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      Greco "Giunta regionale inserisca Diga Esaro nella sua agenda"

       

       

      Greco "Giunta regionale inserisca Diga Esaro nella sua agenda"

      26 apr 18 "Ho chiesto alla Giunta regionale d'inserire la questione della diga sull'Alto Esaro nella sua agenda politica e programmatica come prioritaria ed essenziale". Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale Orlandino Greco. "Ho chiesto anche all'esecutivo - aggiunge - di rimuovere tutti gli ostacoli politici, amministrativi e finanziari che si frappongono al completamento dell'opera e a produrre in tempi immediati e certi, attraverso lo studio di fattibilità, già inserito nel Patto del Sud e affidato alla Sorical, tutte le progettazioni e gli atti necessari alla definitiva cantierizzazione dello sbarramento e a creare le condizioni per dare continuità ai lavori, evitando nuovi rallentamenti ed interruzioni. Ma altresì chiedo al presidente Oliverio, che ha già manifestato l'intenzione di rendere l'opera strategica per l'intera regione, che la Diga Alto Esaro venga posta all'attenzione di quegli organi di Governo che, con volontà politica e atti concreti, hanno la responsabilità di programmarne e di deciderne la realizzazione. Impegnando il Governo nazionale a reperire le risorse finanziarie necessarie attingendo dai Fondi Cipe, così come nelle sue funzioni ma che in questi anni tra deliberazioni, ripensamenti e spostamenti ha ricusato ogni tipo di finanziamento per il completamento della stessa". "Per la realizzazione dell'opera, che può essere considerata tra i fallimenti più imponenti della Cassa del Mezzogiorno che ha lasciato marchi indelebili sui territori - dice ancora Orlandino Greco - vennero sottratti all'agricoltura e all'economia delle comunità di Sant'Agata d'Esaro e di Malvito quasi 500 ettari di terreni produttivi, condizionando in modo irreversibile l'aspetto socio-economico del comprensorio. Ciò che doveva essere 'precondizione per lo sviluppo economico e sociale dell'Italia meridionale', divenne la più grande tangente pagata al Nord e ad una politica centralista e fatta d'interessi gestiti con una certa poca attenzione al bene comune. Non è più possibile e consentito a nessuno, ed a maggior ragione alle Istituzioni umiliare ulteriormente un territorio e le sue comunità, impedendo loro di crescere e svilupparsi e quindi investire nelle proprie realtà". "È giunto il momento - conclude il consigliere regionale - di soluzioni concrete e impegni sostanziali di fronte ad un'opera basilare e vitale, così come avvenuto in altre regioni d'Italia e a differenza di molte altre pleonastiche finanziate dallo stesso Cipe".

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