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      Ministro Lezzi a Porto di Gioia "qui per capire situazione"

       

       

      Ministro Lezzi a Porto di Gioia "qui per capire situazione"

      07 ago 18 "Sono venuta qui per capire e rendermi conto di persona di quanto sta accadendo nel porto che è un'infrastruttura non utilizzata come dovrebbe essere per creare sviluppo e occupazione". Lo ha detto il ministro Barbara Lezzi parlando con i giornalisti appena giunta per una visita e una serie di incontri al Porto di Gioia Tauro. "Cercherò di capire - ha aggiunto il ministro - come sta funzionando l'Agenzia per il Lavoro creata lo scorso anno e nella quale sono stati collocati 377 portuali. So che qui ci sono delle aziende che non mantengono gli impegni sugli investimenti promessi. Mi auguro che venga superata al più presto la gestione commissariale dell'Autorità portuale perché qui serve un manager che lavori a 360 gradi per il rilancio del porto e senza il quale anche la Zes rischierebbe di restare azzoppata". Il ministro Lezzi incontrerà il management dei terminalisti e più tardi vedrà i rappresentanti delle organizzazioni sindacali.

      Stato deve fare la sua parte. "Una premessa è indispensabile: tutti abbiamo chiaro che qui, come altrove, la 'ndrangheta è forte e pervasiva. Senza legalità e dunque, libertà per lavoratori e imprenditori, crescita e sviluppo saranno azzoppati. Lo Stato e questo governo devono fare la loro parte, fino in fondo". Lo ha detto il ministro per il Sud Barbara Lezzi a Gioia Tauro per visitare il porto.

      Qui enormi potenzialità. "Qui ci sono enormi potenzialità inespresse che hanno bisogno di risposte certe sul piano istituzionale". Lo ha detto il ministro per il Sud, Barbara Lezzi, parlando con i giornalisti al termine della visita nel Porto di Gioia Tauro nel corso della quale ha incontrato i terminalisti ed i rappresentanti dell'Autorità portuale e dei lavoratori. "Questo è un porto importante - ha aggiunto Lezzi - che ha tutte le potenzialità per diventare attrattore d'investimenti. Gli investimenti, però, devono essere garantiti in primo luogo dagli operatori che vi lavorano. Altro punto su cui occorre lavorare è la definizione di un progetto per l'utilizzo del retroporto all'interno del quale devono essere recuperati gli errori del passato, in termini di programmazione, e nel quale occorre tentare di avviare insediamenti produttivi legati alle vocazioni di questa regione, in particolare l'agroalimentare".

      No a commissario. Il ministro per il Sud Barbara Lezzi, a conclusione della visita nel bacino del porto di Gioia Tauro, parlando con i giornalisti, si è detta "contraria" alla permanenza del regime commissariale in capo all'Autorità portuale. "Questo - ha aggiunto il ministro - non perché sono contro la figura del Commissario ma perché penso che serva un manager che sappia incarnare una governance moderna in grado di rilanciare lo scalo e il retroporto". "Ovviamente - ha detto ancora Lezzi - ho sentito le aziende e le organizzazioni sindacali e ho detto loro che avvierò un'interlocuzione con gli altri ministri competenti perché si arrivi a soluzioni condivise. Ai lavoratori licenziati, confluiti nell'Agenzia per il Lavoro, ho detto che cercherò di capire le ragioni per le quali fino ad oggi nessuno di loro è mai stato avviato al lavoro".

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