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    Partite truccate, Maroni convoca vertice al Viminale

     

     

    Partite truccate, Maroni convoca vertice al Viminale, 38 le gare segnalate dai Monopoli

    08 giu 11 Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni ha convocato per venerdì una riunione al Viminale con i vertici di Figc e Coni per fare il punto sulla task force investigativa per il contrasto alle organizzazioni criminali attive nel settore delle scommesse illegali sul calcio.La task force voluta dal responsabile del Viminale per "stanare" chi inquina il calcio era stata annuncia dal ministro in una intervista alla Gazzetta dello Sport. "D'intesa col mondo del calcio - aveva detto Maroni - voglio studiare iniziative per prevenire queste schifezze", "per stanare chi tende ad alterare la regolarità delle gare sportive con mezzi fraudolenti". Nell'intervista il ministro aveva annunciato che il capo della Polizia Manganelli aveva già chiesto ai servizi speciali delle forze di polizia (Sco, Ros e Gico) una relazione sul coinvolgimento delle mafie nel settore del calcio truccato e del calcioscommesse. E per contrastare il fenomeno Maroni aveva sottolineato come ritenesse fondamentale la cooperazione tra magistratura sportiva e ordinaria, nel controllo e nella prevenzione. "Solo lavorando insieme - aveva concluso - troveremo una soluzione"

    Monopoli di Stato: 38 gare con giocate anomale. Da ottobre 2010 a tutt'oggi sono stati individuati e segnalati 38 eventi (1 di coppa Italia, 7 di serie A, 14 di serie B, 16 di Lega Pro) dei quali solo una decina riguardano vicende oggi all'attenzione degli organi inquirenti. E' quanto chiariscono i Monopoli di Stato (Aams) in merito ai sui flussi di "giocate anomale" e ai recenti accadimenti relativi agli incontri di calcio italiani

    Investigatore privato accompagna Signori. Ad accompagnare l'ex bomber Beppe Signori all'interrogatorio con il gip di Cremona Guido Salvini, oltre ai suoi legali c'é anche un investigatore privato che recentemente Signori ha assunto per dimostrare la propria estraneità alle accuse in relazione alle partite truccate che lo hanno portato ai domiciliari. Ugo Vittori, massiccio, in abito grigio chiaro e capelli lunghi, ha risposto alle domande dei giornalisti sostenendo che "non solo non ci sono prove, ma queste cose non le abbiamo mai fatte". Dopodiché ha ripercorso quali sono gli aspetti a suo dire carenti dell'ordinanza di custodia cautelare. "Signori intermediario per le scommesse a Singapore, come ha sostenuto un coimputato? Per quanto riguarda questa accusa casa dalle nuvole"

    Lepore esclude coinvolgimento Napoli. Se ci sono dei reati è nostro dovere intervenire. Allo stato attuale posso escludere che il Napoli sia coinvolto". Lo ha detto il procuratore di Napoli, Giovandomenico Lepore, ai microfoni di radio CRC. "Per cambiare il risultato di una partita c'é bisogno dell'accordo di tante persone come giocatori, allenatori, arbitri e così via. Non sappiamo ancora il meccanismo tramite il quale il travisamento dei risultati sia avvenuto.Il denaro muove le montagne, poi ci possono essere anche altri interressi collaterali. Siamo all'inizio delle indagini ma penso che verranno fuori molte cose", ha aggiunto Lepore.

    Chiesti domiciliari per Pirani. Arriverà probabilmente domani la decisione del gip di Cremona Guido Salvini sull'istanza di arresti domiciliari per Marco Pirani, l'odontoiatra arrestato nell'inchiesta sul calcioscommesse, avanzata ieri dalle difese durante l'interrogatorio terminato dopo le 19. Oggi il pm Roberto Di Martino esprimerà il suo parere, poi la richiesta sarà vagliata dal gip. Il difensore di Pirani, l'avv. Alessandro Scaloni, ha detto di avere trovato il suo assistito "molto meglio rispetto all'interrogatorio del 3 giugno dal gip". "Sta bene, compatibilmente con la situazione. Ha potuto studiare gli atti, ha digerito il trauma e confida di poter tornare presto a casa per riprendere una vita normale". La moglie Franca ha dato la disponibilità ad accoglierlo in casa ai domiciliari. Sulle esigenze di custodia cautelare, l'ordinanza di arresto faceva riferimento al pericolo di inquinamento delle prove e di reiterazione del reato, anche in virtù del campionato in corso. Esigenze che secondo la difesa si sarebbero molto affievolite, anche perché Pirani ha accettato di chiarire la propria posizione. La scelta di rispondere alle domande degli inquirenti, ha detto l'avv. Scaloni, "é stata una scelta personale di Pirani, non difensiva". Nessun commento sui contenuti della deposizione da parte del legale: "Ritengo sia del tutto inopportuno entrare nel merito dell'interrogatorio in questa fase". Il difensore non lo conferma, ma sarebbero una trentina le partite di cui Pirani avrebbe parlato nel faccia a faccia con Di Martino e Salvini, e i vertici della Squadra mobile cremonese. Il medico ha sostenuto di vantare un credito di oltre 100 mila euro con il giocatore dell'Ascoli Vincenzo Sommese, di non aver mai organizzato o gestito economicamente le scommesse, ma solo di aver puntato su partite sulle quali aveva notizie di combine dai giocatori (Sommese, Vittorio Micolucci) o da Massimo Erodiani, il gestore di ricevitorie, anche lui arrestato. Quanto alle frasi intercettate al telefono ("là ci sono due dei miei..." ecc.), secondo Pirani si sarebbe trattato solo di millanterie, uno schermo per non rivelare le fonti delle 'imbeccate'. Sulla serie A, Pirani dice di aver avuto notizie solo di seconda o terza mano, e di non aver mai conosciuto né i cosiddetti 'zingari' né i 'bolognesi', protagonisti delle scommesse. Non avrebbe fatto nomi 'illustri', come quelli di Francesco Totti, di Daniele De Rossi, o Bobo Vieri, né parlato del Milan, o di Genoa-Roma. Altre partite di serie A sarebbero comunque state al centro dell'interrogatorio del medico: Roma-Fiorentina, Lecce-Genoa, Cagliari-Lecce, Inter-Lecce ma anche Napoli-Chievo del 2009. Il dentista avrebbe raccontato di aver saputo da Erodiani che c'era la possibilità di 'over' su Fiorentina-Roma (2-2). A Pirani che chiedeva lumi sulla 'dritta', Erodiani avrebbe risposto di averla avuta dal giocatore Daniele Corvia, ex delle giovanili della Roma.

    Bobo Vieri annuncia querele. Tanti amori, quasi sempre da copertina, quanti i club girati in una carriera da 'zingaro' del gol. Christian Vieri sulle prime pagine dei giornali è finito più volte, e non sempre per le prodezze in campo. Spesso per ragioni di cuore, gossip o qualche aforisma diventato cult negli anni (vedi "Sono più uomo io di tutti voi" rivolto ai giornalisti durante Euro 2004): ma stavolta a vedere il suo nome nel frullatore dello scandalo del calcioscommesse (il riferimento a Vieri nelle carte della procura di Cremona lo fa il giorno dopo Inter-Lecce - la partita del 'biscotto' non riuscito - Tisci, uno degli indagati) proprio non ci sta. L'ex centravanti della nazionale annuncia battaglia contro chi infanga il suo nome in una vicenda nella dichiara la sua totale "estraneità". Ed è pronto infatti a "querelare chiunque offenda la sua reputazione e comunque utilizzi impropriamente il suo nome in riferimento ad attività illecite di questa inchiesta". Figlio e nipote d'arte, attaccante potente, nato per caso a Sydney ma tornato in Italia proprio per inseguire il sogno di fare il calciatore, Vieri, detto Bobo, pur parlando pochissimo ha fatto invece spesso parlare di sé. E non solo per le tante reti segnate con le 14 diverse maglie (se si escludono quelle delle giovanili) indossate in una carriera da senza fissa dimora: suo nonno, anche lui calciatore, per motivarlo gli promise a inizio carriera 5000 lire per ogni rete segnata, ma dopo i 4 gol del prolifico nipote che gli costarono all'esordio ventimila lire dovette rivedere i termini dell'accordo, abbassando a mille lire il compenso. Era solo l'inizio perché Bobo divenne 'Mister 90 miliardi', come era stato soprannominato al suo arrivo alla corte di Massimo Moratti per la cifra record sborsata dall'Inter per aggiudicarsi il goleador azzurro. Con i nerazzurri ebbe poi però un contenzioso legato al caso Telecom-Sismi, quando seppe di essere stato fatto pedinare dall'Inter. Una vicenda che lo aveva portato a un passo dal ritiro, causa anche una forte depressione. Ma l'addio (dopo le parentesi di Milan, Monaco, Samp, Atalanta, Fiorentina e ancora Atalanta) arriva nel 2009, con 30 presenze in nazionale e 17 gol azzurri in bacheca. Ma di lui si è sempre continuato a parlare: professionista del poker sportivo dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, il Vieri nazionale vanta un carnet sentimentale da vero campione. Con un ascendente sulle veline. Due le storie più lunghe della sua vita: quella tormentata con Elisabetta Canalis e l'ultima, chiusa a mezzo stampa, con Melissa Satta, altra bellissima del 'bancone' di Striscia. In mezzo flirt a go go, tra cui si annoverano quelli con Fernanda Lessa, Elena Santarelli, Vanessa Kelly (la Madre natura del piccolo schermo): tutte con un segno particolare. Bellissime. Taciturno, "orso" come hanno detto molte delle sue fidanzate, Vieri non disdegna locali e vita notturna: Milano Marittima una delle mete preferite, soprattutto by night. L'ultima 'bravata' proprio al calar della sera e solo poche ore fa: la scazzottata stile far west con Fabrizio Corona.

    Fondazione Giovanni Paolo: Sospendere campionati. "Sospendere per un anno i campionati di calcio di serie A, B e Lega pro; valorizzare le politiche sportive per lo sviluppo dei settori giovanili; delineare un nuovo modello formativo per i dirigenti e gli operatori del settore che non sia solo tecnico-manageriale ma che faccia riscoprire l'umano dentro la pratica sportiva; promuovere l'azionariato popolare, affinché i tifosi possano diventare titolari di quote della propria squadra; riportare le famiglie allo stadio, facendo rientrare il gioco del calcio all'interno del vasto mondo del tempo libero". Sono le risposte che il presidente della Fondazione Giovanni Paolo II per lo sport, Edio Costantini, propone per riequilibrare il sistema del calcio italiano, scosso dallo scandalo del calcioscommesse. "Quella che emerge - prosegue Costantini - è la fotografia cruda e spietata del livello di inquinamento del nostro calcio, il suo totale fallimento sotto il profilo sportivo ed organizzativo, la sua decadenza etica e morale. Il calcio italiano è da anni sulla via del declino, con modelli di business errati, stadi antiquati e mentalità ristrette". Per affrontare il male alla radice è necessario ridefinire i quadri dirigenziali. "Il primo, vero problema da affrontare, sia nel calcio, sia nell'intero sistema sportivo italiano - spiega il presidente della Fondazione Giovanni Paolo II per lo sport - è la questione dei dirigenti, che coinvolge, con riflessi diversi, anche il mondo dello sport di base. Il mondo del calcio non ha saputo in tutti questi anni isolare, denunciare e reprimere gli illeciti di cui era testimone".

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