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    Cosenza allo sbando, 4 ceffoni dalla Lucchese

     

    Cosenza allo sbando, 4 ceffoni dalla Lucchese

    06 feb 11 Solo tre giorni di allenamento, quattro nuovi giocatori buttati in campo che non vedevano il rettangolo di gioco da cinque mesi, l’ennesima cordata di pellegrini (guarda caso sempre annunciati un giorno prima della gara) che vuol prendersi al societa’ senza un minimo di garanzie, societa’ assente (tant’e’ che per accompagnare gli arbitri ci deve pensare il DG Mirabelli), stadio San Vito (24.000 posti a sedere) con soli 1200 spettatori sugli spalti. Così, come una cenerentola abbandonata, il Cosenza si becca quattro ceffoni sonori in faccia (tre dei quali se li da da sola) e comincia a tremare per i punti di penalizzazione che arriveranno in settimana. A fine partita l’ex presidente Carnevale, che non ne puo’ piu’ , tiene banco con i cronisti, paventando, stuzzicato dal DG Mirabelli, di portare i libri in tribunale. “Nessuno che si fa avanti per dare una mano, dove sono le istituzioni? Il Comune di Cosenza mette solo il campo (a Catanzaro Olivo ha rischiato il cadreghino per aver aiutato la societa’), la Camera di Commercio non si e’ vista, troppo poco. Finora ho messo solo io, e sono fuori…”. Poi assicura che i libri rimarranno al loro posto. Un caos indescrivibile. Il risultato sul campo e’ la logica conclusione anche se, ad onor del vero, tutti i calciatori in gara hanno provato a fare la loro parte ribaltando il risultato nella prima meta’ di gioco e rischiando di mettere in cassaforte la partita. Sul 2 a 1 per il Cosenza Pennesi nega la gioia del gol ad Adriano Fiore con un miracolo. Ma la giornata no del giovane portiere De Luca ha chiuso ogni speranza. Una giornata no ci puo’ stare, ma se ad averla e’ il portiere, allora la cosa si fa grave. Ma non sono tutte del buon Andrea le colpe della “caporetto” vista al San Vito. La difesa, nuova di zecca, e’ apparsa impacciata, lenta e fuori dal ritmo partita. Figuriamoci in panchina: c’erano solo Scarnato e Ungaro. Neanche i cambi. Così De Luca si trova a tu per tu con il pallone e gli va anche male in una uscita. Che avessero quarantacinque minuti nelle gambe lo si sapeva, ma le circostanze hanno pesato piu’ del dovuto. E nel secondo tempo perche’ non proteggere di piu’ la squadra invece di fare gioco come se i limiti di tenuta non ci fossero? Si che tre gol in 12 minuti (dal 48’ al 60’) non sono noccioline, e visto che di fronte non c’era il Barcellona perche' non coprire di piu'? Evidentemente in testa a tutti gli attori rossoblu’ c’era ben altro che concentrazione. Sorprende un Degano trasformato che nel primo tempo capitalizza un gol da cineteca e la buoba verve di Aquilanti, che sulla prima rete lascia troppi spazi, ma poi s’inventa un gran gol di testa tra palo e giocatore in un angolino. Così come ci si sta abituando un po troppo all’abulia di Biancolino, oggi l’ombra di se stesso. Riesce soltanto a mettere un pallone sull’esterno rete e poi arriva sempre in ritardo. Dopo la quarta rete la squadra perde ogni speranza, anche un elefante sarebbe crollato, e se bisognava raschiare il fondo del barile per trovare gli ultimi spiccioli di energia non c’è piu’ la forza di reagire. Mister Indiani ringrazia e confessa che si aspettava un pomeriggio del genere con i tre punti facili facili da portare via. In tribuna un affranto Ciccio Polpaccio De Rose che rimane gelato dal risultato dopo che venerdì sera, a Reggio, ha dato spettacolo. Non e’ il solo. Tra il primo ed il secondo tempo il responsabile dei rapporti della societa’ con i tifosi, Marcello Spadafora, viene portato in ospedale per un malore. A lui va il nostro pensiero e i nostri auguri. Nel pomeriggio l’ennesima riunione societaria che dovrebbe essere propedeutica all’incontro decisivo di martedì. Ma sembra che anche questa data sia destinata a sfumare nel nulla. Nessuno che mette mani al portafoglio e il 14 febbraio, giorno della verifica della Covisoc, sta arrivando di gran fretta. Mirabelli e Toscano, a fine gara, fanno sapere che sono pronti ad andar via se non cambia nulla. Nessuno fa nulla, anzi, arrivano promesse regolarmente non mantenute che destabilizzano ancora di piu’ l’ambiente. A Cosenza, purtroppo, il caos regna ancora sovrano.

    --- Prima divisione/B 22a, risultati e classifica

    --- Cosenza-Lucchese (Cronaca e tabellino)

    Pagelle

    De Luca: Giornata no, tre errori, tre gol. Voto 4

    Cotroneo: Decisamente in ritardo di preparazione, era meglio schierarlo da centarle, non bastano i piedi buoni, quando serve non c'è: voto 4

    Thackray: involuzione per il biondo inglese. Di testa non c'è e perde la sfera troppo spesso. Voto 4

    Fernandez: Raimondi e' solo un ricordo, l'argentino fa fatica. Voto 4 1/2

    Aquilanti: Fa un bel gol, ma sbaglia qualche passaggio di troppo. Voto 5 1/2

    Matteini: E' sempre una spina nel fianco ma non e' il solito Matteini. Voto 5 1/2

    Fiore Adriano: Si danna l'anima a sinistra e prova anche al conclusione. Voto 5 1/2

    Evola: In ritardo di preparazione parte bene ma poi si spegne pian piano. Voto 4 1/2

    Biancolino: Doveva fare la punta e lo abbiamo visto spesso a sinistra fare cross. Con la testa pero', davanti la porta non c'era, un vero solo tiro e' troppo poco per un attaccante che di solito va in doppia cifra. Voto 4 1/2

    Fiore Stefano: Prova in tre ruoli diversi a dispensare palloni, ma non era giornata. Voto 5

    Degano:Trasformato. La cura Toscano gli fa bene. La fiducia avuta la ripaga con un gran gol. Gioca dietro la punta e cerca spesso la via della rete. Voto 6

    Essabr: Prova a mettere un po di pepe ma veine messo in campo troppo tardi, a risultato compromesso. Voto 5

    Mister Toscano: Ha fatto male i conti, invece di cercare di coprire la squadra sul 2-1 non mette in conto lo spegnersi dei calciatori fuori condizione. Non basta attaccare per vincere la gara. Strano per lui che ha sempre pensato al prima non prenderle. Inutile il cambio di Essabr. Voto 5

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--- Cosenza-Lucchese - i gol

--- Toscano "Se non ci sono novita' posso anche andar via"

--- Aquilanti

--- Crocetti

--- Mister Indiani

 

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Aquilanti festeggia il gol


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