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      Incendio, distrutto originale "De rerum natura" di Telesio, Bilotti "Sono affranto"

       

       

      Incendio, distrutto originale "De rerum natura" di Telesio, Bilotti "Sono affranto"

      19 ago 17 La prima stampa del 'De rerum natura iuxta propria principia', l'opera più importante del filosofo Bernardino Telesio, è andata distrutta, insieme ad altre pergamene antiche, nell'incendio sviluppatosi ieri in un edificio del centro storico di Cosenza in cui sono morte tre persone. Al quarto piano dello stabile, sopra l'appartamento incendiato, era ospitata la biblioteca della famiglia Bilotti Ruggi D'Aragona, che con le proprie donazioni ha consentito l'apertura del Mab, il Museo all'aperto Bilotti. La famigia Bilotti è proprietaria dello stabile e dell'attiguo palazzo Ruggi D'Aragona, comunicante con quello incendiato proprio attraverso il quarto piano. Distrutti anche manoscritti e pergamene originali di Telesio, Parrasio, Quattromani e Bernardino Bombini, oltre a 8 pergamene originali del '400 su Cosenza scritte in gotico.

      "La città perde tutto il suo patrimonio culturale. Parliamo di quadri, mobili, ma soprattutto dei manoscritti e delle pergamene originali di Telesio, Parrasio e Quattromani". Lo ha detto, piangendo, Roberto Bilotti, proprietario della storica residenza Ruggi d'Aragona e del palazzo occupato abusivamente, nel centro storico di Cosenza, dove ieri è scoppiato un incendio, nel quale hanno perso la vita tre persone. "E' stata - ha aggiunto - una tragedia annunciata, denunciata da otto anni, ma la giustizia non ha fatto nulla e oggi Cosenza piange tre vittime e perde 500 anni di storia". "Da otto anni - ha spiegato Bilotti - denuncio tutto. Ho chiesto la tutela del mio patrimonio, di cui mi sentivo custode, perché era il patrimonio dei cosentini, ma anche di queste tre persone che meritavano di essere protette e aiutate. Più volte ho denunciato l'accensione di fuochi all'interno dell'appartamento senza le dovute cautele, perché gli occupanti dovevano riscaldarsi, e segnalato tante situazioni di disagio, ma sono cadute nel vuoto". "Oggi - ha concluso Bilotti - guardo questa scena apocalittica e non posso che piangere e dire che tutto ciò poteva essere evitato".

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