|
||||
Home | . | Cronaca | . | Politica | . | Area Urbana | . | Speciali | . | Video | . | Innovazione | . | Universtitą | . | Spettacoli | . | Sport | . | Calcio | . | Meteo | . |
Caso Riina, dichiarazioni e commenti della politica
Caso Riina, dichiarazioni e commenti della politica 06 giu 17 "Sarà difficile spiegare ai nostri giovani perché Totò Riina potrebbe presto uscire dal carcere e non finire, invece, di scontare per intero la sua condanna". Ad affermarlo è il deputato del Pd, Ernesto Magorno, segretario regionale del partito in Calabria. "Il boss Riina, infatti - prosegue Magorno - sulla base di sentenze passate in giudicato rappresenta il braccio violento ed efferato della mafia, colui il quale si è macchiato di crimini terribili che hanno attentato alla solidità delle stesse istituzioni. In ballo non c'è solo una legittima aspettativa di umanità nei confronti di una persona anziana e gravemente malata ma anche la necessità collettiva, a mio avviso superiore, di mantenere in un luogo di detenzione un criminale accertato e, per alcuni versi, simbolo dell'anti Stato". "Il tema sollevato dalla Corte di Cassazione in merito al caso Riina evidenzia un grave limite della nostra legislazione che io credo debba essere definitivamente colmato. Il problema di fondo, infatti, è come conciliare l'esigenza di continuare a mettere in condizione di non nuocere alla società un pericoloso criminale con i principi di umanità della pena sanciti dall'art. 27 della Costituzione". Lo sostiene, in una dichiarazione, la deputata del Pd Enza bruno Bossio, componente della Commissione Antimafia. "È questa l'esigenza di fondo - aggiunge - che sta alla base della proposta di legge che mi vede prima firmataria, e ora all'esame del Senato, con la quale si propone di superare l'ergastolo ostativo, che riguarda quei detenuti che, in ragione del loro 'non pentimento o non collaborazione', avvenuto magari decenni prima in contesti assolutamente diversi da quelli attuali, non possono accedere ai benefici previsti dalla legge che attenuino il regime di carcere duro ai quali sono sottoposti. Non si tratta di 'liberare criminali', ma di affidare ai giudici di sorveglianza la valutazione caso per caso e fornire loro strumenti più chiari e ampi per dare così risposta ai temi che la sentenza della Cassazione è costretta a ricordarci proprio perché non esiste una coerente legislazione in materia. Se è nella natura stessa di uno Stato democratico garantire insieme sicurezza e diritti, rigore e umanità, anche a persone che nella loro vita si sono macchiati di delitti orribili e hanno calpestato diritti e violato ogni principio di umanità, è necessario fornire alla magistratura gli strumenti più opportuni per poter operare nella certezza formale e sostanziale della legge". "Se la legge sull'ergastolo ostativo - conclude Enza Bruno Bossio - fosse stata approvata e fosse in vigore, la Cassazione non sarebbe stata costretta ad intervenire ricordandoci principi costituzionali tanto fondamentali. E magari ci saremmo anche evitati certi aspetti davvero paradossali di un dibattito che troppo spesso discute del dito e non della luna"
© RIPRODUZIONE RISERVATA Cerca con nell'intero giornale: -- > Guarda l'indice delle notizie su: "Politica"
|
Pubblicità
|
|
Home | . | Cronaca | . | Politica | . | Area Urbana | . | Speciali | . | Video | . | Innovazione | . | Universtitą | . | Spettacoli | . | Sport | . | Calcio | . | Meteo | . |
Copyright
© 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713
del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto |