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    Partite Truccate, Abete "Basta forcaioli"

    18 giu 11 Basta forcaioli e falsi moralizzatori nello sport. A dirlo con forza è il presidente della Figc, Giancarlo Abete: "Vorrei verificare la testimonianza che hanno dato tante persone che si mettono oggi a fare i giustizialisti e forcaioli", ha rilevato in un passaggio del discorso tenuto a Bologna, all'assemblea nazionale dell'Us Acli a Palazzo Re Enzo. Abete ha detto di essere d'accordo con il presidente del Coni Gianni Petrucci, quando dice, riferendosi senza citarlo allo scandalo del Calcioscommesse, "che quelli che buttano fango sono i primi che vorrebbero avere ruoli di responsabilità. Bisogna piantarla di dare giudizi morali sulle persone", ha attaccato ancora, parlando di persone che "buttano fango dappertutto, di fronte a tanta gente che vive il mondo dello sport e del calcio in maniera positiva". Il presidente della Figc ha sottolineato la necessità di intraprendere "una battaglia di moralizzazione del sistema": con la "necessità di persone più morali, con un'etica diversa. Ma anche di fare a meno dei falsi moralizzatori".

    Abete "Chi ama lo sport spera Signori innocente". "Per le persone che sono all'interno dello sport e gli amanti dello sport, ovviamente la speranza è sempre quella che tutti riescano a testimoniare, a dimostrare che le responsabilità che hanno non ci sono o sono inferiori a quelle che vengono evidenziate". E' l'opinione di Giancarlo Abete, presidente della Figc, che ha risposto così, a margine dell'assemblea nazionale dell'Us Acli a Bologna, a chi gli ha domandato cosa si auguri per Beppe Signori, ex capitano della Lazio coinvolto nell'inchiesta del Calcioscommesse, che lunedì terrà una conferenza stampa proprio a Bologna per chiarire la sua versione. Quello di Abete è un principio generale. "Però poi - ha aggiunto il presidente - naturalmente la parola va ai diretti protagonisti. Quindi sarà Beppe Signori stesso a trasferire quella che è la dimensione delle valutazioni che ha fatto su quanto è avvenuto". E "nel contempo cercare di chiarire la sua posizione. Fermo restando che i chiarimenti hanno una sede propria che è quella collegata all'inchiesta in corso", ha concluso il n. 1 della Federcalcio.

    Monito di Prandelli "Non abbassare la guardia". "E' un momento molto delicato per il calcio italiano. Chi ha sbagliato deve pagare, ma lasciamo che la magistratura faccia il suo lavoro. Io penso soprattutto ai familiari di questi ragazzi che hanno compromesso la loro possibilità di crescere e di fare qualcosa di importante nel calcio. Purtroppo questi ragazzi devono essere educati fin da giovani e devono capire che hanno dei doveri". Queste le parole del ct azzurro, Cesare Prandelli, che questa mattina ha ricevuto a Bologna la prima edizione del Premio Enzo Bearzot organizzato dall'Us Acli. "Ripeto - ha aggiunto - che coloro che hanno sbagliato, devono pagare, ma tutto questo deve servire da monito anche ai dirigenti e ai tecnici perché non dobbiamo mai abbassare la guardia". "Signori? Ho sempre detto che l'abbraccerei, ma ribadisco che la vita è un dono, e che l'unica cosa su cui dovremmo scommettere, siamo noi stessi", ha detto Prandelli dell'ex capitano della Lazio coinvolto nell'indagine.

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