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      Bersani a Catanzaro: serve una sinistra larga e plurale

       

       

      Bersani a Catanzaro: serve una sinistra larga e plurale

      28 feb 19 "In queste ore qui mi piace non dire niente per rispetto verso quello che il Pd vuole e deve fare. Mi auguro che venga dall'appuntamento delle primarie una proposta per una sinistra larga e plurale e il mettersi al servizio, come un fratello maggiore che ha capito ciò che è successo in questi anni, della cosa nuova di cui c'è bisogno. Il giorno dopo vediamo". Lo ha detto Pierluigi Bersani a Catanzaro rispondendo ad una domanda sulle primarie del Pd di domenica. "Ho fatto il segretario in quel partito - ha aggiunto Bersani - e c'è stata una scissione che ho vissuto come un'espulsione. Dico che: se a sinistra non si prende in mano la questione sociale, può solo venire la destra. Chi pensa a robe centriste, centrali e di metterci dentro un po' di elite, non ha capito cosa sta succedendo. Lo invito ad andare a farsi un giro in un bar. Bisogna fare una sinistra larga e plurale".

      "Il Pd se si mette con umiltà a capire che c'è un mondo largo, come hanno dimostrato le elezioni in Abruzzo e in Sardegna, vedrà che se da solo prende l'11% assieme si arriva al 33%. Perché? Lì si è capito senza abiure particolari che bisogna tirare una riga su quello che è accaduto in questi anni e che con le ragioni e i torti non si va da nessuna parte". Lo ha detto il deputato di Leu Pier Luigi Bersani a Catanzaro per partecipare ad un'iniziativa di Articolo uno. "Bisogna guardare avanti - ha aggiunto Bersani - e capire chi è il nostro avversario, che non sono i populismi in genere ma è la destra. E per ostacolare questa destra si fa tutto quello che c'è da fare. Ci si mette assieme in modo da raccogliere una sinistra che sia civica, ambientalista, plurale, portatrice di diverse sensibilità ed a quel punto si rimette assieme la nostra gente. Si parla di una cosa nuova. Non ho ben capito di cosa si tratta. Davanti alla situazione attuale non si può agire con gli attrezzi vecchi. Bisogna mettere in cammino un aggregato, inserendogli dentro un progetto per dire: va bene, adesso organizziamo il campo e poi vedremo cosa fare per rinnovare il soggetto e i soggetti politici. Tutto questo non lo si fa ovviamente in 48 ore, ma almeno sia chiaro che diciamo alla nostra gente che la direzione di marcia è quella".

      "La mia preoccupazione è che un'iniziativa giusta, perché la povertà c'è, malcongegnata perché mette assieme la povertà, l'accompagnamento al lavoro, e che complica tutto, possa diventare un boomerang, con il risultato che finisce per dare ragione a quelli che dicono che i poveri sono quelli che stanno sul divano senza fare nulla". Così Pierluigi Bersani sul Reddito di cittadinanza. "Se loro avessero fatto - ha aggiunto Bersani - una riunione con Comuni, Patronati sindacali e la Caritas, sarebbero stati questi soggetti a spiegare loro come fare una roba sulla povertà. Ancora: vuoi riorganizzare i centri per l'impiego? Bene, ci vogliono minimo due anni. Fallo, ma prendila lunga. E per il lavoro fai degli investimenti perchè senza investimenti pubblici e privati quelle tre famose chiamate per dire sì, no o forse, non ci sono. L'esigenza, quindi, è giusta. Spero solo che gli errori che hanno fatto non producano un boomerang"

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