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      La Camusso in Calabria: futuro passa da lotta a criminalità

       

       

      La Camusso in Calabria: futuro passa da lotta a criminalità

      06 lug 17 "Costruire il futuro della Calabria significa valorizzare il suo territorio, le sue risorse, la sua storia e per far questo occorre combattere l'illegalità e difendere le libertà perché il lavoro non è libero se condizionato dalla criminalità e se ricattato nei suoi diritti". Lo ha detto la segretaria nazionale della Cgil Susanna Camusso oggi a Polistena ad un convegno della Cgil su "Dalla terra il lavoro, legalità, dignità e integrazione. L'agroalimentare, il cibo e i diritti della Piana di Gioia Tauro". L'incontro é stato introdotto da Celeste Logiacco, segretaria territoriale della Flai Cgil, da Giuseppe Politanò di Libera e da Antonio Napoli della Valle del Marro. Il convegno si è svolto nel centro polifunzionale intitolato a don Pino Puglisi in un palazzo confiscato alla 'ndrangheta e gestito da Libera. Oltre alla Camusso ci sono stati gli interventi di un giovane imprenditore olivicolo della Piana, Nicola Iaria, del segretario generale della Cgil Calabria Angelo Sposato, e di Ivana Galli, segretaria nazionale della Flai Cgil.

      Migranti. "Qui come altrove nel nostro Paese non ci si può rassegnare ma bisogna continuare a lottare nella consapevolezza che insieme le cose si possono cambiare. La rassegnazione non è il nostro orizzonte e anche qui come altrove occorre ricominciare a parlare di razzismo anche se è difficile ma lo dobbiamo fare per sconfiggere la cultura sempre più larga che ogni migrante ruba un posto di lavoro ad un italiano, che essi sono nemici. Se c'è questa mentalità non si riescono a vedere le tendopoli, un fenomeno sempre più largo che coinvolge anche le regioni del nord, i ghetti, le sofferenze e l'attacco ai diritti". A dirlo il segretario della Cgil Susanna Camusso, oggi a Polistena per partecipare ad un convegno del sindacato su "Dalla terra il lavoro, legalità, dignità e integrazione. L'agroalimentare, il cibo e i diritti della Piana di Gioia Tauro".

      Caporalato: "Nel sindacato di strada che noi facciamo spesso non incontriamo le istituzioni e la politica ma la società civile e le forze dell'ordine. Noi stiamo con quelle imprese che non usano i caporali e che invece promuovono il lavoro legale". Lo ha detto il segretario della Cgil Susanna Camusso, oggi a Polistena. "Noi dobbiamo continuare a lavorare contro le logiche di caporalato e dello sfruttamento - ha aggiunto - con la consapevolezza che i migranti costituiscono una risorsa per il nostro paese anche se riconosciamo come in Europa esistano logiche di chiusura e di egoismi sulla dimensione delle migrazioni nel Mediterraneo".

      A San Ferdinando. "Mancano le parole. Non sono condizioni degne di un paese civile. Ho visto persone vivere una condizione terribile e disumana, ho trovato bambini, donne e uomini che soli affrontano con un coraggio e una forza d'animo straordinaria difficoltà disumane". Lo ha detto Susanna Camusso visitando la tendopoli di San Ferdinando che ospita 600 migranti. "Venendo qui e guardando i fallimenti di uno Stato incapace di avere una politica dell'accoglienza degna di questo nome - ha aggiunto - capisci quanto strumentali e ingiuste siano le polemiche di una politica che governando nel passato alimenta l'odio esasperando i toni. Dovrebbe imparare dalla loro forza d'animo. Dovrebbe smetterla di fomentare l'odio per un voto in più. Le istituzioni non potranno mai dirsi tali e ottenere il rispetto dei cittadini se non fanno dei diritti di chi lavora, a prescindere dalle origini, e dell'integrazione, la prima preoccupazione. Prima di tutto si tratta di una battaglia di libertà e civiltà".

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