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    Partita della legalità con i magistrati a San Luca, reazioni e commenti

     

     

    Partita della legalità con i magistrati a San Luca, reazioni e commenti

    21 apr 17 "Siamo qui non per fare testimonianza ma per promuovere progetti concreti ai quali anche il Csm, andando oltre le proprie funzioni in senso stretto, ha dato sostegno per supportare chi assicura la lotta al crimine organizzato". Lo ha detto il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini intervenendo a San Luca all'inaugurazione del nuovo stadio. "Lo sport - ha detto - può essere un veicolo per promuovere la legalità. Questa giornata segna un momento di estesa unità istituzionale e fornisce anche una rappresentazione molto forte dell'unità tra istituzioni e società civile". "Il campo che inauguriamo oggi - ha detto Luca Palamara, del Csm, che è anche il capitano della nazionale magistrati che ha inaugurato lo stadio con una partita contro la nazionale cantanti - dà l'opportunità ai ragazzi di San Luca di comprendere l'importanza del rispetto per le regole, dell'istruzione, della scuola e del lavoro e quanto sia sbagliata la strada della criminalità". "Bisogna far capire - ha proseguito Palamara - che la Calabria ha bisogno di riflettori sempre accesi. Il Capo dello Stato, un mese fa, ha usato parole dure per affermare che bisogna dire un no forte contro la 'ndrangheta ed ogni forma di mafia. Per fare questo c'è bisogno di realizzare strutture e posti di lavoro e partire dalle scuole per l'insegnamento del rispetto delle regole. Per quanto riguarda gli uffici giudiziari occorre dotare la Calabria di strutture idonee a fronteggiare le emergenze che quotidianamente si presentano".

    "Dobbiamo lavorare molto contro chi corrompe il cuore, l'intelligenza e la volontà". É il monito lanciato dal segretario della Cei, mons. Nunzio Galantino, oggi a San Luca per l'inaugurazione del nuovo stadio. "Corrompe l'intelligenza - ha detto - chi fa cattiva informazione, chi cerca di indottrinare. Corrompe la volontà chi cerca di convincere che si possono ottenere obiettivi alti senza investire energie e tempo nelle relazioni vere. La corrompe chi cerca di dare per favore ciò che spetta per diritto. Corrompe il cuore chi non aiuta a distinguere tra amore vero e il possesso rozzo di una persona. L'amore vero non uccide". "La chiesa - ha detto il vescovo di Locri-Gerace, mons. Francesco Oliva - è in trincea. Coglie tra la gente le istanze sui problemi e cerca di dare risposte secondo le proprie possibilità. I giovani sono una risorsa per questa terra che, purtroppo, viene a mancare nel momento in cui sono costretti ad emigrare".

    "Se le mafie sono ancora forti forse qualcosa è mancato nella lotta e probabilmente è mancato un po' di contrasto alla corruzione, ma soprattutto il contrasto culturale". A dirlo il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, oggi a San Luca. "Oggi - ha aggiunto - i principi della prima parte della Costituzione che nessuno vuole cambiare, sono l'arma migliore per contrastare le mafie. Dobbiamo batterci per renderli vivi e viverli nella quotidianità". Roberti ha anche ricordato la frase di Falcone che diceva che la mafia, essendo fatta dagli uomini, ha un inizio e avrà una fine. "A questo - ha detto Roberti - Falcone aggiungeva un'altra frase, che 'sta a noi uomini delle istituzioni meritare la fiducia dei cittadini'. Oggi siamo qua per confermare la volontà di fare squadra ed affermare i principi di legalità". Il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, per 29 anni in servizio a Reggio Calabria, ha sottolineato di avere scientificamente evitato, nel corso della sua carriera, di partecipare a dibattiti a San Luca perchè sarebbe potuta sembrare una provocazione dal momento che con le sue operazioni ha fatto arrestare numerosi abitanti del paese. Quindi ha sottolineato che "quella di oggi non è una passerella. Stavolta - ha detto - lo Stato lascia un dono importante, uno stadio dove può giocare anche la serie C. Si dice che spesso lo Stato mostri i muscoli con le forze dell'ordine che portano via le persone. Allora cominciamo a parlare di coerenza e vediamo come sapete custodire questo dono, come sarete bravi a non farlo vandalizzare e poi potremo andare a Roma a chiedere altro. Basta vittimismo". "'In campo per il futuro' - ha detto il procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho - non è solo uno slogan. E' una scritta simbolica per dire 'scendiamo tutti in campo, non possiamo rimanere più inerti'. La squadra Stato sta facendo tanto. In questa zona ci sono capi storici della 'ndrangheta e noi siamo qui per dire che lo Stato non tollera la 'ndrangheta. Questo stadio è un foglio di via alle cosche. Ma abbiamo bisogno della collaborazione dei cittadini che purtroppo manca. Ognuno di noi vive il disagio del ritardo, di non fare in tempo ciò che si vorrebbe. Adesso non è più il tempo di aspettare per cambiare il territorio".

    "C'è un grande impegno dello Stato perchè la sfida alla criminalità possa essere vinta, però c'è bisogno di una cultura capace di diventare coscienza collettiva per una nuova Calabria. Qua ci sono tante eccellenze e potenzialità che lo Stato sta cercando in tutti i modi di fare emergere". A dirlo il prefetto di Reggio Calabria Michele di Bari che ha coordinato i lavori del convegno che, a San Luca, ha preceduto l'inaugurazione del nuovo stadio. Parlando dei problemi che favoriscono lo sviluppo della 'ndrangheta, quale la disoccupazione, il prefetto ha evidenziato gli "sforzi notevoli. I tanti finanziamenti che presto arriveranno qua - ha detto - dovranno essere fattori moltiplicatori non solo di investimenti ma anche di occupazione e anche questo è operare per la sconfitta della 'ndrangheta". Il sindaco metropolitano di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà ha sottolineato come la giornata odierna testimoni che la squadra stato sta sul territorio. "Il lavoro per il ripristino ed il mantenimento della legalità - ha detto - riguarda però non solo l'attività straordinaria delle forze dell'ordine e della magistratura, ma è anche di natura culturale. Questo campo che torna a nuova vita è simbolo di un percorso culturale, è un segnale ai cittadini che capiscono quanto da una situazione di desertificazione del territorio si può costruire qualcosa di importante. Naturalmente l'anello di congiunzione più importante è la presa di coscienza dei cittadini che questo presidio va mantenuto, tenuto vivo e partecipato dai ragazzi. Sarà anche un modo per sottrarre tempi e spazi all'attività della criminalità organizzata che trae linfa da tutto quello che non c'è sui territori". "Questa terra - ha detto il presidente della Corte d'Appello di Reggio Calabria, Luciano Gerardis - richiede un impegno che va al di là dei compiti specifici. Il tentativo in atto è dare voce e fare emergere la società civile da contrapporre alla criminalità organizzata. Abbiamo tanti progetti in campo a difesa dei minori, delle donne, dei migranti e dei detenuti e tanti continueremo a metterne in campo". Un invito alla scuola "a far partire una vera e propria rivoluzione" è stato lanciato dallo studente Francesco Nicolò, della consulta provinciale e regionale degli studenti. Il presidente dell'Associazione nazionale calciatori Damiano Tommasi ha sottolineato l'impegno dell'associazione a sostegno "delle cose belle che vanno difese". Il presidente del Tribunale dei minorenni di Reggio Calabria, Roberto Di Bella, ha evidenziato come San Luca "sia oggi un luogo dove è possibile una speranza di riscatto. Riconquistare il territorio - ha detto - passa anche attraverso i centri di aggregazione sportiva e sociale". Parlando dell'attività del tribunale da lui diretto che in più occasioni ha tolto i figli ai boss di 'ndrangheta per avviarli sulla strada di legalità, ha sostenuto che l'obiettivo "è assicurare a giovani sfortunati nuove opportunità, far vedere loro un mondo diverso dove il carcere è da evitare e l'omicidio non è un sistema per risolvere i problemi. Un discorso capito da molte madri che si rivolgono a noi anche a loro tutela. Se necessario le istituzioni devono anche supplire al ruolo delle famiglie. Lo prevedono le convenzioni internazionali a tutela dell'infanzia". Il presidente del Tribunale di Locri Rodolfo Palermo ha evidenziato un progetto sperimentale attuato dal suo ufficio che ha visto alcuni detenuti del carcere di Locri effettuare lavori di ristrutturazione all'interno dello stesso Tribunale. "Non è mai tardi - ha detto - per avviare un percorso di legalità". All'incontro ha portato il suo saluto anche il rappresentante della nazionale cantanti Neri Marcorè che ha sottolineato l'importanza della giornata odierna.

    "Grande emozione oggi per l'inaugurazione del Campo di San Luca in Calabria con 1200 studenti e rappresentanti delle istituzioni, il cui prezioso lavoro ha consentito di restituire alla comunità, e soprattutto ai più giovani, questo luogo di aggregazione. Insieme abbiamo rotto il silenzio: il primo muro nella lotta alla violenza e alle discriminazioni". Lo scrive la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi su fb. "Grazie all'impegno di tutti, San Luca ci dimostra - sostiene Boschi - che è possibile coltivare la cultura della legalità e delle pari opportunità. L'altissima partecipazione da parte della comunità dimostra che c'è la volontà e il bisogno di rinnovare quel patto di fiducia tra società e istituzioni in grado di costruire i diritti anche nei luoghi più difficili. Insieme siamo in campo per il futuro. Insieme abbiamo dimostrato che si può fare. E continueremo a farlo sempre di più".

    "L'inaugurazione del campo sportivo di San Luca è stata una festa gioiosa e piena di spunti di riflessione". Lo afferma, in una dichiarazione, la deputata di Alternativa popolare Rosanna Scopelliti. "Oggi, il paese e le tante persone oneste che lo abitano - aggiunge - hanno avuto la meglio sulla 'ndrangheta e finalmente si è parlato di San Luca in termini positivi. Mi auguro che la giornata odierna possa essere l'inizio di un nuovo percorso per i tanti ragazzi che hanno animato gli spalti dello stadio e per tutte quelle persone che credono, vogliono e si battono per una Calabria senza mafie".

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