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Gli ultras della Curva Nord rimarranno fuori
Gli ultras della Curva Nord rimarranno fuori 20 ao 10 “La Tessera del tifoso in teoria doveva partire con il campionato 2010-2011, ma chi gioca con il potere per reprimere ha deciso di divertirsi, già in Coppa Italia, alimentando la confusione senza seguire alcuna normativa, decidendo se un libero cittadino poteva accedere o meno al settore ospiti. Nel secondo turno eliminatorio della Coppa Italia, in occasione della sfida tra Torino – Cosenza, il Gruppo Curva Nord Cosenza Ultras è riuscita ad aggirare le limitazioni imposte dalla tessera ed è stata presente, comprando regolare biglietto di un altro settore che non fosse il settore ospiti, all’Olimpico di Torino”. Lo scrivono in una nota gli ultrà della “Curva Nord Cosenza Ultras” “Domenica 22 Agosto 2010 –aggiugono- inizia il campionato e nella gara casalinga contro la Juve Stabia il Gruppo Curva Catena comunica che continuerà la protesta, intrapresa nella partita di Coppa Italia contro la Lucchese, rimanendo al fianco dei nostri Fratelli diffidati all’esterno dello Stadio San Vito. La decisione che ci porta, nostro malgrado, fuori dai gradoni della Catena non vuole arrecare danni alla Società Cosenza Calcio ma punta a sensibilizzare gli sportivi e non che non hanno capito la vera essenza di questo strumento anti-democratico. Una gara di calcio senza colore e cori perde ogni significato e non rispecchia i valori che negli anni passati hanno portato ad aggregare persone di diverse estrazioni sociali condividendo una passione che va oltre i 90 minuti. Abbiamo ancora tanta voglia di lottare e non è detto che un giorno si avveri una frase di Emiliano Mondonico : “Nell'anno 2010 venni invitato ad assistere a una gara di calcio. Lo stadio era pieno, presi posto in tribuna. Era uno stadio nuovo, con tutti gli spettatori rigorosamente seduti ai loro posti. Nessun colore, nessun calore. Solo un brusio era permesso all'interno di quella costruzione, perfetta nella forma, incredibile, asettica. La partita era cominciata da un pò quando la squadra ospite passò in vantaggio tra timidi applausi: nè gioia nè dolore nè noia nè stupore. Ad un tratto, da un lato dello stadio illuminato dal sole, qualcosa, qualcuno incominciò a muoversi, a tenere un comportamento strano, lontano nei tempi. Il loro brusio diventò voce, la loro voce diventò grido, il loro grido diventò boato. Dieci, cento, mille si erano uniti a loro. Quella parte dello stadio si colorò, un enorme striscione coprì le loro teste, l'incitamento diventò incessante, continuo, ritmato. Da dentro mi salì un caldo,dolce ricordo e una grande certezza: VIVONO ANCORA LIBERI PER VOLARE IN UN SOGNO.” NO ALLA TESSERA DEL TIFOSO".
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