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    Cosenza, La vittoria più bella: “E mò Chi n’anni i dì?”

     

    Cosenza, La vittoria più bella: “E mò Chi n’anni i dì?”

    10 giu 12 Lacrime di gioia miste a rabbia. La soddisfazione, finalmente, di aver ribaltato una partita dopo aver regalato un paio di pareggi che avrebbero chiuso anzitempo il campionato. Vincere al 95° una partita, la partita più importante, la finale play off, non ha prezzo. Seguito da 1000 tifosi il Cosenza ad Arezzo mette in campo cuore e passione. E non molla mai. Neanche quando le pratiche per i calci di rigore sembravano cosa fatta. Finita la benzina in entrambi gli schieramenti un gigantesco torello sembrava sgranare gli ultimi chicchi di un rosario che nessuno avrebbe voluto recitare. L’emozione del pareggio di Mosciaro che mette dentro, proprio nel sette una punizione celestiale sembrava aver appagato gli animi. Ed invece, accade l’incredibile. Con le ultime gocce di energia Arcidiacono si procura una punizione dal limite. Biccio è una furia e si scontra verbalmente con l’arbitro, che poi lo “gialla”. Varriale va sul pallone, questa volta senza Manolo Msociaro che dopo averla piazzata in porta, la secondo volta non trova lo specchio e dunque lascia la pratica al fresco”Top 11” del Cosenza. E’ un attimo. Varriale si ripassa a mente la formula ragionata poco prima con Mosciaro. Finto di calciarla col destro poi la metto dall’altra parte così lui si tuffa ed è spiazzato. Il tutto in una frazione di secondo. Pietro la mette dentro al 94° da calcio piazzato. Esplode il comunale di Arezzo animato dai supporters rossoblu. I migliori in campo. Un tifo lungo settecento chilometri, moltiplicato due, che col cosenza sotto di due reti passa i migliori cori dal “Boato” a “You’ll never walk alone” in classico tifo Old Style. Roba da far accapponare la pelle. In tribuna, i genitori di Biccio, 1000 km da Catania con amore, moltiplicato due, piangono. Chi vi scrive fa lo stesso. Fuori campo è una baraonda. Mancano pochi secondi al fischio liberatorio. Ma sembrano minuti. Poi l’esplosione con i giocatori del Cosenza che vengono letteralmente spogliati di ogni cosa e fanno festa sotto la curva rossoblu. Vola Fiore lanciato in aria. Gli avversari corrono sotti i loro cinquanta supporters. La terna aspetta inutilmente a centrocampo di sepletare la pratica del fair paly. Non serve. E il Cosenza che corre sotto la curva dei veneti a battergli le mani. La festa continua. Senza soluzione di continuità. Spogliatoio allagato dalla festa ed ins ala stampa i calciatori arrivano in mutande. Sopra però una maglia rossa con su scritto e “E mò Chi n’anni i dì…”. La C è grande come la speranza che poi si avvera(?!?!). La frase fatevela spiegare da un cosentino “Sim’i Cisenza, simi i Cusenza, mai nessun ci fermerà”. Con questo coro si era aperta la gara, con lo stesso la si chiude. In campo un branco di Lupi. Roba da altra categoria. Sotto di due gol, due, risultato ribaltato con tanto di dedica. “Sim’i Cusenza..”. La stanchezza di un viaggio lungo settecento chilometri di colpo svanisce. Per poi apparire negli ultimi chilometri di ritorno verso casa. Ma ad Arezzo Napoli e Fiore si abbracciano. L’emblema di questa gara. Una cornice. Il Presidente Guarascio, come da scaramanzia, esce un attimo prima del fischio accompagnato dall’AD Quaglio. In campo un capolavoro con i fiocchi. Firmato Tommaso “Ventuno” Napoli. 21 a numeri. Ventuno a lettere. Sono il record assoluto per un allenatore del Cosenza. 21 gare imbattuto. Primo tempo, pronti via e doccia gelata con un gol di rapina in mischia da parte di Llullaku. Niente de che. Lo stesso prova altre volte a fare la stessa giocata, ma è più monotono di una fotocopiatrice. Creaa paura solo per la nomea che gli hanno appiccicato addosso. Bene. Il Cosenza continua a macinare gioco. Sul campo solo loro. Poi un altro schema dei veneti, ripetuto alla noia, con Poscoliero e Lovagnoli che trovano sempre spazio a destra e con Miniati che si inserisce con un taglio centrale in area. Due a zero. Questo schema lo ripetono fino alla fine della gara. In mezzo solo lanci lunghi. Il Cosenza gioca palla a terra con Romano e Provenzano a dettare tempi e provare anche conclusioni. In una di queste Bicci, che sistematicamente viene raddoppiato e chiuso suelle ali, prova la giocata centrale con bota da fuori area. Boom boom gol. La miccia esplosa gonfia la rete e riaccende le speranze di chi già la vedeva più buia della mezzanotte. Noi no. La finale conquistata era già un obiettivo pregnante. Il campo diceva che il Cosenza era due spanne sopra gli avversari, nonostante quel 4-3-3 che sembrava far girare la testa. Poi la stanchezza di Varriale che ripaga con il gol vittoria qualche dimenticanza, il mezzo servizio di Longobardi e la grinta di Mosciaro che deve sacrificarsi sugli esterni a partire quasi da centrocampo, fanno temere il peggio. Ma canche il SanDonà paga dazio. Correre per correre poi alla fine appassisce qualunque fiore di campo giovane e smagliante. La svolta è tutta di marca Napoli. Tra il primo e il secondo tempo cambia volto alla squadra. Dal 4-4-2 si passa al 4-3-3. I veneti non ci apsicono più nulla e si trovano a gestire contemporaneamente Mosciaro, Longobardi e Arcidiacono come punte mentre Caputo affianca Salvino e Romano con Provenzano che paga dazio. Lo segue Scigliano per crampi. Gli stessi crampi per il motorino della fascia del San Donà tale Poscoliero. Un mese di gare dopo la fine del campionato pesano. La gioia della vittoria cancella ogni lamento. Il Cosenza ha centrato il suo obiettivo. E’ il numero uno nella graduatoria di eventuali ripescaggi. Bisognerà aspettare la metà di agosto per averne contezza. Intanto da domani si apre un altro campionato. Quello societario. Si va, finalmente, alla resa dei conti. Nel senso letterale della parola. Chi non ha messo il solido può lasciare il posto a chi vuole investire. Mettersi da parte e grazie delle belle parole. Il presidente Guarascio è pronto a guidare la nuova compagine con un progetto serio e pulito. Al suo fianco Stefano Fiore. Poi i rami secchi cascano da soli. Il tempo delle parole è fnito. Si passi ai fatti perché c’è da programmare il futuro del Cosenza ed a noi la Lega pro, eventuale, ci sta già stretta.

    --- Video/Cosenza-SanDonà Mosciaro

    --- Video/Cosenza-SanDonà Varriale

    --- Video/Cosenza-SanDonà Arcidiacono

    --- Video/Cosenza-SanDonà Fiore

    --- Video/Cosenza-SanDonà Mister Napoli e Parisi

    --- Video/Cosenza-SanDonà La festa a fine gara

    Cosenza-SanDonàJesolo 3-2 (cronaca e tabellino)

    Pagelle:

    Franza: Nessuna colpa sui due gol. Un acertezza tra i pali. per il resto inoperoso. Voto 6 1/2

    Rapisarda: A destra non si passa, corre in avanti, copre. Voto 6 1/2

    Varriale: Paga con qualche ritardo per stanchezza il gran lavoro di questa stagione ma mette una ciliegina grande quanto la torta stessa. Voto 7

    Salvino: Gran lavoro il suo. Spaccalegna e propositore. Deve maturare. Dategli il tempo per favore. Voto 7

    Scigliano: Annulla completamente Nichele che sembra un pugile suonato. Esce per crampi, lui che veniva da un infortunio. Voto 7

    Parisi: Il capitano e' sempre lì. Quando c'è da togliere le castagne dal fuoco. Lui, a mani nude, non solo le leva senza scottarsi ma prova anche a far gol. Voto 7 1/2

    Arcidiacono: lo marcano costantemente in due a zona, ma non si innervosisce. Capisce che deve cambiare zona e quando lo fa gonfia la rete con un gran gol che riapre la partita. Voto 8

    Provenzano: Quest'anno ha migliorato tantissimo la sua posizione in campo. Da secondo regista fa tantissime cose buone provando anche a pescare il jolly. Sostituito per scelta tattica finchè è in campo è da sette. Voto 7

    Longobardi: Non sta bene ma fa reparto. Regge un tempo, poi deve centellinare le forze. Napoli lo lascia in campo per i rigori. Voto 6 1/2

    Romano: "U privissuri". Non c'è niente altro da aggiungere. Oggi a tutto campo mette lo zampino in quasi tute le azioni. Su di lui si può tranquillamente costruire il futuro. Voto 8

    Mosciaro: Oservato speciale anche su di lui doppia e terza marcatura. Forse il SanDonà si rpeoccupa troppo di far gabbie invec di far gioco. Lui se li beve come un caffe con un gol su punizione da cineteca. Sentitevi come lo racconta, ne vale la pena. Voto 8

    Bruno: Hai capito il giovanotto. Entra cittu cittu a sostituire Scigliano infortunato e non sbaglia un pallone, anzi. Un altro merito al tecnico che ha recuperato un giovane difensore che ha centimetri, numeri e voglia di emergere. Voto 7

    Caputo: Entra e fa sconquassi fermando le incursioni avversarie con i suoi inserimenti. Bravo. Voto 7

    Napoli: I numeri parlano da soli. 21 (ventuno) gare imbattuto: è record sulla panca del Cosenza. Inc ampo si mette in atsca l'allenatore avversario cambiando il 4-4-2 del primo tempo in 4-3-3 che li lascia secchi. Voto 8

    Il tifo rossoblu (12° uomo): Dal primo al 95: a cantare e sostenere la squadra (Ma aviti a gola i fiarru?). Sul 2 a 0 per gli avversari sono loro a dare fiducia alla squadra con un paio di "Boati" ed un "You'll never walk alone" da accapponare la pelle. E' questo il vero valore aggiunto del Cosenza. Una gioia averlo ritrovato. Voto 10

    Il dicendente del mitico Gigino Lupo con il Presidente Guarascio

     

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