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      Consiglio regionale approva legge inntegrazione Aziende ospedaliere Catanzaro

       

       

      Consiglio regionale approva legge inntegrazione Aziende ospedaliere Catanzaro

      11 mar 19 Il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità, con l'autorizzazione al coordinamento formale, la proposta di legge che istituisce l'azienda unica ospedaliera tra l'Ospedale "Pugliese-Ciaccio" di Catanzaro e il Policlinico universitario "Materdomini". L'approvazione è giunta al termine di un lungo ed articolato dibattito, completato dall'intervento del presidente della Giunta regionale Mario Oliverio. "Credo che questa occasione - ha detto Domenico Bevacqua del Ps - debba costituire anche un momento di riflessione per capire cosa possiamo fare in questi ultimi mesi di legislatura. Ritengo che in questi ultimi anni siamo andati troppo dietro al Commissario e poco ci siamo interessati di mettere in campo un piano socio-sanitario importante per questa regione. E ritengo indecenti l'atteggiamento del Ministro della salute, perché rappresenta una mortificazione del nostro ruolo". Nel definire "apprezzabile" il risultato della concertazione maturata per la definizione della legge di integrazione delle Aziende ospedaliere della città di Catanzaro, Gianluca Gallo (Cdl) ha evidenziato come la decisione "venga presa in un momento in cui la sanità calabrese vive il suo momento peggiore, anche per i risultati dal punto di vista economico e finanziario che sono drammaticamente sotto gli occhi di tutti, con una esondazione del debito calabrese, nonostante anche le maggiori somme ottenute al tavolo della Conferenza Stato-Regioni, unitamente alla situazione dei servizi che è la peggiore d'Italia. Ma nonostante questo credo che a fronte di tutto questo, sia quello di oggi, invece, un bel messaggio che viene inviato dal Consiglio regionale". Vincenzo Ciconte (Pd) ha parlato di "primo passo verso una nuova fase sanitaria per la Calabria. Mettere insieme le due 'mission' dell'assistenza e della ricerca, risulta fondamentale per lo sviluppo e il miglioramento della sanità nella nostra regione. Una scelta che, non illudiamoci, non risolverà i problemi dell'emigrazione sanitaria. È un processo molto lungo e molto duro da affrontare. Perché ci sono dei limiti strutturali, con due ospedali messi insieme, ma distanti sul territorio. Mentre in altre città le aziende uniche che si formano nel resto d'Italia si forma in un unico ospedale, innovativo dal punto di vista strutturale e tecnologico. Dobbiamo costruire un percorso mettendo insieme le migliori energie dell'università e dell'Ospedale per mettere questa azienda unica allo stesso livello di quelle del resto d'Italia". Considerazioni simili sono venute da Giuseppe Pedà (Cdl) che però ha richiamato l'attenzione sugli ospedali della Sibaritide e della Piana, ricordando di avere avvertito sulla qualità di manager che erano stati nominati. Per Giuseppe Aieta (Pd) è ora tempo di mettere la sesta marcia, "nominare i primari laddove mancano, fare i concorsi: cioè dare fondo a tutte le energie positive di ciascuno. Perché è vero - ha sostenuto - che abbiamo avuto il travaglio del commissariamento, ma oggi abbiamo bisogno di accelerare e dare segnali importanti, e questo provvedimento che stiamo per approvare suggella questo nuovo clima". Alessandro Nicolò (Misto) ha salutato positivamente l'approvazione del provvedimento, "ma non abbasseremo la guardia. Su questo versante - ha detto - c'è un management che è espressione della politica e questa si deve assumere le proprie responsabilità, e non capisco i progetti del Ministro della Salute Giulia Grillo che con il suo blitz in Calabria ha annunciato il commissariamento del commissariamento. Ho chiesto al Governo - ha detto ancora Nicolò - di esercitare il controllo della Regione ed eventualmente di esperire un'indagine rispetto alle cause e le concause che hanno determinato i disastri, indipendentemente dagli schieramenti, dell'ospedale di Locri".

      Il dibattito

      Posizioni condivise e concordanti tra maggioranza ed opposizione nel dibattito sull'esame abbinato delle proposte di legge per l'Integrazione delle Aziende ospedaliere del capoluogo di regione. "Una proposta bipartisan - ha commentato il relatore Michelangelo Mirabello (Pd) che ha illustrato il lungo ed articolato percorso della legge, "frutto - ha spiegato - di un gruppo di lavoro composto dai consiglieri di tutte le forze politiche". Il consigliere regionale ha parlato di "passaggio epocale che norma un polo sanitario qualificato, che sarà punto di partenza che dall'area centrale della Calabria offrirà una nuova visione della sanità in Calabria". Il capogruppo di Forza Italia, Claudio Parente ha sottolineato le asperità che hanno caratterizzato il lungo percorso di definizione della proposta di legge "per le difficoltà di integrazione tra il mondo accademico e quello sanitario che ha rappresentato - ha affermato - un problema per la città di Catanzaro e la perdita di una occasione importante per l'intera Calabria. L'integrazione avrebbe permesso, da tempo, la creazione di un polo di altissimo livello, ma ciò è stato reso impossibile anche per colpa della politica". A giudizio di Antonio Scalzo (Moderati per la Calabria), l'approvazione della legge "rappresenterà una scelta che rilancia e può rilanciare il sistema ospedaliero dell'intera regione e costruirà la più grande azienda universitaria del Meridione". Sinibaldo Esposito (Ncd), nel manifestare apprezzamento per la metodologia procedurale attuata, ha evidenziato "il carattere universale della legge che parte - ha sostenuto - da lontano. Se ne parla da oltre vent'anni e faceva parte del programma elettorale di tutte le forze politiche". Esposito ha poi avvertito sulla necessità di pervenire, nei tempi previsti dalla legge e fissati in 90 giorni, alla sottoscrizione del protocollo d'intesa tra il Rettore e la Regione "considerando - ha precisato - che il protocollo interverrà su tutti i rapporti tra Università e Regione, i tempi sono ristretti". Arturo Bova (Democratici Progressisti), nel suo intervento, ha messo l'accento sulla necessità di pervenire al più presto ad un accordo di programma tra Regione e Università e su alcune contrapposizioni emerse al tavolo allargato in sede di definizione del testo di legge. "Una legge che consentirà - ha detto Bova - di sbloccare finalmente i fondi per la realizzazione dell'hub di Catanzaro, previsto finora solo sulla carta, mentre quelli di Cosenza e Reggio Calabria sono già stati avviati da tempo". "Oggi scriviamo la pagina più bella di storia della sanità in Calabria, almeno degli ultimi trent'anni". Lo ha detto, nel corso del suo intervento nel dibattito sul ddl di integrazione delle aziende ospedaliere di Catanzaro, il consigliere di Forza Italia Domenico Tallini, che ha, però avvertito sul clima ostile che aleggia sulla legge. "Dobbiamo stare attenti, perché, purtroppo - ha sostenuto Tallini - questa bella pagina di politica potrebbe essere messa in discussione. Ci sono già segnali preoccupanti da parte di personaggi che appartengono ai movimenti populisti che hanno dichiarato che questa legge, che tutti abbiamo auspicato, non va bene. Abbiamo a che fare con l'antipolitica che è contro qualsiasi cosa si faccia in Calabria". Carlo Guccione (Pd) ha paventato un rischio per la legge. "Mettiamo in campo una riforma - ha detto - che può modificare profondamente la sanità calabrese. Però c'è un rischio che su questo ci sia un orientamento differente del Governo nazionale. Non a caso ho richiamato la questione del Ministro Grillo, che di sanità ne sa poco. In quella conferenza c'era molto di campagna elettorale e di volontà di screditare la nostra sanità. Non nego i problemi, ma il Ministro Giulia Grillo dimentica che la sanità calabrese è commissariata da nove anni. So che ci sono responsabilità, ma così si vuole giocare sulla sanità calabrese la prossima campagna elettorale delle europee e delle regionali. In questa legge si è trovato un punto di accordo che ha visto lavorare insieme la Regione e l'Ufficio del Commissario. Una riforma profonda che si deve anche al ruolo della minoranza per la creazione di un presidio che abbatterà i costi e sarà in grado di dare prestazioni di qualità ai calabresi e consentirà di ridurre il pesante fardello dell'emigrazione passiva". "Credo che il Consiglio debba far sentire la sua voce al Presidente della Repubblica ed al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte - ha detto ancora Guccione - contro l'atteggiamento di ossessiva ostilità di un Ministro verso la Calabria". "Bene festeggiare un'opera come questa - ha commentato Fausto Orsomarso (Misto) - ma serve un approccio serio sulla sanità. Noi possiamo programmare bene, così come stiamo facendo oggi con questa legge, ma oggi abbiamo una grande difficoltà di portare avanti un processo complesso, anzi complessissimo, che lo Stato non può disconoscere".

      "Il Consiglio regionale ha preso la strada più giusta approvando all'unanimità la bozza per l'istituzione di un'azienda ospedaliera unica che abbracci il Pugliese-Ciaccio e la Mater Domini: per Catanzaro è un risultato storico". Lo sostiene, in una nota, il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo. "Ringrazio davvero, a nome dell'intera città - aggiunge Abramo - il Consiglio regionale e, in particolare, i consiglieri della terza commissione che si sono battuti per questa legge: Tallini, Esposito e Parente, il presidente della stessa commissione, Mirabello, che la proposta e l'ha relazionata in aula, Bova, Ciconte e Scalzo, oltre all'onorevole Ferro, all'ex commissario Scura e al neo-commissario Cotticelli, al presidente dell'Assemblea, Irto, e a tutti i consiglieri che hanno garantito un esito così significativo qual è l'unanimità dei consensi. Con il varo dell'Aula è stato segnato un punto fondamentale, anche se non definitivo, nel percorso verso l'integrazione fra gli ospedali del capoluogo: ora non ci resta che restare vigili e consentire che tutto proceda per il meglio". Abramo ricorda anche "il lungo percorso fatto di incontri e riunioni che ho promosso insieme al commissariato per l'attuazione del Piano di rientro nella sanità" e sottolinea "la responsabilità dimostrata dai consiglieri, che hanno superato gli schieramenti politici per dare una risposta forte e chiara a tutto il comparto sanitario catanzarese e, in particolare, all'utenza che ricorre alle cure dei nostri bravissimi medici: questo è un grande risultato soprattutto per i cittadini. La legge rappresenta il documento fondamentale su cui basare lo sviluppo, la razionalizzazione, il potenziamento del nostro sistema sanitario, la valorizzazione dell'assistenza da un lato e della ricerca dall'altro, ma anche l'ottimizzazione di tutte le componenti professionali impegnate in un comparto che è il primo e più importante settore economico di Catanzaro. Questa legge era pure l'unica strada possibile per evitare di perdere quei 320 milioni di euro di finanziamento destinato al nuovo ospedale, alla casa della salute e all'ampliamento del polo oncologico del 'Ciaccio' con relativo aumento dei posti letto: non averli avuti a disposizione significava rinunciare a un'opportunità di crescita che non riguarda soltanto il capoluogo, ma che può consentire al sistema-sanità di tutta la regione di avere un'azienda integrata, la più grande della Calabria, al passo con le migliori e più importanti realtà nazionali".

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