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      Cosenza-Catania, le pagelle

       

       

      Cosenza-Catania, le pagelle

      30 set 17 Solo un eurogol, mette ko un Cosenza volitivo e pugnace, almeno nella ripresa. La squadra di Braglia, alla sua prima pachina in rossoblu, paga a caro prezzo un errore difensivo, non del portiere ma dell'intero pacchetto arretrato. Il tecnico livornese mette in campo la squadra in avvio cercando di ripettare ruoli e capacità. Poi con colpo di bacchetta magica, il cambio di Corsi con D'Orazio, porta la difesa a tre, il centrocampo s'irrobustisce e da una marcia in piu ai suoi ragazzi. Più di questo, dopo soli due giorni, non si poteva fare. Il pari, alla fine sarebbe stato giusto. Ma l'anemia in attaco, fuori Tutino, Mendicino e Trovato, fa si che in avanti non si riuscisse a trovare la via della porta. A dire il vero Pisseri ha compiuto tre miracoli, ma c'è ancora tanto da lavorare.

      PERINA 5.5 Area affollata, forse troppo, e una respinta rispedita in bocca a Mazzarani che s'inventa un eurogol, punisce oltremodo i Lupi. Col senno del poi quella palla si doveva bloccare.
      CORSI 5.5 Sulla fascia difende e spinge inserendosi nei buchi lasciati dal quadrato fatto su Caccavallo. Troppi cross in area dove il più piccolo era due metri d'altezza. Cui prodest?
      D’ORAZIO 6.5 Il migliore in campo. Si posiziona sull'esterno sinistro e spinge come un dannato. Sfiora il gol e non si ferma un attimo. Come si fa a tenerlo fuori squadra? Quel ruolo è il suo.  
      DERMAKU 6 Parte impacciato come tutto il reparto che balbetta, poi non sbaglia quasi niente. Così il Catania prova a tirare solo da fuori.
      IDDA 5.5  Chiamato nel suo ruolo a fra coppia con Dermaku è nel black out iniziale quando arriva il gol che spaesa tutti. Si riprende bene e annulla Ripa.
      PINNA 5.5 Anche lui sul banco degli imputati per il gol subito e la mischia generata in area, ma spinge sulla fascia dove Statella ancora non c'è.  
      CALAMAI 5.5 In coppia con Bruccini fa reparto a centrocampo, ma la corazzata Catania in quella zona la fa da padrone. Braglia lo capisce e cambia tutto al volo nel secondo tempo
      LOVISO 6 Nel Cosenza 2.0 è lui il perno del gioco e da spessore al reparto nevralgico della squadra. Miglioramenti che non possono far altro che ben sperare. Infatti Lucarelli deve cambiare l'assetto centrale nel secondo tempo quando il Cosenza prende sopravvento a metà campo
      BRUCCINI 5 chiamato ad un compito pesante, gestire il centrocampo in coppia con Calamai, ha difficolta a fronteggiare lo spessore, deciamente elevato, del Catania.
      STATELLA 5  Il Cosenza dipende e aspetta proprio lui. Ma le sue sgroppate non arrivano tant'è che i Lupi preferiscono spingere a destra. Il tecnico a fine partita gli ha lanciato una sorta di appello. Senza di lui è difficile.
      MUNGO 6 Spacca il campo a quattro e prova a inserirsi nei giganti rosazzurri con sorti alterne. Pisseri gli nega la gioia del gol.
      LIGUORI SV Entra al posto di Mungo ma non da gli effetti sperati. 
      CACCAVALLO 6  Su di lui gabbia di tre o quattro giocatori. Segno che le sue sgroppate sono temute da tutte le squadre. Sulla scia arriva Corsi, che non è un attaccante, e si aprono spazi dove sarebbe stato bello inserire anche un D'Orazio per sfuttare i varchi che si aprivano. Un paio di conclusioni comunque le butta in porta.
      BACLET 5.5 Ritrova i suoi spazi con il gioco di Braglia ma gli avversari non stanno a guardare. Però le polveri restanao bagnate. tanto sudore e poco frutto
      BRAGLIA 6 Solo due giorni non bastano al tecnico toscano che ancora non aveva visto all'opera la squadra sotto stress. Parte con il 4-2-3-1 visto nella scorsa stagione per poi correggerlo in corso d'opera con un più proficuo 3-4-3, modulo a lui caro. Ed i risultati si vedono perchè il Catania nel secondo tempo sparisce. Lucarelli deve cambiare mezza squadra, letteralmente, cioè cinque giocatori per cercare di riprendersi il centrocampo. Ma con un solo attaccante di ruolo non si possono fare i miracoli. Lui c'ha provato.

      Arbitro DIONISI da l'Aquila 4.5 Sembra il dodicesimo uomo rosazzurro in campo. Punizioni a gogo, bastava cadere a terra e decisioni cervellotiche che fanno irritare, addirittura, Statella, unico ammonito in campo.

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