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    Cosenza si stringe attorno a Gigi Marulla

     

    Cosenza si stringe attorno a Gigi Marulla

    21 lug 15 Così come per Napoli esiste un solo idolo, Maradona, Cosenza ha Gigi Marulla. Perchè Gigi è nel cuore di tutti i cosentini. Gigi non è mai morto perchè vive come tutte le leggende. Quella del calcio cosentino. L'ultimo passo, quello più doloroso, in chiesa per i funerali. Un pomeriggio incredibilmente caldo. Maglie zuppe di sudore. Nessuno si sposta dal banco. Anzi, ci si avvicina sempre più per stare vicino al feretro. Alle 17 Cosenza si ferma per i funerali del suo Re, il suo idolo. La bandiera di un calcio che, probabilmente, oggi non c'è più. Almeno non è genuino come quello di una volta. Il calcio in cui Marulla e De Paola buttavano la bombetta nello spogliatoio per fare uno scherzo al Mister. E Lucky De Paola era seduto tra i banchi a piangere il suo compagno di tante avventure. Interminabili gli abbracci per il figlio Kevin. Sfila la rosa del Cosenza calcio. Commuove l'abbraccio con il presidente Guarascio. Immobile il dottor Costabile,lo ricordiamo far salti di gioia al gol di Pescara, che non smette mai di commuoversi. Così come Salvatore Perugini, Paolo Fabiano Pagliuso e il mitico Presidente Serra. Tutti accomunati dal grande amore per un uomo speciale. Colui che con 91 gol ha scitto a caratteri cubitali la storia del calcio a Cosenza. Sulla sua bara i gagliardetti di Stilese, Novara, Ternana. Tante maglie e tante sciarpe rossoblu, e non solo. Fuori il sole picchia forte ma due grandi bandiere,una col numero nove, non smettono mai di sventolare. Si intravedono dall'interno della chiesa attraverso il portone lasciato aperto. Intorno un silenzo surreale riempito solo dai cori che partono di tanto in tando per non disturbare la messa. Cosenza commossa e attonita rende omaggio al suo capitano.
    Don Michele racconta la sua avventura di tifoso rossoblù. Anche per lui l'incredulità di celebrare messa ad uno dei suoi idoli.
    Ai lati del'altare gli stendardi del Comune di Cosenza e del Comune di Stilo listati a lutto e quello della Provincia di Cosenza.
    Nei banchi tanta, tantissima gente.
    Tanti suoi compagni di squadra, Zunico, De Rosa, Marino, Di Sole, Buonocore, Napolitano, Urban. Cosentini del calcio come Stefano Morrone e Manolo Mosciaro. Dall'altro lato il Cosenza di oggi,Mister Roselli,DS Meluso, tutti i calciatori e tutto lo staff. Le lacrime si confondono con il sudore. Sulla scalinata dell'altare tanti allievi della scuola calcio con una maglia con su stampata la sua foto e dietro il numero 9. Sono loro a leggere la preghiera dei fedeli. La nipote prima della messa, con la voce rotta dalla commozione, saluta lo zio. C'è il sindaco di Stilo, ilvicesidnaco di Cosenza con il Presidente del Consiglio comunale. L'assessore Vizza.
    La sorella è sorretta a stento dai compaesani venuti da giù.Lo zio non smette di piangere un minuto. Scene strazianti.
    In una delle cappelle i massaggiatori storici con in testa Antonio Lanzaro.
    Alla fine della messa è il figlio Kevin con Vincenzo Cosa a portare a spalla il feretro sul sagrato. Fuori striscioni toccanti come quello che ricorda Bergamini "Lassù portaci un saluto a Denis" o quello che dice "Basta parole, solo dolore".
    Ci sono gli ultrà del Cosenza, ma anche le rappresentanze di Catanzaro, Salernitana, Castrovillari.
    Sullo sfondo campeggia un lungo striscione rossoblu che recita "Si è fermato il tuo cuore, non la tua leggenda. Ciao Gigi". Partono palloncini rossi e blu, i colori del Cosenza, e nero azzurri, i colori del Marca, la sua scuola calcio. Padre Fedele intona i cori che sono rotti dall'emozione. "Segna per noi Gigi Marulla", mani alzate al cielo, applausi a non finire. Arriva anche un messaggio da "Ringhio" Gattuso, campione del mondo con la Nazionale nel 2006.
    Ci sono diversi striscioni Gli striscioni di Amantea, Firmo, Via Popilia. Tra le lacrime la macchina lasciaastento il sagrato per le tante persone presenti. L'ultimo viaggio lo fa al suo Marca, la seconda casa. Scene toccanti aspettano quanti hanno seguito Gigi fino a via Popilia. L'auto col feretro si ferma. Si sente un applauso ma nessuno dei presenti batte le mani.
    Sono i detenuti della casa circondariale, di fianco al Marca, che da dietro le sbarre fanno sentire il loro affetto per un uomo unico.
    Ancora lacrime.
    Marulla è un pezzo di Cosenza che è venuto a mancare.
    Davanti all'auto che lo accompagna vengono sparsi dei fiori. Il feretro viene preso a spalla e portato al centro del campo grande. Ci sono tutti i bambini ed i ragazzi che lui curava uno per uno. Tante piccole promesse. Con loro anche i genitori. L'emozione è una costante. Le lacrime non riescono a fermarsi. Tutti in coro a gridare "Gigi Marulla" e "Marca Marca Marca". Poi partono i più piccoli e corrono al centro ad abbracciare la bara.la commozione è grande. Così come è grande il dolore per aver perso un punto di riferimento. Una persona speciale. Ma il tuo sorriso, Gigi, non ci lascerà mai. il tuo esempio sarà per i cuccioli di calciatore che stavi allevando una consegna, una strada da seguire per il futuro. Saranno loro che con i tuoi insegnamenti, il tuo esempio e la tua umiltà porteranno avanti quel calcio pulito che con tanta gioia ci hai fatto conoscere.
    Ciao Gigi

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