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      Cosenza, impresa difficile: vicina la sconfitta a tavolino. A meno che...

       

      La voragine che si è aperta al centro del campo causata da una rottura dell'impianto di irrigazione

       

      Cosenza, impresa difficile: vicina la sconfitta a tavolino. A meno che...

      04 set 18 Dice un antico proverbio cosentino: Un c'è bisuagnu da zingara pi 'nnuvinà a vintura. (tradotto: Non c'è bisogno della zingara per indovinare il futuro). Le speranze di giocare la partita contro il Verona per un improbabile rinvio sono davvero ridotte al lumicino. Al di là delle decisioni del giudice sportivo, che ha rinviato la sua decisione per via della presentazione del reclamo preventivo presentato dal Verona in occasione della gara valida per la seconda giornata del campionato di serie B, è prassi, in questi casi, aspettare le carte che hanno portato a tale decisione. Il Verona entro mercoledì sera alle 24 doveva presentare il suo ricorso. Il Giudice, visto il referto e il ricorso poi deciderà. Le speranza che ne esca una fumata bianca, cioè il rinvio della gara, è praticamente minima. Il Cosenza, nel frattempo ha contattato lo Studio Chiacchio che nell'avv. Annalisa Roseti ne ha una valida partner qui a Cosenza, il top di gamma in diritto sportivo, per l'eventuale ricorso. Il Giudice sportivo, infatti, con uno striminzito comunicato ".. si riserva di decidere anche in attesa di conoscere il contenuto del preannunciato reclamo della Soc. Hellas Verona". Domani mattina l'avv. Roseti prenderà conoscenza della riserva scritta e farà sapere al Cosenza Calcio quali e quanti sono i margini per poter intervenire. L'avv. Chiacchio, in merito alla vicenda non si è voluto sbilanciare menzionando un caso simile relativo a Paganese-Latina del 2012, durante una giornata del campionato di Lega Pro. Allora, durante la partita, il manto erboso si aprì con una voragine che ne bloccò la prosecuzione e la gara fu sospesa e rinviata a data da destinarsi. Allora si temette lo 0-3 a tavolino. Poi, però, la Corte d’Appello deliberò la ripetizione della sfida con la sentenza che fu confermata dal Collegio di Garanzia del Coni. Una procedura che, se avviata, prevede diversi gradi di giudizio. Anche a Cosenza è successa la stessa cosa. Con i lavori quasi finiti al centro del campo si è aperta una bolla d'acqua che ha creato una voragine dovuta alla rottura di una tubatura d'irrigazione che ha fatto perdere più di mezza giornata, pregiudicando anche i lavori di tracciatura e messa in opera delle porte (come si vede nella foto in alto). Al di là del manto erboso che era completato e coperto in alcune zone da un sottile strato di sabbia a protezione dell'erba, il Verona prima della gara ha preannunciato il reclamo. Una situazione che poteva essere comunque gestita. Il fatto stesso che l'arbitro è uscito con i due capitani a provare il rimbalzo della palla era sintomatico della presentazione di una riserva scritta da parte degli scaligeri. E qui, se soltanto il Cosenza avese avuto un consulente legale, si poteva già ovviare e procedere con le azioni tali da far iniziare la gara. Ma come tutti sappiamo l'organico del Cosenza manca di figure professionali che servono in un campionato professionistico come quello della serie B. Parliamoci chiaro, la serie B è come la serie A. Il livello di organizzasione non è più l'approssimazione della serie C. Non basta la buona volontà nell'affrontare le cose, c'è bisogno di figure professionali specifiche. Un consulente legale sportivo ed un direttore generale che abbia le mani in pasta in Lega sono fondamentali. Se ci fosse stato il consulente legale, che conosce a menadito il diritto sportivo, in quei frangenti, di sicuro, la gara la si sarebbe giocata. Insomma si è fatta una figura da polli. Ed una società come il Verona in questa situazione, con esperienza di A e B, ci è andata a nozze. Così le manfrine durante la mattinata e nel riscaldamento con le dichiarazioni dei dirigenti del Verona che sottolineavano all'arbitro una certa pericolosità del campo a giocatori che il giorno dopo sarebbero stati convocati in Nazionale. Nessuno. Perchè il coreano Lee non era a Cosenza e Pazzini, che si è divertito a prendere a calci le zolle sollevandole con lo scarpino, fa parte del passato. Piuttosto il Cosenza ha avuto due giocatori che in nazionale ci sono andati veramente. Si tratta di Dermaku (nazionale Kosovo) e Cerofolini (Nazionale Under 20). Oppure quando si era prospettata l'idea di giocare la sera o il giorno dopo di nuovo la barzelletta dei convocati è uscita fuori. Come se solo loro dovessero rischiare sul campo. Rischio che, abbiamo visto tutti la gara di Lecce con il campo nelle stesse identiche condizioni, era davvero solo nelle parole. Sta di fatto che si attende domani mattina per compiere un vero e proprio miracolo. Mercoledì mattina, infatti, l'avv. Roseti prenderà visione del ricorso e deciderà assieme alla società del Cosenza Calcio se intervenire o meno. Le probabilità di riuscita? Al momento 10 su 100. Probabile la sconfitta per 0-3 e un punto di penalizzazione. Così dice il regolamentio. A meno che ...

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