Col Fondi pasticci ed errori di un Cosenza che preoccupa (1-1)

04 nov 17 Di sicuro è stata la partita più brutta e, consentiteci il termine, indecente a cui abbiamo assistito. Un livello così scarso ha fatto diventare enorme lo stadio Marulla agli interpreti di oggi. Il livello di questo campionato di Serie C sta sorprendendoci di domenica in domenica. Troppe squadre, con tanto di cappello, mostrano alti e bassi che non giustificano l’organico, a volte altisonante, che hanno a disposizione. Una annotazione amara per una stagione che il Cosenza ancora non riesce ad “imbroccare”. Contro un Fondi decisamente al di sotto della media di un campionato di C2 i Lupi non riescono a risollevare la classifica. Con l’uomo in più e in vantaggio di un gol ci si preoccupa di tenere il campo pensando a difendersi. E’ vero che la condizione mentale di una squadra progettata per veleggiare in cima alla classifica condiziona l’affrontare i bassifondi della stessa, e non poco. Ma è anche vero che mettere insieme in una sola partita una serie d’errori alla fine non fa che, oltre ad avvelenarsi il fegato, portare un risultato incredibile. Gara partita tra tanti sbadigli e pochissime emozioni che per mezz’ora non offre alcuno spunto al taccuino del cronista. Cosenza in catalessi, Fondi in evidente difficoltà in un campo che la fa diventare ancora più piccola. Poi una punizione di Loviso risveglia gli animi al punto che Mungo, unico a farsi notare, s’inventa un euro gol da far esplodere il Marulla. Galvanizzati dalla marcatura anche Baclet ha la sua chance. Ma niente di più. Il Cosenza sembra voler gestire al meglio la gara in vista della prossima tra quattro giorni. Il Fondi prova a cambiare volto alla gara schierando attaccanti a iosa. Entrano Ciotola e De Sousa, ma l’effetto non cambia. "Saracco miracolo" dice no a quest’ultimo e in un paio di ripartenze i sui compagni sfiorano il raddoppio con Mungo e Baclet. A questo punto l’imprevedibile che cambia la gara. Su di un brutto fallo Quaini viene spedito anzitempo negli spogliatoi. Il Cosenza ha l’uomo in più e dovrebbe chiudere la gara. Infatti Mungo vede negata la gioia del raddoppio con una parata coi piedi del portiere laziale. Braglia accontenta Mendicino che chiede il cambio. Entra al suo posto Caccavallo. Ma è il Fondi che prova il tutto per tutto e mette dentro un’altra punta, il neo arrivato Corvia. Il tecnico toscano si preoccupa e prima toglie Mungo, anche qui una sostituzione in chiave prossima gara, poi mette dentro Pascali per ridisegnare la difesa a 5. Il baricentro si abbassa, prestando il fianco agli avversari. Così arriva il gol del pari, modello Lecce, a tre minuti dalla fine. Nolè da fuori ha tutto il tempo di studiare la porta, prendere la mira a calciare senza che nessun giocatore del Cosenza intervenga. Errori che si ripetono sono segno che qualcosa non funziona a livello di organico. Per troppi, forse, il “Marulla” è più grande di loro. Inutili i 5 minuti di recupero. Finisce con un “andate a lavorare” gridato in coro da chi calcio ne ha visto e di qualità. Questo Cosenza preoccupa e non poco. Alla dodicesima giornata solo 9 punti in classifica e penultimo posto. Roba da non credere. Una realtà inimmaginabile a luglio. Eppure sulla carta i nomi sembravano dire altro. E’ inutile ripetere che bisogna reagire. Ma oggi segnali positivi ne abbiamo visti da parte di pochi. Serve subito una sferzata di energia. Mettere tutti davanti alle proprie responsabilità. Probabilmente, più di uno, si è adagiato su si una situazione di tranquillità che non ci sta affatto. Il tempo per rimediare c’è. Ma bisogna intervenire. Subito.

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