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      Santelli "Nonostante Commissario resta grave situazione sanità calabrese"

       

       

      Santelli "Nonostante Commissario resta grave situazione sanità calabrese"

      02 feb 19 "La situazione della sanità calabrese, a circa nove anni dal commissariamento, è assai grave. Chi pensava, giustamente, che con questa legislatura regionale si potesse tornare all'ordinaria amministrazione è rimasto deluso". Lo afferma la deputata Jole Santelli, coordinatrice regionale di Forza Italia. "Ed è qui il primo vulnus - aggiunge Santelli - giacché si consegna a chi vincerà le elezioni di novembre un contenitore vuoto, le cui competenze sono ancora affidate alla struttura commissariale. Tornando per un attimo alla radiografia della qualità e quantità dei servizi il piano di alternativa all'ospedalizzazione, che dovrebbe rimanere pertinenza degli stati acuti, è fallito. Il territorio, da Cosenza a Reggio Calabria, versa in condizioni quasi comatose, ingigantito da un deficit storico risalente alle vecchie gestioni di centrosinistra e incapace di programmare le case della salute. L'offerta si concentra ancora sui nosocomi con l'affollamento di quelli capoluogo e il conseguente decadimento delle prestazioni. I Lea sono garantiti al minimo, mentre la media dei tempi di attesa per prestazioni definite semplici (visite specialistiche) in alcuni casi supera gli otto mesi". "L'emigrazione sanitaria - sostiene la coordinatrice calabrese di Fi - in questo contesto e pur in presenza di un polo universitario mai rilanciato, cresce annualmente del 6%. Il blocco del turnover ha praticamente eliminato le strutture amministrative che sono indispensabili per avviare i procedimenti. La legge sul precariato è stata disattesa in larga parte e sono state favorite esternalizzazioni clientelari dei servizi, senza alcun rispetto per i diritti dei lavoratori. Tutto questo è prepotentemente maturato nell'ultimo triennio, mentre il Commissario e il Governatore pensavano esclusivamente a litigare. Il settore più importante della Regione, in termini di priorità civica e di voce di spesa, è tornato al modello nefasto degli anni Ottanta. Gli ospedali nuovi dove sono? Solo annunci propagandistici in un quadro nel quale mancano le risorse". "La diagnosi - dice ancora Santelli - è impietosa ed è necessaria per tentare di trovare una terapia. Nel silenzio crescono debiti, contenziosi e favoritismi, tutti consumati sulla pelle e sulla salute dei cittadini calabresi. Che ormai rinunciano anche a curarsi, a riprova della sconfitta di chi ancora oggi governa la Calabria".

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