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    Chiusura amara per il Cosenza, ma non è ancora finita

    Capitano indomito: De Angelis

     

    Chiusura amara per il Cosenza, ma non è ancora finita

    09 mag 15 Brutta chiusura di stagione per il Cosenza che a Melfi ci ha rimesso le penne. Praticamente spennati come polli. A decidere l'incontro tre errori grossolani di come non si vedevano da tempo. In vantaggio con Statella, che finalmente trova il buco giusto per metteral dentro, il Cosenza si vede prima annullare un gol di De Angelis sul filo del fuorigioco e poi compie l'hara-koro con tre cappellate micidiali. Prima Caturano viene lasciato libero, incredibilmente di girarsi davanti l'area e di tirare al volo. Bello il gol brutta la figura della difesa. Poi il giovane Chidichimo, entrato al posto di uno Zanini non in perfette condizioni prova pasticciando, in area, ad uscire col pallone nei piedi dimenticando la prima regola di chi difende, rinviare subito. Per Fella è un gioco da ragazzi daro un calcio al pallone che va in porta. Infine Ciancio, ad inizio ripresa, in preda a qualche amnesia serve involontariamente Caturano in area che a porta vuota mette dentro. Incredibile ma vero. Quella difesa che aveva preso un solo gol in nove pertite ne prende cinuqe in sole due gare. Due gare perse. Un brutto commiato che però non inficia un'intera stagione. Si perchè se l'obiettivo della salvezza, unico programmato a inizio stagione, è stato raggiunto con sei domeniche d'anticipo e una inaspettata Coppa Italia,riscatto di una stagione partita malissimo, è stata conquistata con la caprbietàdi tutti,quel nono posto li a portata di mano,forse,sarebbe stato un po troppo. Ma come si dice,il troppo storpia perchè l'ingordigia può fare brutti scherzi. Merito al Melfi dei giovani, vero miracolo di Mister Bitetto, che puntando sulla linea verde ha tirato fuori campioni in erba. A cominciare di quel Caturano che si ritorva capocannoniere della Lega Pro a 25 anni. Ma complimenti anche al Cosenza dei De Angelis indomiti che fino all'ultimo secondo dei 95 minuti giocati ha provato con tutte le energie a metetre in pari la partita. Negli annali, però, rimangono scritti i risultati. E il 4 a 3 di Melfi per i posteri non è un bel vedere. S'archivia così,la più incredibile delle stagioni che il Cosenza calcio avesse mai disputato. Penultimo in classifica dopo 10 gare con soli 7 punti il Cosenza rinasce come il cigno dal brutto anatroccolo garzie alle sapienti mani di Giorgio Roselli (santo subito). Il tecnico di Gubbio lavora sui reparti e disassembla la squadra lavorando sui singoli.lavoro meticoloso, lungo e duro che da i suoi risultati quasi subito con quattro vittorie di fila in casa e tre pareggi fuori. Una media promozione. Sulla striscia positivia però le ombre di vittorie "maramalde" a significare di avversari troppo facili. Tre pari interni e le sconfitte di Foggia, Lupa Roma e Catanzaro aprono una crisi che solo la Coppa Italia sana. Infatti dopo la sconfitta di Catanzaro, decisamente immeritata come quella con la Lupa Roma, la vittoria a Castellammare di Stabia da il valore del gruppo. Gruppo che solo dopo Catanzaro si risveglia dall'apparente torpore. Il gruppo si tempra a suon di vittorie pesanti si esalta con Reggina, Matera e Lecce. Vittorie altisonanti che fanno capire ai Lupi che nulla è impossibile. Poi la scalata in Coppa Italia che diventa apoteosi. Quattro gol fuori cas aa COmo e la festa a Cosenza chiudono in pratica un finale di stagione giocato a ritmi di Champions League, o quasi. Una gara ogni tre giorni con un organico di soli 18 giocatori o anche meno, vista l amalasorte che si accanisce sui giocatori del Cosenza. Ma chi scende in campo da il meglio di se stesso. E' il caso di Carrieri, additato come professionista modello, che con la sua tenacia e la sua professionalità salva il reparto difensivo. E' vero che i meriti sono di tutti ma vederlo annullare , di fianco ad un mitico Tedeschi, gente come Moscardelli o Mazzeo è davvero un piacere. I meriti di questa stagione incredibile sono di tutti. Così come l'amaro in bocca delle ultime due gare gicoate in pratica con l'ultima spremuta di energie possibile. E' andata così quest'anno. Una lezione di calcio per tutti. A cominciare dal Presidente Guarscio che nell'arco di una stagione tocca prima l'inferno e poi il cielo con le dita. Esperienze che segnano e, sicuramente, spronano a fare meglio. Lo chiede una piazza che grazie a questa stagione fa pace con il San Vito ritrovando, tutti, quell'entusiasmo necessario a fare ancora meglio. Il Presidente lo dice tra le righe. Noi siamo più scaramantici di lui. Non abbiamo fretta. Aspettiamo il ritorno su quel palcoscenico che Cosenza merita. Ma lo vogliamo subito. Senza fretta Persidente, possibilmente subito.

    Non è ancora finita. A corollario di questa stagione però, e lo scriviamo a parte, ci sono ancora i verdetti che sembrano non essere definitivi. Noi, per dovere di cronaca ve li raccontiamo nudi e crudi per quello che sono e per gli scenari che aprono. Si ain testa che in coda la Procura Federale protrebbe cambiare radicalmente i verdetti. Come detto anzitempo questa stagione non finisce oggi. Infatti il Matera è stato deferito per un gravissimo reato sportivo: l'illecito che è stato denunciato alla Procura Fedreale e riguarda una gara della scorsa stagione. Illecito che se verificato dai Giudici potrebbe modificare la classifica con la retrocessione dei Lucani, il reato è grave, e conseguente salto di un posto in su per tutte le squadre che seguono. Tradotto significa che il Cosenza si classificherebbe nono e non decimo. Ovvero partecipazione alla Coppa Tim della prossima stagione. Il tutto è condito da se e ma e rimane nell'ambito delle probabilità. Non sappiamo come la Corte Federale agirà. Per come stanno le cose tutti in vacanza e non ci si pensa più. Con lo steso metro si misura la coda della classifica. la Reggina è retrocessa con sei punti di penalizzazione ma i ricorsi intentati protrebbero restituirle tre dei sei punti comminati. Questo significa Savoia retrocessa e amaranto nei play out. Da calabresi glielo auguriamo. Da sportivi un po meno. Si perchè portare all'ultima giornata le vicissitudini giuridiche non fa affatto bene al calcio. La lenteza esasperante nelle decisioni non è un bene. Noi al momento prendiamo per buono il risultato del campo. Cosenza decimo e Reggina retrocessa.

    Lunedì la festa. Ultimo e non ultimo la festa di commiato del Cosenza sarà al Cine Teatro Tieri (ex Cinema Italia) lunedì 11 alle 19. I Lupi saluteranno questa stagione con tutti i suoi tifosi

    Melfi-Cosenza 4-3
    reti: 11' Statella, 34' Caturano, 45' Agnello, 50' Caturano, 60' De Angelis, 90' Tortori, 93' Ciancio

    Melfi: Gagliardini 5, Annoni 6, Di Mercurio 6, Di Filippo 6, Pinna 6, Giacomarro 6.5 (88' Guerriera sv), Fella 6.5, Agnello 5.5 (67' Libutti), Caturano 7, Nappello 6.5 (78' Tundo sv), Tortori 6.5. A disposizione: Landi, Luparini, Cicerelli, Falomi. All.: L. Bitetto 6.5
    Cosenza: Saracco 5, Zanini 5 (38' Chidichimo 5), Ciancio 5.5, Arrigoni 6, Tedeschi 6, Magli 5, Criaco 6, Fornito 5.5 (52' Tortolano 5.5), Cesca 5.5 (60' Calderini 5), De Angelis 6.5, Statella 6. A disposizione: Puterio, Novello, Carrieri, Gaudio. All.: G. Roselli 6
    Arbitro: Baldicchi di Città di Castello (PG) 5.5
    Ammoniti: 16' Fella, 31' Zanini, 40' Cesca, 68' Pinna, 70' Di Filippo, 70' Tedeschi, 71' Calderini.
    Angoli: 3-9 (pt 1-1)
    Recupero: 1' pt - 5' st
    Spettatori 1200 circa

    -- Melfi-Cosenza 4-3 (Cronaca della partita)

    --- LegaPro/C 38a giornata, Risultati, classifica

    Mister Roselli Mister Roselli

    --- Video Gianluca De Angelis - Video Salvatore Caturano

    Mister Roselli Mister Roselli

    --- Video Mister Roselli - - - - - Video Mister Bitetto

    Cosenza Messina, le foto

    --- Melfi-Cosenza, tutte le foto

    Cosenza in piedi: Cesca, Ravaglia, Tedeschi, Statella, Magli, De Angelis. Inginocchiati:Zanini, Criaco, Ciancio, Fornito, Arrigoni

    Il gol di Statella

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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