Verdi/Lipu: Fusione CC-Cfs ha ostacolato lotta a incendi

01 set 17 La fusione del Corpo Forestale dello Stato con l'Arma dei Carabinieri è stata mal gestita per quanto riguarda i servizi anti-incendio, senza definire i passaggi di competenze con i Vigili del fuoco: questo ha ostacolato gli interventi in questa estate da record per gli incendi. E' la denuncia fatta stamani da Verdi e Lipu nel corso di una conferenza stampa congiunta davanti a Montecitorio, per chiedere la sospensione della stagione della caccia. "E' una questione di numeri - ha detto Angelo Bonelli, coordinatore nazionale dei Verdi -. Prima della fusione, 8.000 forestali erano impegnati per spegnere gli incendi. Dopo la fusione, la maggior parte, 7.000 persone, sono finite nei carabinieri, senza compiti di spegnimento". Per i Verdi, con la soppressione della Forestale le Regioni avrebbero dovuto stipulare convenzioni con i Vigili del Fuoco per i servizi anti-incendio. Ma gli enti locali hanno tardato a farlo, col risultato che quando è scoppiata l'emergenza incendi, non si sapeva chi doveva intervenire. "I forestali prima della riforma avevano il compito di coordinare da terra gli interventi di spegnimento degli incendi boschivi da parte di Canadair, elicotteri, Vigili del fuoco e personale delle Regioni - ha spiegato il presidente della Lipu, Fulvio Mamone Capria -. Con la fusione, non è avvenuto il trasferimento di questa attività di 'direzione operazioni di spegnimento'. Col risultato che i carabinieri forestali non sono più intervenuti e non c'era nessuno che dirigesse il servizio". "Solo dopo gli incendi sul Vesuvio - ha aggiunto Maomne Capria -, il comando dell'Arma ha disposto che i carabinieri forestali aiutassero i Vigili del fuoco. Ma ci vorranno comunque mesi e anni per integrare l'operatività dei due corpi".