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      Maretta nel M5S per le regionali, in disaccordo Misiti, Orrico e Parentela. Aiello c'è

       

       

      Maretta nel M5S per le regionali, in disaccordo Misiti, Orrico e Parentela. Aiello c'è

      21 nov 19 Non è piaciuta ad alcuni eletti del Movimento 5 Stelle calabresi, che raccolgono anche gli umori degli attivisti sul territorio, la decisione di Di Maio di demandare alla piattaforma Rosseau la decisione di partecipare alle elezioni regionali con le votazioni on line dove viene proposto se affrontare l'impegno elettivo o di effetturare gli stati generali per fare il punto politico della situazione in seno ai pentastelati. Il deputato Massimo Misiti parla di decisione che mortifica i parlamentari calabresi che così verrebbero scavalcati affidando a tutto il movimento una decisione che sarebbe dovuta essere locale. Sulla stessa onda l'on Paolo Parentela che si dimette da coordinatore regionale per le regionali affermando che la decisione è di quelle gattopardiane cioè di decidere di non decidere sottolineando come sia "una scelta mortificante per gli attivisti". A dare forza ai due anche il sottosegretario AnnaLaura Orrico che sottolinea che andava fatta una scelta autonoma con la presentazione di una lista. Il ministro Di Maio sottolinea in alcune dichiarazioni che in questo momento è preferibile non votare giustificando così la sua scelta perchè "gli errori fatti in passato sono stati sempre fatti quando si sono fatte scelte da soli". Presentarsi alle regionali, ha poi chiosato, toglierebbe tempo prezioso agli stati generali che il ministro definisce fondamentali per il futuro del movimento. Infine c'è da tenere presente la disponibilità a candidarsi del docente dell'Unical, Francesco Aiello, che afferma di essere sempre disponibile ad una scesa in campo per i pentastellati. Una situazione che sta generando del malumore in seno al movimento ma che trova una giustificazione plausibile alla luce dei recenti risultati, come in Umbria e nelle comunali in Calabria, non per niente confortanti. Le amministrative hanno un lavoro e un rapporto diverso e vanno di pari passo con l'impegno sul territorio. Non basta raccogliere firme nei banchetti, importanti per le iniziative portate avanti dai pentastellati, ma serviva e serve quel lavoro politico tra la gente fondamentale per la crescita, la presenza e la rappresentività fatta di azioni concrete. Non bastano le proteste per essere riconosciuti dall'elettorato locale. Servono i fatti concreti. E per un movimento nato per cambiare le cose manca l'esempio dell'applicazione delle idee sulla realtà. L'esempio di come cambiare facendo cose. A livello nazionale molto è stato fatto, ma sul territorio quello che è stato fatto, probabilmente, è davvero poco e poco visibile. Considerazioni poi che vanno inserite in un quadro politico nazionale più o meno traballante con i rapporti con gli attuali alleati che una eventuale cattiva figura nelle elezioni comprometterebbe i delicati equilibri tessuti fino ad oggi. Come di consueto, però, pubblichiamo integralmente le dichiarazione fatte:

      Misiti
      "Il voto online che Luigi Di Maio ha chiesto agli iscritti sulla piattaforma Rousseau per decidere se presentare liste in Calabria alle prossime elezioni regionali mortifica noi parlamentari ed il lavoro che abbiamo fatto nell'affannosa ricerca di un candidato autorevole da candidare alla presidenza". Lo afferma, in una dichiarazione, il deputato del M5s, Massimo Misiti. "Diciamolo con estrema franchezza: stiamo attraversando - prosegue Misiti - un momento difficile. Un periodo di crisi d'identità che ha reso complicato individuare una figura di spicco capace, in Calabria, di interpretare lo spirito e le idee del Movimento. Ora che ci siamo riusciti, delegare agli iscritti di tutta Italia una decisione politica di questa valenza relativa al nostro territorio, equivale a disconoscere il ruolo che gli stessi iscritti e gli elettori calabresi ci hanno attribuito nel momento in cui hanno deciso di mandarci in Parlamento come loro portavoce". "È inammissibile - sostiene ancora il parlamentare - pensare che chi non abita in Calabria, chi non conosce la nostra realtà possa decidere, con un voto online, se si possa o meno partecipare alle consultazioni amministrative. Abbiamo il dovere di partecipare alla competizione elettorale calabrese, anche se questo significa rischiare qualcosa. Le battaglie vanno combattute, se si crede in quello per cui si combatte. Altrimenti si rischia di passare per codardi. E noi non lo siamo".

      Orrico
      "La Calabria ha bisogno di avere un rappresentante del Movimento 5 stelle all'interno del Consiglio regionale, così come avrebbe bisogno di avere un presidente e una giunta regionale a 5 stelle, capaci di possedere una visione e avviare un concreto percorso di rinascita per quella che è da sempre considerata la Cenerentola d'Italia". Lo scrive su Facebook Anna Laura Orrico, Sottosegretario 5 Stelle ai beni culturali. "Se dicessi di essere d'accordo con la decisione presa dal capo politico - prosegue - e da chi oggi ricopre ruoli nel gruppo dirigente all'interno del Movimento di ricorrere alla votazione su Rousseau per decidere del destino di due regioni profondamente diverse, mentirei. Sappiamo tutti quanto sia difficile una campagna elettorale in Calabria dove il voto segue per lo più logiche clientelari e pericolose. Come potremmo spiegare a chi ha voglia di partecipazione, a chi è pronto a mettersi in gioco per dare alla Calabria una prospettiva diversa, che non lo può fare, non con il Movimento? Questa è la chance che vorrei dessimo ai calabresi perché, nonostante qualche errore, il Movimento continua ad essere la forza politica che, più di ogni altra, è in grado di intercettare le energie positive che desiderano mettersi al servizio del bene comune lasciando all'angolo i soliti maneggioni e i dinosauri della malapolitica. Voglio affermare che la Calabria merita di presentare una lista 5 stelle, merita di scegliere autonomamente il proprio destino".

      Parentela
      "Con il voto di oggi su Rousseau, i vertici del Movimento 5 Stelle scelgono di non scegliere, deludono le migliaia di attivisti calabresi che con sacrifici e rischi hanno sempre lavorato sul territorio, ignorano il percorso che abbiamo già avviato e scaricano su tutti gli iscritti la responsabilità di una scelta inquadrata in termini profondamente sbagliati. Gli stessi vertici hanno messo in gioco, cioè, il futuro del Movimento piuttosto che quello dei cittadini della Calabria e dell'Emilia Romagna, ai quali essi dovranno spiegare il perché della rinuncia a presentarci alle rispettive Regionali, nel caso in cui dovesse prevalere questo orientamento". Così il deputato Paolo Parentela annuncia "per coerenza le dimissioni immediate dall'incarico di coordinatore del Movimento 5 Stelle per la campagna elettorale relativa alle Regionali della Calabria". "Non c'è alcun nesso - sostiene Parentela - tra l'annunciata riorganizzazione del Movimento 5 Stelle, l'ennesima da circa un anno, e la scelta di chiedere agli iscritti di ogni parte d'Italia se partecipare o meno alle imminenti Regionali della Calabria e dell'Emilia Romagna". "A chiunque è chiaro, infatti, che si tratta - prosegue il parlamentare - di questioni diverse: una è ristrutturare il Movimento, ampliare la partecipazione, immaginare e costruire insieme il futuro del Paese; altra è dare il nostro contributo concreto per i prossimi 5 anni in Calabria e in Emilia Romagna, così evitando la pericolosa deriva verso l'estrema destra indotta da un accecato Matteo Salvini, artefice della caduta del primo governo Conte, decisa e prodotta sotto Ferragosto per pura brama elettorale. Anche il semplice buon senso indica che il Movimento si rinnoverebbe se ottenesse propri rappresentanti nei due Consigli regionali che usciranno dalle riferite consultazioni, previste il 26 gennaio 2020, cioè tra poco. Perciò - rimarca Parentela - non capiamo né condividiamo la decisione di indire questo voto su Rousseau, peraltro giustificato con una forzata e vaga responsabilizzazione degli eletti 5 Stelle, che non regge né tiene conto delle emergenze ed esigenze specifiche del territorio calabrese e di quello emiliano-romagnolo". Finora, spiega il deputato, "come parlamentari del Movimento 5 Stelle espressi dalla Calabria abbiamo lavorato per elaborare un programma, un progetto solido da proporre agli elettori della nostra regione, dalla quale emigrano giovani e intere famiglie per causa dell'affarismo di Palazzo, degli appetiti e ricatti della vecchia politica, della 'ndrangheta e di altri potentati ben noti, non soltanto burocratici. Come coordinatore ho profuso ogni sforzo possibile, creando unità, serenità e condivisione tra i colleghi e coinvolgendo i nostri attivisti e la società civile operosa e pulita della Calabria".

      Di Maio
      "Di solito preferisco non votare ma chiedere al Movimento quale sia la direzione da prendere". Lo ha detto Luigi Di Maio a 'L'aria che tira' su La7 rispondendo alla domanda se avesse già votato sulla piattaforma Rousseau al quesito sulle Regionali. "Gli uomini soli al comando diventano dei palloni che poi scoppiano. Io credo che le decisioni importanti vanno prese con gli iscritti", ha aggiunto il ministro. "I più grandi errori li ho fatti sempre quando decidevo da solo", ha spiegato Di Maio. "Come capo politico - ha aggiunto - cerco di votare il meno possibile per evitare di prendere parte".
      "Se ci presentiamo ora non avremo tempo di avere degli stati generali per creare un'organizzazione solida" del Movimento 5 Stelle. Lo ha detto Luigi Di Maio a 'L'aria che tira' su La7, rispondendo a una domanda sulla possibilità che i 5 stelle si presentino in Emilia e Calabria. "Ne abbiamo bisogno degli stati generali, servono 3-4 mesi almeno per definire gli obiettivi dei prossimi 10 anni", ha aggiunto.
      Nel M5S "nessuno vuole andare con il Pd su quel territorio, vogliamo presentarci da soli". Ha chiosato infine Luigi Di Maio a 'L'aria che tira' su La7, a proposito delle prossime regionali in programma a gennaio in Emilia-Romagna e Calabria.

      Aiello
      "Il Paese vive una fase delicata della propria vita democratica, in cui la personalizzazione del dibattito politico schiaccia idee e programmi. Ciò vale in modo particolare in Calabria, una regione che ha, invece, un estremo bisogno di costruire una propria identità e di definire un progetto per il futuro. Spinto da tali motivazioni, da anni coordino un gruppo di lavoro che ha l'obiettivo di alimentare dibattiti e formulare proposte finalizzate a rimuovere gli ostacoli che limitano lo sviluppo regionale". Lo afferma, in una dichiarazione, Francesco Aiello, ordinario di Politica economica dell'Università della Calabria, di cui nei giorni scorsi si é parlato come possibile candidato del Movimento 5 stelle alla presidenza della Regione Calabria. "Da qualche giorno - aggiunge Aiello - sto ricevendo sollecitazioni da giornalisti, colleghi e cittadini che chiedono di esprimermi sulle informazioni apparse sulla stampa nazionale e regionale relative a una mia possibile candidatura in qualità di presidente della Regione Calabria. A tale proposito, confermo che il mio profilo è oggetto di valutazione da parte di diversi parlamentari del Movimento 5 stelle. Tuttavia, non avendo ancora ricevuto alcuna investitura ufficiale, mi sembra prematuro rilasciare dichiarazioni di merito rispetto ad un eventuale coinvolgimento. Indipendentemente da ogni valutazione interna a partiti e movimenti, rimane vivo il mio impegno nella direzione di mantenere alta la qualità del dibattito sul futuro della Calabria".

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