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      Morti in incendio a Cosenza, reazioni e commenti

       

       

      Morti in incendio a Cosenza, reazioni e commenti

      19 ago 17 La famiglia distrutta nell'incendio di corso Telesio era tra quelle che ogni lunedì andava a ritirare il latte che padre Fedele e Franco Corbelli hanno, per diversi mesi distribuito settimanalmente ai poveri della città. Lo rende noto lo stesso Corbelli. "Non solo. Antonio Noce, 53 anni, uno dei componenti di questa famiglia distrutta - è scritto in una nota - aiutava pure padre Fedele, i suoi due collaboratori, Teresa Boero e Giovanni Valentino, e Corbelli nella distribuzione del latte anche agli altri poveri e disabili della città e dell'hinterland. Giovanni Valentino in particolare aiutava ogni giorno Antonio, che nel novembre scorso era stato anche arrestato per scontare un residuo pena di 6 mesi per una vecchia condanna per un piccolo reato diventata definitiva. In quell'occasione Valentino aveva chiesto a Corbelli di aiutarlo a farlo uscire dal carcere. Antonio era stato quindi rimesso in libertà e ogni lunedì era in via Romualdo Montagna a ritirare il latte". Corbelli ha espresso il suo cordoglio, il suo dolore e la sua indignazione per "una tragedia che si poteva e doveva evitare. Questa tragedia - ha aggiunto - ricorda il rogo di via Montesanto di alcuni anni fa dove morirono tre immigrati. Oggi la stessa tragica crudele sorte è toccata ad una famiglia povera e con problemi di disabilità della nostra città. Non si può accettare che nel cuore della nostra civilissima e ospitale città continuino a verificarsi tragedie così orribili".

      "Tanto dolore per la tragedia di #Cosenza. Il Segretario @Emagorno e tutto il Pd #Calabria vicini alla famiglia delle vittime". Lo scrive su twitter il segretario regionale del Pd Ernesto Magorno.

      Il dirigente scolastico del Liceo Classico 'Telesio' di Cosenza, Antonio Iaconianni, alla luce dell'incendio che ha provocato tre vittime e la distruzione di alcuni manoscritti del filosofo, ha lanciato un appello ai cosentini che abbiano nelle proprie abitazioni libri e manoscritti preziosi, affinché li affidino alle cure del Liceo 'Telesio' che "ha una ottima Biblioteca che garantisce, per le eccellenti condizioni di custodia e cura dei volumi e dei manoscritti, l'habitat ideale per la conservazione di questi preziosi oggetti che sono scrigno per la storia della città di Cosenza e del Meridione tutto". Iacoianni ha anche rivolto un appello al Sindaco ed al Presidente della Provincia, affinché "prendano in seria considerazione di affidare la gestione e la conservazione dei volumi conservati nella Biblioteca civica al Liceo 'Telesio'". "Accanto all'enorme dolore per la perdita di tre vite umane - ha sostenuto Iacoianni - la tragica notizia deve far riflettere sulla necessità di dare ai preziosi volumi che ognuno custodisce in casa una collocazione idonea atta a garantire una migliore e sicura conservazione nel tempo. La nostra Biblioteca è garanzia per tutti i cosentini, e direi per tutti i calabresi, di serietà e ottima gestione del materiale custodito. Inoltre l'occasione mi è gradita per offrire una possibilità di fruizione e conservazione anche ai volumi della Biblioteca Civica, dando sin da ora la mia disponibilità al Sindaco ed al Presidente della Provincia affinché si arrivi ad una soluzione che, garantendo ovviamente le legittime istanze dei lavoratori, possa altresì offrire un rinnovato ed utile servizio alla Città". "Il Liceo Telesio - ha concluso il dirigente scolastico - c'è e vuole operare fattivamente per la promozione e la conservazione del patrimonio culturale calabrese e meridionale".

      "La tragedia di ieri nel centro storico di Cosenza non è un fenomeno isolato". A sostenerlo è Carlo Guccione, coordinatore della Grande Cosenza e consigliere regionale del Pd in Calabria che per stamani ha convocato una riunione urgente alla quale partecipano i consiglieri della Grande Cosenza, parlamentari e consiglieri regionali cosentini del Pd. Nel pomeriggio è in programma uhna conferenza stampa. "La tragedia di ieri sera nel centro storico di Cosenza - è scritto in una nota di Guccione - ha messo a nudo una realtà fatta di degrado sociale, emarginazione e abbandono. Quello che è successo può ancora accadere ed è frutto di un'assenza da parte delle istituzioni e di politiche di inclusione sociale, di assistenza, ma anche di un maldestro tentativo di rimozione di un degrado sociale ed edilizio della nostra città principalmente nel centro storico e nei quartieri periferici e popolari. Questo ha portato a una forte sottovalutazione del fenomeno da parte di chi doveva intervenire, in particolare in questi ultimi sei anni".

      "La tragedia di Cosenza forse poteva essere evitata se i servizi psichiatrici avessero avuto un senso ma in Calabria siamo all'anno sottozero". Lo afferma il sen. Giovanni Bilardi, del Gruppo di Federazione delle Libertà. "La Legge 180 - prosegue - non è mai stata applicata in Calabria e non esiste la presa in carico del paziente, oltre il trattamento sanitario obbligatorio. Eppure ci sono gruppi appartamento e comunità, stanno nascendo centri diurni ma evidentemente c'è un problema sistemico che è difficile da superare. Non bisogna fare confusione perché in casi come questi il Sindaco di una città non può fare niente, mentre l'Asp può e deve occuparsi dei pazienti, dislocarli in gruppi appartamento residenziali, essere realmente propositiva e fare sociologia della salute". "Non mi pare che Scura - conclude Bilardi - si sia posto il problema né che dalla Regione arrivino segnali di discontinuità rispetto al passato: siamo all'anno sottozero e i risultati, purtroppo, a volte sono tragici".

      "Suscita rabbia e sgomento la notizia dell'incendio scoppiato nello storico palazzo Ruggi d'Aragona a Cosenza. Nell'incendio sono morte tre persone e sono state incenerite alcune opere originarie di Bernardino Telesio filosofo del XVI secolo oltre ad altri manufatti artistici di inestimabile valore". Lo afferma in una nota l'on. Rosanna Scopelliti (Alternativa popolare). "Una tragedia - prosegue - che poteva essere evitata: da anni la proprietà aveva denunciato l'occupazione abusiva di una parte del palazzo e l'accensione di fuochi per riscaldarsi e cuocere il cibo da parte degli occupanti. Nonostante ciò, nonostante si trattasse di un luogo simbolo della città dove era conservata parte della sua storia nessuno è intervenuto per recuperarlo e sottrarlo al degrado offrendo agli occupati una sistemazione più adeguata. Turismo e cultura possono essere il volano per il rilancio della Calabria ma occorre lo sforzo delle istituzioni calabresi affinché il nostro fragile patrimonio sia tutelato e protetto".

      "Intendo esprimere ferma e convinta solidarietà alla città di Cosenza e alle famiglie delle tre persone rimaste uccise dal rogo scoppiato in centro storico. La vicenda ha fatto emergere una realtà di povertà, degrado ed emarginazione sociale per tanto, troppo tempo trascurata dalle istituzioni". A dichiararlo Dorina Bianchi, sottosegretario al Turismo e deputato di Alternativa Popolare. "Alla già grave perdita di vite umane - prosegue - si devono aggiungere anche gli inestimabili danni al patrimonio storico e culturale della città: le fiamme hanno coinvolto anche la residenza Ruggi d'Aragona e il palazzo Compagna dov'erano conservate le pergamene degli scritti originali di Telesio, Parrasio e Quattromani, pensatori calabresi del XVI e del XVII secolo. Distrutti anche alcuni quadri e stampe che raffiguravano la storia della città attraverso i secoli. Tre vite perdute e danni incalcolabili al patrimonio storico e artistico della Calabria per una tragedia che poteva essere evitata".

      "L'incendio che ha devastato un immobile nel centro storico di Cosenza e che ha provocato anche tre vittime è un episodio che non può essere derubricato e merita di essere adeguatamente attenzionato da tutte le Istituzioni per la gravità e per le risposte che devono necessariamente seguire". Lo afferma in una nota la deputata Dem Stefania Covello, responsabile nazionale Pd Dipartimento Mezzogiorno. "Il centro storico di Cosenza con la sua storia, il suo patrimonio culturale e la sua bellezza - aggiunge - deve essere oggetto di una importante opera di riqualificazione. Sottrarlo al degrado è una priorità. L'auspicio è che il Prefetto convochi una riunione con tutti i soggetti istituzionali e sociali della città per dare vita ad un 'tavolo per Cosenza' con l'obiettivo di avviare sinergie imprescindibili per il recupero del centro storico della città. È tempo di risposte e non di polemiche. Uno dei centri storici più belli di tutto il Paese non può rimanere in queste condizioni. Serve un piano di rigenerazione urbana e questo deve essere l'impegno da portare avanti da parte di tutti coloro che vogliono bene alla città".

      "La tragica fine dei Noce è l'epitaffio del centro storico. E' il risultato, non solo di servizi sociali evidentemente inefficienti, ma anche di un'amministrazione che ha abbandonato a se stessa la parte vecchia della città, troppo occupata nell'organizzazione di eventi ed opere totalmente inutili". Lo afferma il senatore di Idv Francesco Molinari. "La morte atroce di Antonio, Roberto e Serafina - prosegue - pesa sulle spalle di tutte quelle Istituzioni che potevano fare, ma, non hanno fatto. Senza contare, oltre alla grave perdita umana, quella culturale con un patrimonio di inestimabile valore, andato letteralmente in fumo. Chi doveva prendersene cura lo ha fatto malamente. Nessun misura di sicurezza che, solitamente, vengono attivate per opere uniche. Nessuna teca ignifuga e anti sfondamento e nessun locale dotato di sistema antincendio. Con questo tragico evento è morta una parte di noi e della nostra storia. E anche un po' della mia fanciullezza, perché ai fratelli Noce mi legavano i ricordi dei miei 10/15 anni. Lancio un appello, non solo da senatore, ma soprattutto da figlio e fratello di due donne che vivono nel centro storico, esattamente a Palazzo Compagna, e che attendono di poter tornare a casa dopo le verifiche di stabilità. Chiedo che le Istituzioni competenti attivino controlli maggiori sui casi di disagio sociale, fra le famiglie cosentine, e che siano disposti interventi volti ad eliminare, nel centro storico, tutte le situazioni di pericolo che possano inficiare tutte le altre abitazioni". "Mi auguro - conclude Molinari - che, finalmente, questa amministrazione si svegli dal torpore della ricerca del tesoro di Alarico e si preoccupi, più intensamente e attentamente, della cura e il rilancio del vero tesoro di Cosenza: il suo centro storico".

      "La tragedia che ha colpito ieri il nostro Centro Storico non ci può lasciare indifferenti. Un dramma umano, legato al disagio psichico e sociale delle vittime, che ci porta dolore e sgomento. Come Istituzione ci stringiamo intorno alla famiglia, al quartiere e alla Città, così duramente colpiti da un disastro che era prevedibile, ma la morte di queste tre persone chiama in causa la necessità di un forte dialogo fra tutte le Istituzioni, perché per risolvere le emergenze, anche e soprattutto quella sociale, occorre un forte raccordo fra le stesse". A dichiararlo è il presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci, che nell'esprimere il proprio cordoglio per la sciagura parla di una tragedia che è anche figlia di un disagio sociale, sanitario e urbano. "È assolutamente necessaria - prosegue - una riqualificazione del centro storico di Cosenza e la Provincia è disponibile a continuare ad impegnarsi in tal senso, posto che siamo già fortemente impegnati su questo. Ne sono esempio il totale trasferimento degli Uffici provinciali nel centro storico, l'allocazione del Provveditorato agli Studi, il Comando della Polizia provinciale, il recupero del Convitto Nazionale, le Canossiane e la ristrutturazione e l'adeguamento sismico del liceo classico Telesio". Per il Presidente della Provincia, "occorre però un impegno mirato e forte da parte del Comune di Cosenza, unitamente a una forte sinergia, oltre a un raccordo strettissimo con la Regione, che ha già programmato nel POR e nel Patto per la Calabria risorse importanti per il recupero e la qualificazione delle aree urbane e dei Centri Storici. La sfida è difficile - conclude Franco Iacucci - ma abbiamo il dovere di impegnarci per togliere dal degrado uno dei centri storici più belli d'Italia con il suo patrimonio umano, architettonico, culturale. La Provincia è pronta a fare la propria parte e a continuare in questo impegno".

      "Qualcuno ha detto che si tratta di una tragedia annunciata, ed io sono d'accordo. Le politiche portate avanti da questa amministrazione, inerenti il centro storico, hanno solo aumentato il degrado edilizio e sociale, marginalizzandolo". Lo ha detto Carlo Guccione consigliere comunale e leader della coalizione La grande Cosenza, che ha indetto una conferenza stampa alla quale ha partecipato anche la parlamentare Enza Bruno Bossio, Damiano Covelli e Luigi Guglielmelli. "L'errore - ha aggiunto - è stato quello di non avviare interventi in direzione del recupero dell'inclusione sociale e della riqualificazione del centro storico. Abbiamo chiesto di avviare una discussione su proposte per rilanciare il centro storico attraverso politiche di inclusione, ma nulla è stato fatto. C'è bisogno di un'inversione delle politiche comunali a trecentosessanta gradi. Non possiamo continuare con la rimozione di questi problemi, nascondendo tutto sotto il tappeto e proponendo culturalmente un'opzione che fa gridare al successo prendendo in prestito un artista che ha vinto Sanremo, pagandolo lautamente con i soldi dei cosentini, e proponendolo gratuitamente nella piazza. Questo è solo un tentativo di rimozione e di nascondere le vere problematiche della città, perché non si ha la politica per affrontarle". "Rispettare i morti - ha detto Enza Bruno Bossio - significa accertare responsabilità. Dobbiamo capire perché è successo, lo deve capire la magistratura, ma anche la politica, che deve farsene carico. C'è da chiedersi come mai nell'ammezzato di un palazzo così importante, inaugurato in pompa magna c'erano persone che vivevano in quelle condizioni. Bisogna che vi sia realmente una inversione di tendenza e gli investimenti pubblici devono andare nella direzione dell'inclusione sociale. Queste vittime siano da monito per provare a cambiare le cose".

      "Nella giornata odierna ho sentito telefonicamente il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto e il prefetto Gianfranco Tomao per le dovute e necessarie valutazioni in relazione al drammatico incendio avvenuto nel centro storico di Cosenza". E' quanto afferma, in una nota, il presidente della Giunta regionale della Calabria Mario Oliverio, sull'incendio che ha provocato la morte di tre persone nel centro storico di Cosenza e la distruzione della prima stampa del 'De rerum natura iuxta propria principia', l'opera più importante del filosofo Bernardino Telesio e di alcune pergamene di valore inestimabile. "Di fronte all'immane tragedia - prosegue Oliverio - è umana l'espressione di un sentimento di dolore e costernazione, ma sarebbe innaturale se non si avvertisse anche rabbia e indignazione. Ognuno di noi deve essere consapevole che ciò che è accaduto poteva essere prevenuto ed evitato. Non vi è alcun dubbio che debba essere aperta un'inchiesta per accertare rapidamente le cause che hanno scatenato il tremendo e drammatico incendio. Altresì, parimenti però, non esiste alcun dubbio che quel rogo è una tragica testimonianza di quanto l'incuria, il degrado e l'abbandono siano divenuti aggressivi e distruttivi fattori di rischio per il centro storico". "Dopo quanto è successo - conclude il Presidente della Giunta regionale - niente può essere più come prima. Non possono prevalere rassegnazione ed assuefazione. È evidente che il perdurare di tale condizione ci costringe a registrare non solo vittime umane ma anche la cancellazione dell'identità e la memoria della storia della città bruzia"

      "Ci uniamo al dolore ed al profondo senso di cordoglio che da ieri ha pervaso tutti i cosentini per la morte di tre nostri sfortunati concittadini che vivevano in una situazione di indigenza e disagio". Lo affermano, in una nota, Carmelo Salerno e Alessandro Biafora del coordinamento cittadino di Fi. "Al cospetto di una tragedia di siffatta gravità - proseguono - è necessario evitare atti di sciacalaggio politico ed affibbiare, in esito a giudizi tanto sommari quanto erronei, responsabilità più o meno generalizzate. Le Istituzioni tutte devono adoperarsi fattivamente per potenziare le politiche sociali e per ridurre sempre più le aree di disagio che purtroppo affliggono regioni come la nostra dal tessuto sociale ed economico estremamente fragile e vulnerabile. Siamo sicuri che anche questa volta Cosenza saprà dare risposte positive e concrete".

      "Servirebbe solo il silenzio in queste ore immediatamente postume alla tragedia del rogo del centro storico Bruzio in cui hanno perso la vita tre persone ed il loro cagnolino. Ma la politica, non può certo tacere anzi, ha il dovere di alzare la voce, forse partendo dal recitare un proprio mea-culpa, anche se per comodo si potrebbe gettare addosso la colpa di tutto alla controparte come meglio si crede, resta il fatto che ciò demarca un vero e proprio punto di debolezza se non un vero fallimento in generale". Lo afferma Marco Ambrogio, capogruppo del Pd alla Provincia di Cosenza. "Come amministrazione provinciale, insieme al Presidente - prosegue - non vogliamo sottrarci dalla partita che deve essere giocata sin da subito. Forse, non bisognava aspettare la tragedia per iniziare un ragionamento politico che avesse come tema centrale il degrado sociale che la città vecchia sta vivendo ormai da anni. Chiediamo intanto al sindaco Occhiuto di proclamare il lutto cittadino ma perché ciò non rimanga solo uno slogan o qualcosa di simile, si deve subito istituire un gruppo di lavoro istituzionalmente riconosciuto composto da comune, provincia e soprattutto regione che oltre ad avere un ruolo chiave, ha la possibilità di individuare misure europee per combattere questo male che ieri ha sottratto alla nostra città tre suoi figli. Ci auguriamo che la politica, tutta, sia matura per affrontare questa delicata sfida è pronta a superare ogni barriera di appartenenza capendo che anche i più poveri hanno diritto di vivere".

      "Siamo sinceramente dispiaciuti per quanto avvenuto nel centro storico di Cosenza e piangiamo le vittime del rogo divampato nel palazzo su corso Telesio. Non vogliamo che questa tragedia presti il fianco a sciocche critiche politiche, tuttavia andando oltre il momento di dolore, quanto accaduto può diventare una occasione di riflessione". E' quanto si legge in una nota dell'associazione Terre Bruzie. "Da tempo - prosegue la nota - sosteniamo la rinascita del centro storico di Cosenza e abbiamo applaudito quando l'imprenditore Renato Nuzzolo, amico di Terre Bruzie, ha deciso di investire in un'attività economica facendo vivere Palazzo Ruggi d'Aragona. Quella stessa struttura, ubicata accanto alla casa dove le tre vittime hanno trovato la morte, ha subito danni inestimabili. A lui va il nostro più affettuoso pensiero e incoraggiamento a non mollare, nella convinzione, oggi più che mai, che solo con il contributo dei privati il centro storico potrà davvero essere valorizzato e diventare opportunità di crescita. Questo non è il momento delle polemiche ma della sincera emozione, soltanto con unità di intenti e vicinanza reale alle persone possiamo riappropriarci dei valori autentici dell'umanità e remando tutti insieme nella medesima direzione si potrà uscire dalla tempesta e trovare lidi sereni. Terre Bruzie è disponibile a supportare ogni iniziativa utile a riprendere il percorso di sviluppo del centro storico e della città di Cosenza".

      "Mentre Oliverio, con molto senso di responsabilità, ha chiamato il sindaco Occhiuto, offrendo disponibilità e collaborazione istituzionale, una frangia del Pd locale, con i morti ancora caldi, non ha resistito all'idea di convocare una conferenza stampa sulla tragedia di ieri. Nel giorno del lutto cittadino". E' quanto si legge in una nota del Coordinamento cittadino di Forza Italia. "Dimenticando - proseguono - di essere le stesse persone in politica da 30 anni e di aver contribuito a demolire il centro storico. Persone che non hanno speso una parola sulle gravi responsabilità dell'Asp in materia di servizi psichiatrici. L'Asp gestita da loro uomini. A questi campioni del nulla, iene politiche, preferiamo il comportamento del presidente Oliverio, che è stato collaborativo e prezioso. L'insensibilità da costoro dimostrata ci ha indotto a replicare sebbene in molti, compreso il coordinamento cittadino di Fi, abbiano esortato al silenzio in rispetto di chi ha perso la vita".

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