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      Caos sanità, chiururgia Calabria affidata al Veneto, finanziata emigrazione sanitaria

       

       

      Caos sanità, chiururgia Calabria affidata al Veneto, finanziata emigrazione sanitaria

      06 nov 19 Ha fatto scalpore la decisione del Ministero di affidare la chirurgia calabrese all'asp di Padova (?) in una operazione che sembra soltanto un finanziamento al turismo sanitario e non un aiuto alla disastrata sanità calabrese commissariata da troppi anni. Un'operazione che non porta alcun miglioramento ai conti in rosso della sanità della nostra regione ma che invece appesantisce di 200 mila euro le casse dello stato a favore dell'Asp veneta che ne trae un beneficio in termini di pazienti per 18 mesi. E dopo? Un pannicello caldo ad una situazione incancrenita da tempo, altro che soluzione. Di questo sembra essersene accorta la politica calaberse che a suon di note minaccia azioni eclatanti e clamorose. Come nostro costume pubblichiamo le notizie senza alcun commento iniziando dalla nota del:

      Ministero della Salute

      La sanità della Regione del Veneto è stata scelta dal Ministero della Salute, che ha proposto uno specifico Accordo di Programma, per collaborare alla riorganizzazione dell'attività chirurgica per setting assistenziali e complessità di cura del sistema sanitario della Regione Calabria, in piano di rientro. L'Accordo, approvato dalla Giunta veneta, ha come sottoscrittori il Ministero della Salute, la Regione Veneto e l'Azienda Ospedaliera di Padova, che sarà il soggetto attuatore e riceverà esclusivamente un rimborso spese documentate fino a un massimo di 200 mila euro. Si parte subito. Il lavoro avrà una durata di 18 mesi, prorogabili di altri sei. Il Veneto è stato scelto dal Ministero "per aver sviluppato un processo di riorganizzazione della rete ospedaliera con risultati positivi di miglioramento dei processi assistenziali nel rispetto dell'equilibrio economico del servizio sanitario Regionale". "Abbiamo sempre detto - commenta il presidente del Veneto Luca Zaia - che le nostre buone pratiche sono a disposizione del Paese, e delle Regioni che necessitino di aiuto. Ringrazio il Ministero della Salute per aver accolto questa nostra offerta, proponendo un Accordo formale che sottoscriviamo con piacere, e con l'impegno di fare il meglio per il futuro della sanità della regione Calabria e per i cittadini calabresi. Non a caso, il partner operativo sarà l'Azienda Ospedaliera di Padova, uno dei nostri fiori all'occhiello".

      Governatore Zaia parla di visione autonoma

      "Il significato di questo progetto è enorme perché si sostanzia in solidarietà concreta tra Regioni, con i fatti, non a parole. Quella stessa solidarietà che non mancherà, anzi potrebbe anche ampliarsi, con l'autonomia". Lo dice il governatore del Veneto Luca Zaia commentando la collaborazione offerta dalla regione alla Calabria per la riorganizzazione della chirurgia. "La nostra visione di autonomia, infatti, è quella di una riforma grazie alla quale tutti possano crescere, a cominciare da quelli più indietro, con buona volontà e con l'aiuto di chi è più avanti - sottolinea -. Il resto sono chiacchiere, come l'Italia di serie A e serie B, la secessione dei ricchi e stupidaggini annesse e connesse. E se anche con il nostro aiuto la Calabria potrà migliorare le sue performance e i suoi cittadini potranno ricevere cure migliori, obbiettivo su cui non ho dubbi, sarà un gran giorno per tutta Italia". L'assessore alla Sanità Manuela Lanzarin rileva che "l'Azienda Ospedaliera di Padova è una garanzia ma il mio assessorato e tutti i nostri bravi tecnici sono a disposizione per contribuire, se necessario, alla miglior riuscita di questa operazione. Dicono che siamo egoisti e che lucriamo sui viaggi della speranza dal sud verso il nord - continua - e invece è il contrario. Non solo non lucriamo perché riceviamo esclusivamente i rimborsi delle drg in vigore in Veneto, ma saremo i primi a essere felici se, dopo questi 18 mesi, vedremo diminuire il numero di pazienti calabresi che si rivolgono a noi per le cure".

      Sapia minaccia dimissioni

      "Presenterò un'interpellanza urgente sull'incomprensibile accordo di programma tra il Ministero della Salute, la Regione Veneto e l'Azienda ospedaliera di Padova per la riorganizzazione dell'attività chirurgica in Calabria". Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Francesco Sapia, della Commissione Sanità. "Se perfino il ministro della Salute, Roberto Speranza - aggiunge - deve prestarsi a questi giochini di palazzo a vantaggio di regioni governate dalla Lega e se la Calabria deve restare terra di conquista per speculare sull'emigrazione sanitaria, io non ci sto e faccio scoppiare il finimondo. Adesso dovremmo sopportare che dal Veneto vengano a darci lezioni e aiuto per riorganizzare la Chirurgia calabrese? Dovremmo tacere su questa nuova assurdità, che potrebbe alimentare il continuo mercato dei malati calabresi verso il Nord, nella fattispecie verso una regione la cui sanità beneficia di maggiori risorse statali grazie a norme che dal 1999 penalizzano gli ospedali dell'intero Mezzogiorno? Il commissario ad acta Saverio Cotticelli che cosa fa, si fa commissariare dal ministero della Salute, da qualche burocrate con la tessera del centrodestra o da chi altro? Esiste nell'ordinamento italiano l'istituto del commissariamento del commissariamento? Quale legge lo prevede?. Perché Cotticelli non si dimette, piuttosto che fare la foglia di fico di qualche 'manina' ministeriale? Sa o no, Cotticelli, che in Calabria abbiamo eccellenti chirurghi, penalizzati da un sistema che non li incentiva, né li motiva e che li spinge, anzi, a chiudere le valigie e a scappare? Cotticelli ricorda i punti del suo mandato, oppure china il capo ogni volta che da Roma parte un ordine d'imperio? Lo sa o no, Cotticelli, che noi del Movimento 5 Stelle, che l'abbiamo nominato, abbiamo difeso a spada tratta la Chirurgia pubblica calabrese contro un sistema di potere che ha invece prodotto il deserto usando i malati come merci su cui guadagnare?". "Se alla Lega - conclude Sapia - si deve regalare la vittoria delle prossime regionali, posso anche dimettermi da subito, e seguirebbero elezioni suppletive, essendo stufo di denunciare abusi e anomalie e di non essere ascoltato sull'emergenza sanitaria, il primo, irrisolto problema della Calabria".

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