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    Ricordato alla Camera il Giudice Scopelliti

     

     

    Ricordato alla Camera il Giudice Scopelliti

    20 gen 16 "Mio padre è stato per molto tempo un giudice dimenticato e questo per me è stato un grande dolore, oltre al fatto che ricerco ancora giustizia e verità per la sua morte". Così Rosanna Scopelliti, deputato e figlia del magistrato ucciso il 9 agosto 1991, in occasione della commemorazione della figura del padre, nella sala Aldo Moro, alla Camera. "Oggi non è l'anniversario della sua morte ma avrebbe compiuto 81 anni - ha detto Rosanna Scopelliti - è una ricorrenza più serena. Da oggi partiranno una serie di iniziative anche nelle scuole per insegnare la legalità, anche nella vita di tutti i giorni".

    "Ricorre nel 2016 il 25mo anniversario della barbara uccisione del giudice Antonino Scopelliti, colpito mortalmente in un agguato mentre era in vacanza nella sua terra, la Calabria. Scopelliti era un magistrato coraggioso, serio, determinato. La sua carriera è stata punteggiata da importanti e delicati processi: dal caso Moro alla strage di Piazza Fontana fino alla strage del Rapido 904 dove, da pubblica accusa, sostenne la responsabilità della mafia". Questo il messaggio inviato dal capo dello Stato, Sergio Mattarella, al convegno per ricordare la figura del giudice Scopelliti. "L'omicidio del giudice Scopelliti è ancora avvolto nella nebbia ma è indubbio che la sua spietata esecuzione sia stata decisa dalla criminalità organizzata di stampo mafioso. Scopelliti scrisse che "il buon giudice deve essere libero, onesto, coraggioso". La sua libertà, la sua onestà, il suo coraggio erano invisi a una criminalità organizzata che si nutre invece di sottomissione, opacità, usura". "E' doveroso onorare la memoria dei servitori dello stato ucciso nell'adempimento del proprio dovere. Quindi è anche opera preziosa per il futuro. Scopelliti rimarrà sempre per ogni magistrato un luminoso riferimento; e un esempio di virtù e abnegazione per i calabresi onesti e per tutti gli italiani". "Esprimo pertanto la mia partecipazione e la mia gratitudine a tutti gli organizzatori di questa giornata in memoria del giudice Scopelliti", conclude Mattarella.

    "A Rosanna Scopelliti, collega deputata e presidente della Fondazione Antonino Scopelliti, esprimo la più completa vicinanza e partecipazione nel commosso ricordo di suo padre". Lo scrive la presidente della Camera Laura Boldrini nel messaggio inviato in occasione dell'evento "Mio padre non è un eroe" organizzato per commemorare il 25 mo anniversario della scomparsa del giudice Antonino Scopelliti. "L'uomo onesto, scriveva Montesquieu, è quello che ama le leggi del suo Paese ed agisce per l'amore delle leggi del suo Paese. A questo amore Scopelliti ispirò la sua azione di magistrato, nel convincimento che un futuro libero dalla violenza mafiosa passa necessariamente attraverso il contributo che ciascuno di noi può e deve dare all'affermazione di una cultura della legalità e della democrazia", prosegue il messaggio. "Affermare che Scopelliti rappresenta ancora oggi un modello da seguire per tutti noi non è formale esercizio di retorica. La sua testimonianza è un esempio non solo per magistrati e forze dell'ordine chiamati a combattere in prima linea la criminalità organizzata, ma per chiunque sia chiamato a svolgere funzioni pubbliche e per tutti i cittadini onesti, soprattutto i giovani. E dovere delle istituzioni e della società difendere la ricchezza ideale del suo messaggio e il valore del suo contributo". "E' in questa prospettiva che il Parlamento ha adottato, in questa legislatura, tra le altre, la legge sullo scambio politico mafioso, le disposizioni in tema di anticorruzione e di cessazione dei vitalizi per i condannati in via definitiva per gravi reati tra cui quelli di mafia e corruzione", conclude Boldrini.

    "Il presidente Mattarella ha detto che il giudice Scopelliti scrisse che il buon giudice doveva avere tre caratteristiche: essere libero, onesto e coraggioso. E' proprio così: Scopelliti ha proposto scomodissime verità, ha avuto l'onestà di respingere la corruzione; è stato coraggioso perchè non poteva che sapere cosa rischiava il suo no alla corruzione. Ha pagato". Così il ministro dell'Interno Angelino Alfano alla commemorazione della figura del giudice Scopelliti, ucciso 25 anni fa. "Il giudice Scopelliti non è solo, ha avuto la compagnia di una figlia, non è stato solo davanti alla morte, non è morto invano ma per la giusta causa, ha combattuto la buona battaglia. E' stato fermato, ma non si è fermata la battaglia che ha portato avanti. La lotta contro la mafie rimane una priorità del governo e dell'Italia", ha concluso Alfano.

    "Siamo convinti, sulla base di una serie di acquisizioni, che è impossibile pensare che non ci sia stato un ruolo della 'ndrangheta" nell'uccisione del giudice Antonino Scopelliti. "Quale ruolo, non siamo in grado di dirlo e lo diremo solo in forma ufficiale". Così il sostituto procuratore della Dda di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, intervenuto al convegno "Mio padre non è un eroe" organizzato dalla figlia del magistrato, Rosanna Scopelliti, per commemorare la figura del magistrato ucciso nel 1991. Per Lombardo insomma è difficile "pensare che un omicidio eccellente, che la 'ndrangheta ha in qualche modo sempre rifiutato come tipo di comportamento di attacco alle istituzioni, sia avvenuto in quei territori senza che sia stato portato a conoscenza di quelle organizzazioni".

    La commissione parlamentare antimafia "farà la propria parte, a partire dalla proposta di legge che prevede modifiche al codice civile e penale riguardanti la sospensione e la decadenza della responsabilità genitoriale nei riguardi di soggetti appartenenti ad associazioni a delinquere": ad assicurarlo, oggi, nel corso del convegno "Mio padre non è un eroe", organizzato dal deputato Rosanna Scopelliti in ricordo della figura del padre, il magistrato Antonino Scopelliti, è stata la presidente della Commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi. La proposta di legge è d'iniziativa della stessa Scopelliti. "Anche io credo che il giudice Scopelliti non era un eroe - ha detto Bindi - è stato ucciso perché era un magistrato. La lotta alla mafia deve essere laicizzata: per combattere la mafia non bisogna essere eroi, non servono professionisti, servono cittadini, forze dell'ordine, magistrati, insegnanti". Erano presenti all'iniziativa, tra gli altri, il ministro dell'Interno Angelino Alfano, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin e alcuni componenti della Commissione Antimafia: Laura Garavaglia (Pd), Davide Mattiello (Pd), Francesco D'Uva (M5S).

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