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      Consiglio regionale: rinviato pdl su modifica statuto, no a doppia preferenza di genere

       

       

      Consiglio regionale: rinviato pdl su modifica statuto, no a doppia preferenza di genere

      15 apr 19 Il Consiglio regionale ha rinviato l'esame della proposta di legge di modifica statutaria che prevede l'inserimento nello Statuto della Regione Calabria di disposizioni normative che tutelino e promuovano la qualità degli atti normativi attraverso la delegificazione ed il ricorso allo strumento dei "testi unici". Il rinvio è scaturito da una richiesta del capogruppo Pd Seby Romeo che ha segnalato la presenza di altre proposte di modifica dello Statuto in corso, così da arrivare con una unica proposta di legge in Aula. In avvio di seduta, i consiglieri Carlo Guccione (Pd) e Antonio Scalzo (Moderati per la Calabria), quest'ultimo a nome anche di altri consiglieri, hanno proposto ed ottenuto l'inserimento di rispettivi ordini del giorno sul tema della sanità e della convocazione del Consiglio dei Ministri a Gioia Tauro per la presentazione di un decreto speciale per la sanità in Calabria. Su richiesta di Domenico Battaglia (Pd) è stata inserito all'ordine dei lavori l'esame della proposta di legge di ratifica dell'accordo per l'istituzione dell'area integrata dello stretto, sottoscritto tra le Regioni Sicilia e Calabria, le due città metropolitane di Messina e Reggio e la Conferenza per l'area integrata dello Stretto. "Il protocollo - ha spiegato Battaglia - è principalmente finalizzato alla istituzione del bacino territoriale ottimale dell'aria integrata dello Stretto". Il consigliere Michelangelo Mirabello (Pd) ha invece chiesto l'inserimento della proposta di legge che modifica la legge regionale 12 del 2019 sui distretti turistici regionali e la proposta di legge di iniziativa della Giunta riguardante "Interventi regionali per il sistema del cinema e dell'audiovisivo in Calabria".

      No a doppia preferenza di genere

      Non è passata in Consiglio regionale la proposta di legge sulla doppia preferenza di genere. Il provvedimento, infatti, non ha ottenuto la maggioranza qualificata richiesta. I votanti per i quattro articoli della pdl sono stati 29. Quindici i voti favorevoli e 13 astenuti, un voto contrario. Il voto ha fatto emergere in maniera chiara la distanza tra maggioranza e minoranza. E a nulla sono valsi gli appelli del capogruppo Pd Seby Romeo e del Presidente della Giunta Mario Oliverio. "Senza stare qui a discutere di tecnicismi - ha detto il Romeo - abbiamo detto che questa legge non è legata a un vincolo di maggioranza. Non è cioè un tema che riguarda il governo della Calabria, ma è un tema che riguarda la scrittura delle regole. Ci siamo assunti la responsabilità di rinviare alla seduta odierna l'approvazione di questa legge per consentire che venisse condivisa largamente. Non è una questione di maggioranza e di minoranza". La consigliera Flora Sculco, che aveva proposto la legge, nell'esprimere delusione ed amarezza, ha parlato di "pagina buia per la Calabria e per il regionalismo calabrese, perché ci si è nascosti dietro un voto di astensione".

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