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    Gioia Tauro sede dell'Autorità portuale dello Stretto

     

     

    Gioia Tauro sede dell'Autorità portuale dello Stretto

    21 gen 16 Gioia Tauro è sede dell'Autorità di sistema portuale dello Stretto. E' quanto stabilito, nella riunione del Consiglio dei Ministri di ieri, con l'approvazione del decreto di riorganizzazione dei porti italiani in attuazione della "Legge Madia". Il provvedimento, è detto in un comunicato del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, si inserisce nelle politiche e nelle azioni per il rilancio della portualità e della logistica intraprese dal Ministro Graziano Delrio. L'Autorità di Sistema Portuale dello Stretto Gioia Tauro avrà competenza su Crotone (porto vecchio e nuovo), Corigliano Calabro, Taureana di Palmi, Villa San Giovanni, Vibo Valentia, Reggio Calabria, Messina, Milazzo e Tremestieri. "I porti italiani - ha detto Delrio - ora faranno sistema. Si compiono scelte strategiche, si semplificano i processi. La sfida è quella del confronto con le grandi potenze portuali del mondo, il Nord Europa, il Nord Africa, il Pireo e il Far East. La 'risorsa mare' torna centrale in Italia".

    "Oggi sono 24 le autorità portuali li riduciamo a 15 con una sana e seria politica di coordinamento. Qualche poltrona in meno e efficienza in più". Così Matteo Renzi illustrando i dl attuativi alla riforma della P.A.
    Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto di 'Riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione delle autorità portuali', presentato dal Ministro per la semplificazione e la Pubblica amministrazione, Marianna Madia. Lo si legge in una nota del Ministero dei trasporti e infrastrutture, che spiega che il provvedimento si inserisce nelle politiche e nelle azioni per il rilancio della portualità e della logistica intrapreso dal ministro Graziano Delrio. Insieme ad altre azioni in corso - spiega la nota - il decreto punta sulla competitività dei nostri porti e sostiene il ruolo dell'Italia, attraversata da quattro corridoi ferroviari Ten-t, come hub nel Mediterraneo e piattaforma logistica europea. I principi centrali del decreto sono: semplificazione delle procedure per facilitare il transito di merci e passeggeri; promozione di centri decisionali strategici rispetto all'attività di porti in aree omogenee; riorganizzazione amministrativa; coordinamento centrale del Ministero.

    Una rivoluzione attesa 10 anni. Per la portualità italiana scatta la rivoluzione. Attesa da 10, da quando si è iniziato a parlare di riforma della legge 84/94, con il decreto di "Riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione delle autorità portuali" approvato dal Consiglio dei ministri, si gira pagina. Cambia la governance per prima cosa, all'insegna del fare sistema: nasceranno 15 autorità di sistema portuale a sostituire le attuali 24 Autorità portuali. Due saranno a cavallo fra due regioni, l'Autorità di sistema portuale del Mar ligure orientale La Spezia che comprende anche Marina di Carrara e l'Autorità di sistema portuale dello stretto Gioia Tauro che mette insieme Reggio Calabria e Messina. "I porti italiani ora faranno sistema - spiega il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio - si compiono scelte strategiche, si semplificano i processi. La sfida è quella del confronto con le grandi potenze portuali del mondo, il Nord Europa, il Nord Africa, il Pireo, il Far East". Sistema è la parola d'ordine, insieme a snellimento. Ogni Autorità di sistema portuale, con funzioni strategiche di indirizzo, programmazione e coordinamento degli scali compresi nella propria area, sarà governata da un presidente, nominato dal ministro d'intesa con il governatore della Regione o delle Regioni coinvolte, supportato da un Comitato di gestione molto più snello degli attuali Comitati portuali (a livello nazionale si passa da circa 336 membri a 70) e in cui siederanno solo rappresentanti pubblici, mentre gli operatori saranno coinvolti con un Tavolo di partenariato della risorsa mare, con funzione consultiva. Poi ci saranno il segretario generale e il collegio dei revisori dei conti, mentre i porti non sede dell'Autorità portuale di sistema (come Savona, ad esempio, accorpata con Genova nell'Autorità del Mar ligure occidentale, avranno a capo un direttore di scalo). Un tavolo nazionale di coordinamento delle Autorità di sistema istituito al ministero farà da interfaccia e garantirà la coerenza dei singoli piani con la strategia portuale che avrà finalmente una linea nazionale. "Oggi sono 24 le Autorità portuali, le riduciamo a 15 con una sana e seria politica di coordinamento. Qualche poltrona in meno e efficienza in più", dice il premier Matteo Renzi. L'altro aspetto è la semplificazione burocratica, che scatterà grazie al decreto, con lo Sportello Unico doganale e dei controlli, da realizzare sotto il coordinamento dell'Agenzia delle dogane, e lo Sportello amministrativo unico che permetteranno di ridurre drasticamente i tempi di sdoganamento e amministrativi. Ora che il decreto è approvato, ci vorranno 100 giorni per l'entrata in vigore, 40 per la pubblicazione e poi 60 per i pareri delle commissioni di Camera e Senato. Se nel frattempo il ministero riuscirà già a concordare con i presidenti delle Regioni i nomi dei futuri presidenti delle Autorità, in teoria la rivoluzione potrebbe partire in tempi relativamente brevi. E il passo successivo sarà affrontare il tema dell'organizzazione del lavoro che dovrebbe essere oggetto del prossimo provvedimento. Soddisfatta Assoporti: "E' il primo passo per il rilancio del sistema nazionale dei porti e della logistica" commenta il presidente dell'associazione Pasqualino Monti. Positivo anche il commento di Confetra che apprezza l'operato di Delrio: "Si muove coerentemente all'obiettivo di dare ad un Paese come il nostro, che vorremmo restasse manifatturiero ma che non ha materie prime, un asset indispensabile rappresentato dai porti e da sistemi logistici adeguati".

    "Perché l'Italia sia davvero il porto dell'Europa abbiamo introdotto misure per la semplificazione e la competitività dei nostri porti". Lo afferma il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, ad approvazione avvenuta in Consiglio dei Ministri del decreto di riorganizzazione dei porti italiani in attuazione della 'Legge Madia'. "I porti italiani ora faranno sistema - spiega Delrio - si compiono scelte strategiche, si semplificano i processi. La sfida è quella del confronto con le grandi potenze portuali del mondo, il Nord Europa, il Nord Africa, il Pireo, il Far East". "La 'risorsa mare' - sottolinea il ministro - torna centrale in Italia. Queste innovazioni servono a rendere concreta quella 'cura dell'acqua' che abbiamo avviato e a valorizzare il Sistema Mare, che è uno dei nostri principali asset economici, attraverso il quale transita il 70% delle merci italiane". "Si tratta di innovazioni e miglioramento di servizi che chiedono le imprese italiane d'eccellenza, piccole o grandi, quel Made in Italy che il mondo ammira, che chiedono i milioni di passeggeri che vogliono venire a visitare il nostro Paese. Il nuovo sistema sarà a vantaggio di imprese e cittadini e per la crescita del Paese".

    Federagenti, la federazione nazionale degli agenti di commercio, accoglie come "positivo" l'annuncio da parte del Governo dei decreti attuativi della legge Madia, che riguarda anche la nuova governance dei porti italiani. "Sottolineiamo con convinzione, in attesa di conoscere meglio i contenuti dei provvedimenti decisi dal Consiglio dei Ministri, la positività di una svolta in atto: svolta che consiste essenzialmente in una convinzione nuova circa l'importanza e la strategicità del settore per la ripresa complessiva del Paese" ha detto il presidente di Federagenti, Michele Pappalardo, commentando il varo delle prime misure per il rilancio del comparto logistico-portuale. "Tutto può essere perfezionato, e ci saranno i tempi per farlo - ha aggiunto -. È comunque essenziale e importante per il futuro del Paese, al di là di qualsiasi valutazione e aggiustamento in corso d'opera, che la riforma dei porti sia entrata a far parte degli obiettivi strategici del governo".

    "Come componente della Commissione trasporti della Camera e a nome della delegazione calabrese dei deputati Pd esprimo apprezzamento per l'approvazione nel Consiglio dei Ministri di ieri del piano per la portualità". Lo afferma in una nota la deputata del Pd Enza Bruno Bossio. "Si supera - aggiunge - la tradizionale frammentarietà del sistema portuale italiano rendendolo più competitivo sui mercati europei e internazionali. Con la decisione assunta dal Governo, come da noi auspicato, Gioia Tauro si valorizza come la sede delle più grande autorità portuale italiana e come il più grande hub di transhpment del Mediterraneo. Il sistema portuale calabrese assume un ruolo centrale nel sistema dei traffici del Mediterraneo. Ciò è ancora più importante in presenza degli scambi e dei traffici che si svolgono nel Mediterraneo ancor più dopo il raddoppio di Suez. Gioia Tauro diviene così sempre di più un punto di forza del sistema portuale nazionale. La sinergia tra il sistema portuale calabrese e i porti di Messina e Milazzo costituisce un'assoluta novità e può fare diventare l'intera Calabria e l'area dello Stretto, un nuovo centro gravitazionale dei traffici marittimi dell'intero Mediterraneo". "La decisione assunta dal Governo - prosegue Bruno Bossio - non costituisce un depotenziamento ma può generare maggiore impulso per lo sviluppo della polifunzionalità di Gioia Tauro e per il rilancio del porto calabrese come fondamentale porta d'accesso in Europa. Bando, dunque, a polemiche campanilistiche e provincialistiche. Tuttavia quanto deciso dal Governo ieri è un primo passo. Alla luce della riforma approvata, Gioia Tauro, ancor più tra le 15 autorità portuali italiane, è destinata ad essere candidata con più forza ed autorevolezza ad ottenere l'immediato riconoscimento della Zona Economica Speciale".

    "Non avevo alcun dubbio che Gioia Tauro sarebbe stata la sede della nuova Autorità del Mare Tirreno Meridionale. Anche per questo non mi sono appassionato nei giorni scorsi a pretestuose polemiche su questo argomento". Lo afferma - informa una nota dell'Ufficio stampa della Giunta - il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio. "La dichiarazione del Presidente del Consiglio Renzi - aggiunge - sui nuovi scenari e sulle nuove opportunità che si sono aperte per i porti del Sud, ed in primo luogo per Gioia Tauro, a seguito del raddoppio del Canale di Suez, mi rendono fiducioso sulla bontà e l'incisività del nostro progetto e delle nostre scelte relative alla vocazione commerciale e produttiva del sistema portuale calabrese. Ora è possibile ed urgente aprire una nuova fase a partire dalle proposte elaborate in questi mesi nell'ambito del master-plan per il mezzogiorno: il miglioramento di tutte le dotazioni infrastrutturali (adeguamento dei fondali e delle banchine, realizzazione del bacino di carenaggio e aumento delle dotazioni tecnologiche); la messa in rete del porto con le infrastrutture stradali e ferroviarie (sviluppo dell'area intermodale e strutture logistiche di servizio); l'avvio delle procedure per la realizzazione della Zes (confronto in sede europea e costruzione di strumenti attuativi)". "In questo scenario Gioia Tauro - prosegue Oliverio - può svolgere un ruolo trainante per tutti i porti che ricadono nell'Autorità di Sistema, sia quelli calabresi, sia quelli dell'area dello stretto. È importante che il Governo Nazionale, ed in tal senso la Giunta Regionale si è già attivata, dia seguito, a valle della definizione della governance del sistema portuale italiano, agli investimenti previsti dagli strumenti di programmazione europea e nazionale".

    "Esprimo la mia soddisfazione per la conferma che Gioia Tauro sarà sede dell'Autorità portuale del Mare Tirreno meridionale. Una buona notizia per il più importante porto italiano di transhipment". Lo afferma, é detto in una nota diramata dal portavoce, il presidente del Consiglio regionale, Nicola Irto. "La nascita delle nuove Authority - aggiunge - segna un momento di profonda modifica del sistema della portualità italiana, con l'obiettivo di una maggiore efficienza, di cui siamo certi beneficerà tutto il Paese. La finalità del provvedimento che è stato approvato dal Consiglio dei ministri è quella di un maggiore coordinamento che, nel caso del Tirreno meridionale, non poteva che avere Gioia Tauro come proprio 'hub'". Secondo Irto, "questa decisione, che va salutata positivamente, deve essere propedeutica alle politiche di rilancio del porto, che continua a fare i conti con una situazione di grave crisi. Il 2015 si è chiuso con poco più di 2 milioni e 500mila teu movimentati: un dato nettamente più basso rispetto all'anno precedente ma che conferma comunque la leadership di Gioia Tauro nel nostro Paese. Adesso occorre attivarsi per garantire una maggiore attrattività dello scalo calabrese per le compagnie di shipping, al fine di recuperare posizioni nel Mediterraneo e in Europa".

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