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      Elezioni politiche, dichiarazioni, appuntamenti e commenti

       

       

      Elezioni politiche, dichiarazioni, appuntamenti e commenti

      10 feb 18 "Esistono emergenze in Calabria, e in particolare nella provincia di Reggio, che non possono e non devono mai più essere trascurate. Sanità e trasporti, in particolare, sono due piaghe che rappresentano uno stato di emergenza ormai cronico". Lo afferma, in una nota, Marco Siclari candidato alle elezioni politiche per la coalizione di centrodestra. "Depotenziamento e carenza strutturale - prosegue Siclari - hanno portato ad offrire servizi da terzo mondo. Le responsabilità in questo caso sono chiare: l'assenza della politica ha portato questa nostra terra al collasso. Viviamo in uno dei posti privilegiati dalla natura, con una posizione strategica nel Mediterraneo, tra mare e montagne abbiamo racchiusi tesori inestimabili, beni architettonici e culturali, una tradizione enogastronomica invidiabile, eppure, siamo ancora in preda ad emergenze di ogni tipo. Le specificità della nostra terra da sole non possono bastare a generare sviluppo e crescita. Questo è il compito della politica, quella vera a servizio dei cittadini e del territorio". "Nella provincia reggina - sostiene ancora Siclari - è proprio questo che è mancato: la presenza di politici, tanto a livello nazionale quanto regionale, in grado di prendere le emergenze di polso, portarle ai tavoli romani e porle come prioritarie per lo sviluppo del Mezzogiorno. Come possiamo anche solo pensare alla ripresa di un'economia morente, atrofizzata da anni di abbandono, senza passare dal sistema dei trasporti? Come possiamo fare promesse di crescita territoriale se non ci si concentra in primis sui collegamenti? È proprio di questo che intendo occuparmi dopo la vittoria del centrodestra, portando come primo punto in agenda del governo l'emergenza infrastrutturale a Reggio. È inaccettabile che un aeroporto come quello di Reggio sia ancora a rischio chiusura. Qui la politica ha avuto anni per lavorare al rilancio di una realtà vitale per il territorio. Da Reggio partono giornalmente centinaia e centinaia di utenti, eppure si continua a tagliare. Siamo vicini all'isolamento totale quando, invece, si dovrebbe discutere di potenziamento del sistema ferroviario con l'alta velocità e incremento dei voli da e per Reggio".

      "Svolta a destra. Non quella radicale e integralista come è più semplice etichettarla, ma un movimento con un'anima sociale, che non aspettava la tornata elettorale di marzo per farsi conoscere e apprezzare dalla gente". Sono i concetti ribaditi in occasione della presentazione dei candidati di Casapound alle elezioni politiche del 4 marzo. "La partecipazione a questa competizione elettorale - ha detto Nicola Malaspina (candidato al Senato nel collegio uninominale di Reggio - Gioia Tauro) - è la risposta di CasaPound alle richieste di migliaia di cittadini incontrati in strada in questi due anni di attività. I reggini percepiscono una città isolata. Isolata politicamente; isolata economicamente; isolata fisicamente in virtù di un aeroporto fortemente ridimensionato, di collegamenti ferroviari più che carenti. Da 40 anni i cittadini della fascia jonica sono costretti a subire le promesse, sempre disattese, di un ammodernamento della statale 106, da un anno tutti i calabresi hanno potuto toccare con mano la più grande fake news mai raccontata dal governo Renzi/Gentiloni: la fine dei lavori della ex A3 oggi A2". "In un momento storico come quello che il nostro Paese sta affrontando - ha detto la candidata Roberta Riso candidata all'uninominale alla Camera nel collegio di Reggio - non può esistere voto più utile di quello dato a CasaPound Italia, unico movimento ogni giorno presente in tutti i quartieri delle città, con i suoi avamposti di speranza. Noi che ogni giorno parliamo coi cittadini, possiamo davvero dire che gli italiani non vogliono opere monumentali e stratosferiche, ma concretezza di un lavoro stabile e ben retribuito, una casa di proprietà, sicurezza, blocco dell'immigrazione e la serenità quindi di poter mettere figli al mondo". "Gioia Tauro, oggi, è lo specchio dell'Italia - dice Roberto Irrera, candidato alla Camera nel collegio di Gioia Tauro - un micro-mondo dove tutti i problemi si accumulano: un comune commissariato per mafia ed impoverito da chi ha l'unico intento di far pareggiare i conti. Un porto, uno dei più importanti del Mediterraneo, allo sbando. Cassintegrati, saracinesche abbassate, agricoltura lasciata morire ed ora l'assurda proposta di trasferire parte della tendopoli di Rosarno sul nostro territorio". "Il mese scorso - dice Federico Maria Romeo, candidato alla Camera dei Deputati - abbiamo raccolto le firme per la presentazione delle liste. Siamo riusciti, solo nel nostro collegio, a raccogliere 600 firme. Tanti cittadini sono venuti a supportare la nostra candidatura, fieri e speranzosi di poter contribuire alla nostra vittoria. Abbiamo scelto candidati che rappresentano al meglio la nostra comunità. Non abbiamo paracadutati, sono tutti espressione del territorio".

      "Continua il tour elettorale di Federica Dieni nella provincia di Reggio. La deputata del M5S, ricandidata nel collegio uninominale della città domani incontrerà i cittadini di Santa Eufemia d'Aspromonte. Nel corso della sua visita, Dieni illustrerà i 20 punti del programma del Movimento 5 Stelle e dedicherà particolare attenzione alle problematiche del territorio aspromontano, per anni ignorato sia dai governi regionali di centrodestra che da quelli di centrosinistra. La seconda tappa sarà Campo Calabro, la cittadina in cui Dieni è nata e cresciuta. Qui la deputata parteciperà all'inaugurazione di un Punto d'incontro aperto a tutti i cittadini. "È mia intenzione - spiega Dieni - visitare tutti i comuni della provincia di Reggio prima del voto del 4 marzo. Sarà un viaggio dentro i problemi quotidiani di cittadini abbandonati al loro destino da una politica miope e disinteressata alle sorti delle comunità che avrebbe dovuto amministrare"

      "Il Pd a trazione renziana non si può trovare bene con noi. Mi pare invece che stia prendendo piede una ipotesi in Italia che vede larghe intese con un Berlusconi redivivo grazie alle politiche di Renzi, insieme forse, ad un Maroni che si sta preparando a fare la quinta colonna". Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi intervenendo a Catanzaro per partecipare ad un incontro elettorale organizzato da Liberi e Uguali (Leu). "Un Pd - ha aggiunto Rossi - che Renzi ha molto 'renzizzato'. La sinistra interna è stata schiacciata, lo stesso Emiliano non ha avuto nessuno spazio. Renzi punta a portarsi un manipolo di fedeli in parlamento per poi agire come meglio riterrà e fare le larghe intese come crede. Ma cos'è questo Pd? Candidati come Casini, Toccafondi, Lorenzin e qui mi dicono D'Ascola e Mancini. Un Pd talmente a destra che è irriconoscibile. Ovvio che sia una linea che punta a dare al Paese le successive larghe intese". "Ai tanti amici e compagni che rimangono ancora col Pd, e che rispetto - ha sostenuto ancora Rossi - vorrei dire che se noi ci rafforzeremo e saremo più forti dopo le elezioni, anche loro saranno più forti per fare una battaglia nel Pd. Inoltre, il voto utile è un voto a Liberi uguali perché noi assicuriamo che non andremo con la destra, e ci tengo a dire che dopo le elezioni abbiamo bisogno di costruire un partito da dare alla Sinistra".
      "Quando si parla di argomenti come l'immigrazione e il fascismo, le frasi pronunciate dal ministro Minniti, come quella 'il fascismo e il nazismo sono morti', lasciano perplessi". Lo ha detto a Catanzaro, intervenendo ad una manifestazione in vista delle elezioni politiche, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, di Leu. "Sì è vero - ha aggiunto Rossi - fascismo e nazismo sono morti, ma è altrettanto vero che possono rinascere ed il nostro compito è quello di non abbassare mai l'attenzione e di evitare che questo accada".
      "Se in materia di emigrazione il Ministro dell'Interno gestisce la problematica occupandosi solo dei flussi, pensando all'invasione e senza preoccuparsi di quello che questa soluzione provoca ai migranti in Libia, offre una sponda alla politica della deportazione della Lega". Lo ha detto a Catanzaro il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, intervenendo ad una manifestazione elettorale organizzata da Liberi e Uguali.

      "Il gap infrastrutturale fra Nord e Sud è insopportabile. Abbiamo bisogno di una deputazione calabrese forte ed autorevole per porre il tema con la giusta fermezza al prossimo governo nazionale". E' quanto ha sostenuto il deputato di Fi Roberto Occhiuto, candidato alle elezioni politiche del 4 marzo, intervenendo ad una manifestazione elettorale a Catanzaro. "Nel nostro programma queste cose sono scritte con chiarezza - ha aggiunto Occhiuto - ma spero che dopo il 4 marzo saremo in tanti a sostenerle al momento opportuno perché c'è molto lavoro da fare e in questi anni spesso mi sono trovato da solo. Il nostro primo impegno sarà per l'alta velocità ferroviaria e il riammodernamento della rete dovrà essere finanziato dal 'Piano generale delle infrastrutture' anche attraverso l'utilizzo dei fondi comunitari. Le condizioni delle ferrovie calabresi sono note a tutti e non possiamo più tollerare l'assenza di treni veloci. La Calabria viene sistematicamente ignorata, tanto che, come ho denunciato alla Camera in solitudine qualche settimana fa, non si riesce nemmeno a ripristinare la tratta Paola-Cosenza". "E' necessario rivedere le procedure per accelerare i tempi dei lavori - ha detto ancora Occhiuto - a partire da una profonda revisione del Codice degli appalti. Vogliamo più Stato al sud. Ma se vogliamo che il governo nazionale colmi il gap di infrastrutture, abbiamo bisogno della fiducia dei calabresi per costruire una squadra che sia forte e coesa in Parlamento e ben rappresentata nel governo nazionale".

      "La cura del territorio deve essere uno degli obiettivi primari da perseguire per tutti coloro che hanno intenzione di raccogliere la sfida del Governo di questo Paese. Il perseguimento di una politica attenta a questo settore, capace di liberare risorse nazionali e comunitarie, può rappresentare una svolta occupazionale in quei territori del Mezzogiorno d'Italia in cui la crisi si è fatta sentire con maggiore pesantezza". Così Pietro Sergi, candidato per Liberi e Uguali al collegio uninominale Senato Gioia Tauro - Reggio Calabria. Noi di 'Liberi e Uguali' - prosegue Sergi - siamo convinti che, soprattutto in Calabria, sia necessaria la massima attenzione nei confronti di un territorio segnato da un accentuato dissesto idrogeologico. Il nostro programma elettorale è chiaro. I temi dell'ambiente, della colpevole fragilità del territorio, delle costruzioni e delle infrastrutture sono presenti e rivestono un'importanza significativa. Non posso, quindi, non ricordare i passaggi determinanti di questo progetto politico e amministrativo. Il settore strategico, capace di intervenire su tutte le dimensioni della transizione, è la conversione ecologica dell'economia, capace di liberare l'enorme potenzialità per il rilancio di eccellenze industriali italiane, per la creazione di posti di lavoro diffusi, stabili, per la promozione delle economie sane in grado di produrre più risorse di quante vengano sottratte, in termini ambientali e sociali. Per tutto questo, serve un progetto che contenga visione e strategia per puntare, senza più indugi, verso una totale decarbonizzazione del nostro paese e per passare dall'economia lineare a quella circolare: strategia 'rifiuti zero', riduzione dei consumi e in particolare di quelli energetici, radicale efficientamento di casa, mobilità e trasporti, e la contestuale conversione dei consumi residui verso uno scenario al 100% rinnovabile entro il 2050". "E' questo - sottolinea Sergi - un paletto che non può essere spostato, soprattutto in un territorio che ha rischiato di aprire le porte a speculatori e imprenditori senza scrupoli che hanno depredato il territorio e ne avrebbero voluto condizionare pesantemente il futuro. Lo Stato, poi, sarà chiamato a reindirizzare gli ingenti sussidi statali attualmente diretti al sostegno di attività dannose per l'ambiente verso interventi virtuosi per la rigenerazione delle nostre città, per imporre un definitivo stop al consumo di suolo urbano e agricolo, per varare un piano di tutela e promozione del capitale naturale del nostro Paese".

      "Mentre sindaci e popolazione scendono in piazza per manifestare e tentare di salvare l'aeroporto di Crotone, la politica nazionale e quella regionale, su un tema tanto delicato come questo, giocano a nascondino". Lo afferma il coordinatore regionale di Fratelli d'Italia, Ernesto Rapani, candidato alla Camera nel collegio di Corigliano. "Lo scalo di Sant'Anna potrebbe contribuire e di molto - aggiunge Rapani- a far uscire da un atavico isolamento i territori jonici, se la Regione fosse meno miope e si sforzasse di vedere un pizzico più in là dei favoritismi verso altri territori. In attesa che si possano raggiungere degli accordi con vettori e linee aeree invito sia il governo nazionale, che se ne esce in campagna elettorale con la promessa di sborsare 100 mila euro al mese per coprire i costi della torre di controllo, sia quello regionale ad impegnarsi ad elettrificare la linea ferroviaria ionica, dopo aver cambiato le traverse impiegate cent'anni fa. Nell'attesa, però, si potrebbero utilizzare i treni swing già in dotazione più di una volta al giorno come accade oggi. Così facendo il passo verso la metropolitana di superficie, che proponiamo da anni ormai e sul quale mezzo ci eravamo battuti da consiglieri provinciali convincendo l'allora presidente dell'ente Oliverio a inserirla nel piano delle opere da realizzare, sarebbe più che breve". Per Rapani "la metro favorirebbe la mobilità delle persone, dei pendolari e dei turisti verso la Piana di Sibari e celermente raggiungerebbe l'aeroporto, concedendo anche a questo territorio un diritto sacrosanto che è proprio quello alla mobilità".

      "Dopo le elezioni non lasceremo l'Italia nel caos e faremo in modo, se il M5s sarà la prima forza del Paese come spero per gli italiani, di fare un appello e dire a questi signori: poltrone noi non ne scambiamo, perché la squadra di governo la presenteremo prima. Ma se volete proporci qualche tema lo approveremo nella futura legislatura. Noi ci siamo". Lo ha detto Luigi Di Maio, candidato premier del M5s, parlando con i giornalisti a margine di un'iniziativa elettorale a Lamezia Terme.
      "Sono contento che tutti ci facciano le pulci. Ricordino però anche agli italiani che noi abbiamo restituito 23 milioni di euro, mentre le sanguisughe dei partiti non hanno restituito un euro". Così Luigi Di Maio a Lamezia Terme. "Invito quindi le sanguisughe dei partiti - ha aggiunto Di Maio - a fare un bonifico di almeno 140 mila euro a parlamentare. Anche loro così potranno contribuire a creare nuove imprese e nuovi posti di lavoro. Siamo a loro disposizione per le istruzioni, sanguisughe che non sono altro".
      "Qualcuno oggi ha detto che noi abbiamo una falla, un buco e che mancano dei soldi all'appello". Così Luigi Di Maio a Lamezia Terme. "Abbiamo fatto le verifiche - ha aggiunto Di Maio - e, probabilmente, quello che 'Repubblica' chiama buco è solo un problema di contabilizzazione perché dai calcoli del Mef non ci sono ancora, e questo è sicuro, i bonifici di gennaio e febbraio, cioè degli ultimi mesi di restituzione".
      "Non abbiamo più le coordinate per riuscire a capire la legge cosa dica quando abbiamo un problema ed é per questo che vogliamo abolire quattrocento norme che stanno rendendo la vita un inferno agli imprenditori, agli agricoltori, agli artigiani, ai pescatori". Lo ha detto il candidato premier del M5s, Luigi Di Maio, a Lamezia Terme, dove ha incontrato una rappresentanza di imprenditori calabresi. "E' nostra intenzione abolire un po' di leggi - ha aggiunto Di Maio - perché oggi non sappiamo più, quando abbiamo un problema, neanche quale sia la normativa di riferimento e l'ente chiamato a risolvere quel problema". "La Calabria - ha detto ancora il candidato premier del M5s - la difendiamo in Europa e non solo a Roma. E in Europa non abbiamo neanche un funzionario a quel Parlamento che ci difenda quando si scrivono le norme contro l'agricoltura, contro l'artigianato, contro le nostre aziende. E' per questo che dobbiamo cominciare ad esserci con un governo forte che non sia servo dei poteri forti ma sia al servizio dei cittadini italiani".
      "Berlusconi dice la stessa cosa da mesi e ci definisce una setta. La verità è che ha realizzato che non riesce più a fare l'inciucio con Renzi, perché non hanno i numeri, e sanno che per fare un Governo dovranno passare dal Movimento cinque stelle. E questo lo rende nervoso". Lo ha detto il candidato premier del M5s, Luigi Di Maio, parlando con i giornalisti a Cosenza, a margine di un incontro elettorale con i cittadini.
      "Sicuramente non siamo una forza politica statalista. Noi vogliamo abolire le leggi, non farne delle altre e lasciare in pace chi crea valore e lavoro". Così Luigi Di Maio parlando con i giornalisti a margine di un'iniziativa elettorale a Cosenza. "Il lavoro si crea favorendo l'impresa - ha aggiunto Di Maio - e l'impresa, anche quella calabrese, la difendiamo prima di tutto in Europa. Difendiamo l'agricoltura, la pesca ma anche le imprese dell'artigianato e del manifatturiero che sono state massacrate prima di tutto da politiche europee che non funzionano e fondi europei rubati dalla politica locale".
      "Chi prende il reddito di cittadinanza, con la nostra legge, dovrà dare otto ore gratuite di lavoro a settimana al proprio Comune e dovrà formarsi per un lavoro che gli proporrà lo Stato. Nel momento in cui non accetta, perde il reddito. Non si può dire, quindi che il nostro è assistenzialismo". Così Luigi Di Maio a Cosenza.

      "La vicenda dei sei dirigenti scolastici di istituti calabresi rispediti nelle loro sedi originarie, nel bel mezzo dell'anno scolastico, ha dell'incredibile". Lo afferma, in una dichiarazione, il deputato Franco Bruno, del Gruppo Misto. "Il Miur non ritiene di 'generale interesse pubblico' - prosegue Bruno - intervenire su una vicenda che, a prescindere dagli errori e da chi li ha commessi, da lunedì vedrà tremila studenti calabresi senza il loro preside. E tutto questo solo perché la sezione calabrese dei Corte dei Conti non ha potuto registrare il loro contratto. Succede in Calabria e solo in Calabria che per una questione burocratica ci si ritrovi nel caos. Caos destinato ad aumentare quando i sei dirigenti vedranno accolto il loro ricorso e otterranno la sospensiva. Perché è oggettivamente complicato pensare ad altri sviluppi". "Tutto ciò - sostiene il parlamentare - a discapito degli alunni e della continuità didattica, del lavoro svolto finora e delle professionalità dei singoli. Conosco personalmente alcuni di loro e quanto sono apprezzati nei territori e nella scuola. E anche per questo trovo assurdo che non si trovi una soluzione diversa. So di non essere il solo e mi auguro che oltre alla solidarietà che esprimo ai dirigenti e agli studenti, si possano presto mobilitare le istituzioni coinvolte".

      "Esprimiamo soddisfazione per la scelta della giunta regionale di predisporre un piano d'interventi ed ingenti risorse sul sistema depurativo calabrese. In particolare, riteniamo decisiva la scelta portata avanti del presidente Oliverio di investire risorse per oltre 10 milioni di euro destinati a risolvere l'annosa questione dell'inquinamento del fiume Mesima". Lo affermano in una nota congiunta, il deputato del Pd, Bruno Censore, candidato alle elezioni del 4 marzo, e il consigliere regionale del partito Mario Mirabello. "Com'è noto, il Mesima - proseguono Censore e Mirabello - rappresenta una rilevante asta fluviale della nostra Regione che, allo stato attuale, secondo i rapporti Arpacal, è destinatario di scarichi provenienti da numerosi centri abitati collocati nella vasta area del fiume, divenendo un oneroso fattore di inquinamento per tutta la costa tirrenica vibonese. Questo intervento si incardina nel percorso risolutivo intrapreso, grazie ad interventi di realizzazione, efficientamento e completamento degli impianti di depurazione ed alle opere di collettamento che interesseranno gli agglomerati urbani di Acquaro, Arena e Dasà, di Dinami, Briatico, Fabrizia, Gerocarne, Nardodipace e San Gregorio d'Ippona, portando con sé effetti positivi sulla qualità delle acque di balneazione. La scelta di operare in questa direzione deriva dal lavoro che abbiamo fatto con il presidente Oliverio, con la deputazione regionale e quella nazionale ed è consequenziale a ripetuti incontri e tavoli con i sindaci e gli amministratori locali. È il frutto genuino della politica che non si perde in parole ed in soluzioni temporanee, ma che si fa carico ed affronta le criticità del territorio individuando azioni risolutive dei problemi".

      "L'agricoltura è il cuore della nostra Calabria ed è al centro del programma di Forza Italia, è per questo che martedì prossimo parteciperò con piacere all'incontro con Massimo Giansanti". Lo afferma Jole Santelli, coordinatrice regionale di Fi, e candidata alle elezioni del 4 marzo, in vista della presenza del presidente nazionale di Confagricoltura martedì prossimo a Rende per partecipare ad una manifestazione elettorale della candidata al Senato Fulvia Caligiuri con Roberto Occhiuto. "Tutto il mondo si 'ciba' di Italia - afferma Santelli - e c'è tanto da fare per far ripartire questo settore così importante per la nostra economia. Forza Italia si impegna a determinare tempi brevi e certi per evadere le pratiche dei produttori agricoli e a sburocratizzare l'attività di produzione dei documenti. Perché i contadini, i piccoli imprenditori della terra devono pensare ai loro prodotti e non a compilare scartoffie". "La Calabria - aggiunge - ha tanti prodotti da porre all'attenzione del mercato nazionale e di quello internazionale. Frutto del lavoro di imprenditori preparati e coraggiosi, che devono essere messi nelle condizioni di lavorare al meglio e di essere affiancati da uno Stato capace di aiutarli con la ricerca, con le infrastrutture, con una razionalizzazione della spesa dei fondi Ue. E' sulla qualità che dobbiamo puntare. La qualità dei nostri produttori e dei nostri imprenditori. Il 4 marzo, con l'aiuto degli elettori, può iniziare una rivoluzione liberale capace di trasformare la Calabria. Di queste cose parleremo con il presidente nazionale di Confagricoltura. Perché se la riserva di crescita del Paese è il Sud, allora deve essere adeguatamente valorizzato il contributo che può venire dalle nostre clementine, dal nostro olio, dai nostri salumi, da tutte quelle eccellenze che hanno conquistato le tavole più raffinate".

      "Ci sono luoghi nella nostra regione che sanno fare sistema. Civita è un borgo pienamente europeo, capace di coniugare tradizione e modernità, che non ha nulla da invidiare a mete predilette e blasonate. Civita è un modello di organizzazione turistica per la nostra terra, un modello da utilizzare a sistema. Ecco perché oggi il Pd è qui: per valorizzare la Calabria migliore ed elevarla a sistema complessivo". Lo ha detto Ernesto Magorno, capolista al Senato del Pd, nel corso della visita odierna al borgo di Civita, insieme ai candidati a Camera e Senato, al presidente dell'ente Parco del Pollino Domenico Pappaterra, al sindaco Alessandro Tocci. "A Civita - ha proseguito Magorno, incontrando imprenditori turistici e dell'enogastronomia - ci siamo immersi nel cuore suggestivo delle tradizioni calabresi, nelle origine antiche della cultura arbereshe, elemento identitario assai forte per molte comunità dei nostri territori. Stiamo visitando luoghi carichi di storia e valore e che oggi rappresentano un punto di riferimento dell'economia turistica regionale".

      Per liberare il sud da una condizione di endemica arretratezza non basta colpire la 'mafia militare'. Bisogna denudare e mettere in condizione di non nuocere anche quello strano intreccio fatto di finti professionisti che gestiscono i processi economici delle nostre realtà, bravissimi nel rispettare le forme e tradire la sostanza". Lo afferma Francesco Toscano, candidato della Lista del Popolo nel collegio plurinominale Calabria 2 e nel collegio uninominale 7. "Un intreccio, spesso cristallizzato dentro consessi massonici e paramassonici - prosegue Toscano - che costituisce l'acqua putrida dove tanti pescecani sguazzano. Un intreccio quasi sempre impunito perché in passato capace di incunearsi all'interno delle istituzioni con il fine di condizionarle e deviarle. Continuiamo a ritenere che un cambio di passo sarà possibile solo una volta definitivamente archiviata la cosiddetta seconda Repubblica nata all'indomani del biennio stragista. Una stagione sulla quale ancora oggi gravano troppe ombre che alcuni processi, come quelli sulla strage di via D'Amelio incardinati intorno alle parole di improbabili boss come Vincenzo Scarantino, hanno ingigantito e non diradato".

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