà si riescono a fare sempre grandi cose.

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