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      Oliverio smentisce rumors: La Regione Calabria non è in default

       

       

      Oliverio smentisce rumors: La Regione Calabria non è in default

      19 nov 19 "Devo smentire categoricamente, inoltre le notizie apparse proprie in queste ore su alcuni organi di stampa circa un presunto crack, un inesistente default del bilancio della Regione. La smentisco con forza perchè è una notizia assolutamente falsa, ma soprattutto per tranquillizzare la Calabria, i calabresi ed anche il Consiglio regionale". Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, prendendo la parola in apertura di seduta del Consiglio regionale. "Le misure suggerite dalla Corte dei Conti circa un recupero di un debito che i Comuni hanno verso la Regione relativamente al periodo 1981/2004 - ha aggiunto Oliverio - sono state assunte. Il Bilancio della Regione 2018 è stato sottoposto a parifica, che é stata ottenuta da parte della Corte dei Conti. Naturalmente, con l'approvazione dei rendiconti che saranno approvati domani dalla Giunta regionale e trasmessi al Consiglio, ci si potrà rendere conto che le cose che sto dicendo rispecchiano la realtà". "Smentisco, quindi, categoricamente - ha detto ancora il Governatore - i venditori di false notizie. Credo che la Calabria non abbia bisogno di allarmismi costruiti su notizie false, ma di confrontarsi sulla realtà nel rispetto della verità dei fatti".

      il dibattito

      Posizioni diversificate in Consiglio regionale nel corso del dibattito sulle dichiarazioni del Presidente Oliverio ad inizio di seduta. Per Domenico Tallini (Fi), "quelle comunicazioni avrebbero dovuto essere fatte prima per dare a tutti i partiti ed ai protagonisti della politica di organizzarsi per tempo, aggiungendo che "sarebbe stato opportuno predisporre il Bilancio di Previsione. Una circostanza che potrebbe creare instabilità e crisi sul bilancio di molti Comuni, che potrebbero, per effetto dell'impossibilità di pagare, mandare in default la Regione". Il capogruppo del Pd, Domenico Battaglia, ha proposto un minuto di silenzio dell'Aula in ricordo di Antonino Candido, il vigile del fuoco deceduto a Quargnento, in provincia di Alessandria. Sulla scelta di rinviare il Bilancio critiche sono venute da Gianluca Gallo (Cdl), che ha ricordato che "la scelta delle elezioni il 26 gennaio era stata proposta proprio per permettere l'approvazione del Bilancio". Sinibaldo Esposito (Ncd) ha richiamato le questioni tecniche, la parificazione della Corte dei Conti e le ragioni politiche alla basa della scelta di non approvare il Bilancio "che - ha detto - segnano il fallimento di questa maggioranza". Da Giuseppe Pedà è arrivato, invece l'annuncio che non voterà altri ordini del giorno, considerando la mancata attivazione di uno sportello ZES a Gioia Tauro, conseguente l'approvazione di un proprio ordine del giorno nel mese di giugno. Per Carlo Guccione (Pd), "la scelta di non approvare il Bilancio rappresenta l'emblema di un fallimento. Scelta che appare come una ritirata della Giunta, ma ancor più grave è che di questo non fosse a conoscenza neppure la maggioranza". Di ritardo funzionale accumulato dalla Regione ha parlato Fausto Orsomarso (Misto), che ha chiesto al Presidente Oliverio un ripensamento della decisione, assicurando che la minoranza sarebbe pronta a dare il proprio contributo per dare un bilancio ai calabresi. Un invito al Presidente Oliverio a prendere in considerazione la richiesta avanzata da Orsomarso è venuta da Orlandino Greco (Oliverio Presidente). "Sfidi la maggioranza - ha detto Greco - a verificare che abbia il coraggio di non approvare il bilancio di previsione". Giuseppe Aieta (Pd) ha evidenziato i due profili emersi nel dibattito, "il primo squisitamente tecnico, il secondo di ordine politico, perché attraverso la mancata approvazione del Bilancio si darebbe maggiore autonomia alla nuova legislatura". Nel censurare la scelta di non giungere alla definizione di un bilancio, Giuseppe Giordano (Pd) ha affermato che "le criticità segnalate dalla Corte dei conti riguardo i debiti dei Comuni segna il fallimento della Regione, che non ha saputo affrontare le criticità ed una politica di riordino". Sulle critiche alla maggioranza venute dallo stesso centrosinistra, Giuseppe Giudiceandrea ha definito "assolutamente accoglibile la posizione del Presidente Oliverio di dare a chi governerà la possibilità di definire un Bilancio di inizio legislatura. "Ma occorre - ha detto - assumersi la responsabilità di concludere la legislatura, prendendosi i meriti per quello che di buono è stato fatto e le responsabilità per quello che non è stato fatto". "L'esercizio provvisorio - ha sostenuto Domenico Bevacqua - rappresenta un tirare a campare". Bevacqua ha invitato ad una "assunzione di responsabilità nei confronti dei calabresi attraverso una verifica, tra maggioranza e minoranza, delle condizioni per giungere all'approvazione di un Bilancio". In difesa delle scelte del presidente Oliverio è intervenuto il capogruppo del Pd Domenico Battaglia, secondo il quale "la comunicazione del Presidente non pregiudica affatto il cammino della legislatura considerando che le settimane che mancano alla chiusura del Consiglio possono essere utilizzate per arrivare, dignitosamente, alla fine della legislatura". "Le ragioni del perché la Giunta ieri ha approvato il disegno di legge relativo all'esercizio provvisorio del Bilancio regionale per l'anno finanziario 2020 sono tante ed evidentemente abbiamo fatto poco per evitare di impedire che la Corte dei conti arrivasse a questo giudizio". Lo afferma in una nota il consigliere regionale del Pd Carlo Guccione. "Già nel corso di un'audizione in Commissione - prosegue - il dirigente generale del Bilancio, De Cello, aveva preannunciato un bilancio restrittivo. La legislatura era iniziata con l'annuncio di una rivoluzione, quella di fare i bilanci in tempo, oggi quell'annuncio si scontra con la dura realtà. Chiudere la legislatura con questa richiesta di esercizio provvisorio è un altro segnale di fallimento. Dobbiamo dircelo francamente, ed è evidente che si è agito in modo tale da chiudere questa legislatura senza l'approvazione del Bilancio. Mi sarei aspettato una riunione di maggioranza, invece su una scelta così grave e importante si è deciso di andare in Consiglio a cose già fatte senza alcun confronto. Mi sembra una grave mancanza di rispetto e si persevera con la logica dell'uomo solo al comando". "Ritengo - conclude Guccione - sia stato un errore non provare ad approvare il Bilancio e politicamente ciò suona come una ritirata dalle responsabilità. Non sono abituato a sparare sulla Croce Rossa. So solo che l'attuale governatore dell'Emilia-Romagna ha deciso di votare il 26 gennaio permettendo così di approvare il Bilancio ed evitare l'esercizio provvisorio. In Calabria, invece, dopo cinque anni, si rinvia l'approvazione del Bilancio alla prossima legislatura, con tutte le conseguenze economiche che comporta questa decisione".

      Oliverio, "senza esercizio provvisorio sarebbe disastro"

      Il presidente della Regione, Mario Oliverio, ha replicato ai tanti interventi che hanno fatto seguito in Consiglio alle sue dichiarazioni. "Credo che ci sia un limite a tutto - ha esordito - e anche all'utilizzazione di argomenti che dovrebbero, quanto meno indurre alla prudenza. Capisco i risentimenti ed i rancori, ma non capisco operazioni di alterazione della verità". Tornando sulle questioni riguardanti le eccezioni della Corte dei Conti sul Bilancio, Oliverio ha ricordato che per il debito dei Comuni, risalente al periodo dal 1981 al 2004, avrebbe dovuto essere incassata o si sarebbe dovuto accantonare tale somma nel conto dei debiti di dubbia esigibilità. "Faccio queste precisazioni per i mestatori - ha tuonato - che devono essere messi in un angolo perché rappresentano una situazione che non c'è". Oliverio ha precisato che "in risposta alle richieste della Corte dei Conti la Giunta ha deciso di accantonare la somma di 81 milioni di euro proprio a salvaguardia delle risorse della Regione" ed ha ricordato le tante vicende risolte per i debiti di molti enti sub regionali che macinavano soldi come i mulini. Consegniamo una Regione che ha lavorato per uscire dal baratro, con 72 bilanci, dal 2001 ad oggi di molti enti sub regionali mai approvati. Ci si appella alla maggioranza. Ma qual è la maggioranza? Quella che si è espressa a colpi di fughe, facendo mancare il numero legale? L'esercizio della funzione di rappresentanza richiede responsabilità , ma anche la capacità di capire di cosa si parla. Non si possono lanciare anatemi senza conoscere le carte. Significa buttare allarme, distribuire una situazione di discredito per questa istituzione". Nel difendere la scelta dell'esercizio provvisorio, Oliverio ha ricordato che, nel 2014, all'atto del suo insediamento, non era stato approvato nemmeno l'esercizio provvisorio. "Fui io a decretarlo - ha detto il presidente della Regione - con un atto monocratico perché non c'era nemmeno la Giunta. E solo nel 2015 approvammo il Bilancio di previsione della Regione. Il Bilancio non è un fatto amministrativo, ma politico e programmatico. Il disastro ci sarebbe solo nel caso in cui non venisse approvato l'esercizio provvisorio. Non essendoci una maggioranza sarebbe innaturale pervenire all'approvazione del bilancio, sottraendolo alla prossima". Concludendo il suo intervento di replica, il Presidente Oliverio si è detto disponibile "qualora esistessero le condizioni per approvare un Bilancio, a presentare una propria proposta".

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