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      L’elogio alla bellezza di Gennaro Tutino

       

       

      L’elogio alla bellezza di Gennaro Tutino

      02 mag 19 Un caso? Una profezia? Un’ispirazione? Una o tutte e tre le componenti possono essere miscelate ad arte e portare dritto dritto al gol, e che gol, realizzato da Tutino nella gara col Venezia. Due giorni prima a Castiglione cosentino, proprio lui, è stato protagonista di un convegno su "sport e bellezza" posando davanti ad un calciatore immortalato in una splendida rovesciata. Lui non se l’è fatto ripetere due volte e nell’ultima gara di campionato tra le mura amiche ha riproposto il gesto tecnico più bello ed affascinante del gioco del calcio: la rovesciata. Trasposizione plastica della parola bellezza nel gioco più amato da grandi e piccini.

      Qualcuno avrebbe da ridire magari prendendo a spunto l’inno alla bellezza di Baudelaire dove una strofa potrebbe avere protagonista proprio il calcio. Il gol di Tutino è stato questo: poesia ed elogio alla bellezza di un gioco che con gesta del genere ti lascia stupito ed a bocca aperta. Magari Gennaro lo avrà elaborato, il gol, quando i tanti suoi fan educatamente in coda, chi con la sua stessa pettinatura, chi in vece del padre che lo ha accompagnato, hanno aspettato la fine dell’incontro per avere un selfie, un autografo sulla sua cartolina, una firma sulla maglietta custodita gelosamente nell’armadio. O invece lo avrà onservato per l’ultima gara coinvolgendo il suo amico e complice, Luca Palmiero, che in una pennellata, uno dei più bei assist della stagione,gli ha servito in un piatto d’argento quel pallone da prendere al volo in rovesciata come solo i grandi campioni sanno fare.

      Lo sport è bellezza. Quando accadono eventi del genere e non solo. Lo Sport è bellezza era proprio il titolo dell’evento che ha portato Gennaro Tutina in cima alla collina dove sorge Castiglione Cosentino. Lo sport è bellezza e diventa poesia quando dopo un gol del genere stropicci gli occhi e dici: incredibile. L’emozione più grande dopo il siluro piazzato in finale a Pescara durante la finale play off nell’incrocio dei pali della porta del Siena. La bellezza non è solo l’effimero di una poesia che racconta un’emozione o la scultura del David di Donatello. Non è soltanto le linee di una Venere che si rispecchia in un lago incantato. La bellezza è anche il calco che scritto con gesta del genere altro non fa che alimentare con passione il gioco più bello del mondo. Grazie Gennaro che dai sacifici hai tirato fuori un gesto che è pura bellezza.

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