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      Lsu e Lpu in piazza a Catanzaro per la stabilizzazione

       

       

      Lsu e Lpu in piazza a Catanzaro per la stabilizzazione

      16 nov 18 Rivendicare la stabilizzazione di 4.500 lavoratori che da 20 anni chiedono sicurezza lavorativa. È il motivo che stamani ha portato in piazza, a Catanzaro, centinaia di lavoratori ex Lsu-Lpu provenienti da tutta la Calabria, chiamati a raccolta da Cgil, Cisl e Uil. Notevoli i disagi alla circolazione provocati dalla manifestazione. "Oggi - hanno sottolineato i sindacalisti - siamo in piazza per incontrare il Prefetto e chiedere di convocare il presidente della Regione, quello dell'Anci e i parlamentari calabresi, ai quali chiederemo di sostenere il nostro emendamento fatto presentare alle camere". Il motivo della protesta è la convenzione firmata tra Regione e Governo che prevede 21 milioni per le stabilizzazioni, senza deroga ai Comuni. "Con quella cifra - dicono i sindacati - potranno essere stabilizzate 300 persone. Non viene data la possibilità a chi non viene stabilizzato di continuare a lavorare e soprattutto senza le deroghe non si dà la possibilità di stabilizzare tutti".

      Incontro con il Prefetto

      Si è conclusa a Catanzaro, dopo l'incontro che alcuni rappresentanti sindacali hanno avuto con il prefetto Francesca Ferrandino, la manifestazione di protesta di centinaia di lavoratori ex Lsu-Lpu provenienti da tutta la Calabria. "La nostra proposta di emendamento alla Legge di stabilità sulla vicenda degli Lsu-Lpu - hanno ribadito i sindacati - è stata presentata in forma scritta al Prefetto e rivendica la stabilizzazione dei 4.500 lavoratori che da vent'anni lavorano negli enti locali. Il Prefetto si è reso disponibile a trasferire ai dipartimenti della Funzione pubblica, alla Presidenza del Consiglio dei ministri e al Ministro dell'Interno quanto da noi sottoscritto". "Abbiamo confermato - hanno sottolineato i sindacalisti - che su questa vicenda non intendiamo fare un passo indietro, perché riguarda il più grande piano occupazionale della Calabria, il cui percorso è arrivato ormai al 90% dopo vent'anni di lavoro che queste persone hanno svolto nei comuni. Quindi laddove non dovessero arrivare risposte soddisfacenti a quelle che sono le nostre richieste continueremo con la mobilitazione e il blocco dei servizi all'interno dei Comuni, compresa la possibilità di manifestare a Roma". I rappresentanti sindacali hanno lamentato anche l'assenza dei parlamentari calabresi. "Siamo sbigottiti - hanno detto - dal fatto che i parlamentari calabresi, eccetto qualcuno, non abbiano partecipato alla manifestazione, trattandosi di un problema che riguarda la Calabria. Proprio a loro, sia di destra che di sinistra, chiediamo di mettere da parte il linguaggio della politica e di intervenire su un fatto, che se non dovesse risolversi con la stabilizzazione, deve essere considerato di straordinaria drammaticità, perché si butta nella spazzatura un percorso lungo vent'anni, depauperando un percorso che lo stesso Stato aveva fatto nei confronti di questi lavoratori".

      "Sostegno ai lavoratori Lsu-Lpu calabresi che stamattina hanno protestato a Catanzaro. Il governo ha il dovere di garantire,subito, i fondi per tutelare il loro lavoro, fondi che i precedenti governi Pd non hanno mai fatto mancare". Così il senatore Pd Ernesto Magorno sulla protesta dei lavoratori Lsu-Lpu a Catanzaro.

      "Il Governo compia tutti gli atti necessari a portare a compimento il processo di stabilizzazione dei 4.500 Lpu e Lsu calabresi impiegati in oltre 300 amministrazioni comunali". Ad affermarlo è la parlamentare del Pd Enza Bruno Bossio, al termine della riunione svoltasi nella prefettura di Catanzaro in occasione della manifestazione indetta dai sindacati Cgil, Cisl e Uil. "Mi auguro che dopo l'incontro di oggi, grazie anche alla disponibilità del prefetto - prosegue - si possa rapidamente giungere alla convocazione di un tavolo tecnico a Palazzo Chigi, per come richiesto dai sindacati. Dal 1 gennaio 2015 si è avviato un percorso che richiede ora necessariamente un definitivo compimento attraverso la stabilizzazione di questi lavoratori che da oltre vent'anni prestano la loro opera nella pubblica amministrazione. È lo Stato che in tutti questi anni ha investito ingenti risorse finanziarie e formato competenze in questa direzione. Se il Governo dovesse tagliare i finanziamenti, siamo di fronte a una potenziale bomba sociale che potrebbe esplodere in tutta la sua gravità e con dimensioni non meno significative della crisi dell'Ilva o di una grande fabbrica del Nord. Il Governo deve riconoscere uguali diritti e dignità a questi lavoratori che si battono per la difesa del posto di lavoro e non per chiedere misure assistenziali. È auspicabile che , così come è avvenuto negli anni passati, insieme ad un tavolo permanente a palazzo Chigi, contestualmente, si approvino gli emendamenti nella commissione Bilancio per le necessarie modifiche al testo della legge di Stabilità". "È in gioco - conclude Enza Bruno Bossio - il destino di migliaia di famiglie ma anche la tenuta e la salvaguardia di indispensabili servizi ed attività amministrative di cui i Comuni non possono essere privati".

      "Per i 4.500 Lsu-Lpu calabresi chiediamo al Governo, attraverso il Prefetto, l'approvazione dell'emendamento presentato dai deputati del Pd Vincenza Bruno Bossio e Antonio Viscomi per consentire il percorso di stabilizzazione, e un tavolo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Una vertenza che sembrava risolta e che rischia di riaprirsi se il nuovo Governo non approva l'emendamento per la proroga dei contratti da parte degli enti locali e il ripristino del finanziamento. Per noi dignità è il lavoro. Senza riscontri, mobilitazione a Roma". Lo afferma, in una nota, Angelo Sposato, segretario generale della Cgil Calabria.

      "Il percorso positivo concretizzato negli ultimi mesi con la stabilizzazione di circa 300 tra lavoratori socialmente utili e lavoratori di pubblica utilità dimostra, in maniera tangibile, l'impegno profuso dalla Regione Calabria nella definizione di una delicata questione come quella che interessa un bacino di precariato storico e la chiara volontà di procedere alla stabilizzazione. Si parla prima di tutto di persone, con le proprie storie e difficoltà alle spalle, e nello stesso tempo di lavoratori impegnati negli Enti locali che da anni garantiscono servizi altrimenti a rischio erogazione". È quanto l'assessore regionale al lavoro, Angela Robbe, ha voluto rimarcare partecipando alla riunione tenuta questa mattina nella sede della Prefettura di Catanzaro, a margine della manifestazione regionale di Lpu-Lsu nel capoluogo di regione. La Regione Calabria, è scritto in una nota dell'ufficio stampa della Giunta, aveva già sentito il Prefetto di Catanzaro e inviato una scheda tecnica sul tema, in cui sono state esplicate nel dettaglio le attività relative alla delicata questione poste in essere dall'assessorato al lavoro e dalla presidenza. Al tavolo della Prefettura la Robbe ha ribadito che "il percorso, fortemente voluto ed avviato dal presidente Oliverio nel 2015, non va interrotto. A questo scopo è necessario continuare a garantire nel bilancio dello Stato le risorse (50 mln di euro) già destinate negli passati a partire dal 2015. Occorre altresì provvedere a proroghe e deroghe ai fini di agevolare il percorso di stabilizzazione entro i prossimi tre anni. L'obiettivo della Regione è mettere in sicurezza i 4.500 lavoratori interessati, e nello stesso tempo gli Enti locali che così potranno continuare a fruire dell'operato di Lpu ed Lsu e quindi garantire servizi fondamentali per le comunità amministrate. Quindi, non solo è necessario mandare avanti le procedure di stabilizzazione ma anche mettere gli Enti locali nelle condizioni di perseguire questo obiettivo". L'assessore Robbe ha poi evidenziato la necessità "di capitalizzare i risultati fin qui raggiunti integrando le risorse ottenute con la firma della convenzione (21 mln di euro) con le ulteriori risorse nazionali (29 mln di euro) per non disperdere quanto fatto fino a questo momento". In questo senso, prosegue la nota, "la Regione aveva già avviato le interlocuzioni di competenza con la lettera inoltrata ai Ministeri della funzione pubblica, del lavoro e degli affari regionali, siglata dal presidente della Regione e dall'Assessore al Lavoro, in cui si riportavano puntualmente le richieste in ordine ad aumento delle risorse, deroghe e proroghe. Nei mesi scorsi l'assessore Robbe ha incontrato più volte i dirigenti e i rappresentanti del Ministero del lavoro e oggi sostiene, unitariamente ai sindacati, ai sindaci e soprattutto ai lavoratori, queste richieste che sono state sintetizzate nell'emendamento presentato da alcuni parlamentari e già condiviso preventivamente con la Regione". "Naturalmente - ha sottolineato inoltre la Robbe durante l'incontro - per rafforzare questa richiesta e dimostrare che la fase delle stabilizzazioni effettivamente si è avviata e sarebbe un peccato interromperla, ci sono proprio le stabilizzazioni di circa trecento lavoratori che si stanno concretizzando in queste ore. Per questo motivo è necessario non interrompere il percorso avviato e già segnato da evoluzioni positive, supportato da atti concreti come l'accoglimento dell'emendamento che già precedentemente avevamo posto con il presidente Oliverio".

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