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    Oliverio presenta nuova legge urbanistica a sindaci

     

     

    Oliverio presenta nuova legge urbanistica a sindaci

    15 gen 16 "L'impianto fondamentale della nuova legge urbanistica è quello di rimuovere, di sbloccare le condizioni strutturali e assumere le novità che nel frattempo sono intervenute perché da 14 anni ad oggi c'è stata una novità che è per esempio la città metropolitana di Reggio Calabria". A dirlo è stato il presidente della Regione Mario Oliverio nel corso dell'incontro con i sindaci calabresi convocato proprio per illustrare la nuova legge rimarcando che "solo venti comuni dopo 14 anni hanno approvato il Psc". "Inoltre - ha aggiunto - c'è la necessità di inserire elementi che vanno in direzione di quanto previsto nel nostro programma di governo". Per Oliverio, tra l'altro, se c'è stato questo basso numero di approvazioni di Psc "ci saranno ragioni di ordine strutturale" alle quali "abbiamo pensato di porre mano attraverso lo snellimento delle procedure". Quindi ha ricordato che "nel nostro programma di governo abbiamo messo riduzione a zero del consumo di suolo e su questo programma vogliamo confrontarci con l'articolazione degli enti locali ed istituzionali e naturalmente definire gli strumenti". Il presidente della Regione ha poi rimarcato che "il vero strumento di programmazione non è la legge urbanistica, che è lo strumento che regola la programmazione. Il vero strumento di programmazione territoriale è il Qtr, il quadro territoriale regionale, perché definirà quello che è il sistema dei vincoli e le scelte strategiche per l'utilizzazione dell'uso del suolo. Anche per il Qtr noi non vogliamo ripartite da zero per perdere altri cinque anni come è nella storia di questa terra, noi vogliamo assumere il lavoro che è stato fatto e che è stato fatto anche con il mio concorso perché io sono stato presidente di Provincia, con quello dell'Anci, degli altri presidenti delle province. Io voglio partire da lì per cominciare a mettere un punto fermo nel governo del territorio e per evitare il gioco dell'uovo e della gallina per cui bisogna avere tutto pronto e che ci ha portato alla condizione che viviamo oggi di gravi ritardi". A detta di Oliverio, poi, "il territorio è stato in molte zone violentato, con città che sono cresciute in modo disordinato, con quartieri che sono cresciuti all'insegna della volumetria e non della qualità dell'abitato. Allora il Qtr, che è stato oggetto di un concorso di partecipazione, dovrà essere approvato entro fine gennaio massimo febbraio". Quindi, messo "un punto fermo" che è l'approvazione, potrà essere anche modificato in quanto ora "noi abbiamo bisogno di mettere punti fermi, anche perché per l'utilizzo dei fondi comunitari ci sono delle condizionalità poste. Entro febbraio - ha affermato Oliverio - porteremo al confronto il piano regionale dei trasporti e stiamo lavorando per il piano regionale dei rifiuti che sarà approvato entro febbraio. Credo che dobbiamo lavorare per fare crescere una nuova cultura ed un nuovo rapporto con il territorio anche per l'utilizzo delle risorse comunitarie che noi dobbiamo sapere utilizzare per determinare crescere e per alimentare un'idea di sviluppo sostenibile". Per Oliverio, infine, non vi è alcun dubbio sul fatto che "c'è stata una svalutazione del patrimonio immobiliare favorita anche da questa politica sciagurata di aumento delle volumetrie". Ecco perché "bisogna cambiare passo a questa pratica e farlo non vuol dire impoverire il territorio. Tutt'altro - ha concluso - si tratta di rivalutare il patrimonio immobiliare".

    "Il fatto che la Regione si doti di una legge urbanistica è senz'altro di un fatto positivo perché i nostri territori hanno bisogno di una pianificazione organica, ordinata, organizzata e soprattutto è l'unico strumento che ci dà la possibilità di programmare quella che è la costruzione delle città". Ad affermarlo, a margine dell'incontro tra i sindaci calabresi ed il presidente della Regione Mario Oliverio, è il primo cittadino di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà. "La discussione è sempre fonte di arricchimento. Queste iniziative - ha aggiunto - sono importanti ma in politica la discussione è bene che si faccia a monte delle decisioni e non a valle". Per Falcomatà, infatti, "ci sono diversi profili di criticità all'interno di questa legge che vanno rivisti, approfonditi, modificati. Uno su tutti è quello inerente la città metropolitana. Reggio Calabria si avvia a diventare città metropolitana. A giugno verremo costituiti a tutti gli effetti ed essa si deve dotare di un piano strategico metropolitano che è diverso rispetto a quello delle altre province; né tanto meno si può pensare che fino a quel momento i Comuni si dovranno rifare a quello che è il piano strategico messo a punto dalla Provincia. Proprio perché la città metropolitana non sostituisce la provincia in quanto è un qualcosa di più, è un qualcosa di diverso, abbiamo bisogno di avere il tempo di organizzarci come città metropolitana". Da qui "l'auspicio e la convinzione che - ha concluso Falcomatà - ci saranno delle riunioni operative con i vertici regionali per apportare quelle modifiche che per noi sono francamente del tutto necessarie ed imprescindibili e che se non vengono fatte avrebbero delle conseguenze negative anche nelle redazioni dei bilanci comunali 2016". Per Paolo Mascaro, sindaco di Lamezia Terme, "con la nuova legge urbanistica per la Calabria sicuramente cambia in termini di semplificazione procedimentali" anche se "questo riguarda Lamezia Terme un po' di meno avendo già Lamezia adottato il Psc ed essendo anche in una fase avanzata di esame delle 173 osservazioni che sono pervenute". A detta del sindaco, infatti, "quelle che sono le semplificazioni sono marginalmente interesse di Lamezia. Per il resto - ha concluso - è una nuova legge urbanistica che va in quelle che sono oggi le linee direttive del Qtr (quadro territoriale regionale) nel senso di un'attenzione maggiore alla riqualificazione dell'esistente piuttosto che allo sviluppo di nuovi volumi edilizi. Su questo già la linea era abbastanza tracciata".

    "Siamo all'avvio di una nuova stagione di sviluppo urbanistico per la nostra regione. La questione riguarda l'azione di governo del territorio, nel segno dell'innovazione, della qualità, della semplificazione, della sostenibilità, dei tempi certi e della pianificazione ragionata. Tutti indirizzi abbracciati dal nuovo quadro normativo sull'urbanistica approvato lo scorso dicembre dal Consiglio regionale della Calabria". Lo ha sostenuto il vice presidente del Consiglio regionale Francesco D'Agostino a margine della conferenza dei sindaci e degli amministratori locali di questa mattina a Lamezia Terme. "La presenza massiccia dei sindaci calabresi all'appuntamento odierno - ha proseguito - ha sottolineato l'importanza del tema trattato. Il lavoro svolto dal presidente Mario Oliverio, dall'assessore Franco Rossi e dal dipartimento Urbanistica è stato importante, e lo condivido. È stato incardinato un nuovo percorso di governo territoriale aprendo alle nuove legislazioni nazionale ed europea, alle potenzialità dei territori e alle esigenze di cambiamento di cui ha bisogno la Calabria. Non ultime, quelle del Porto di Gioia Tauro e dell'istituenda Città metropolitana di Reggio. Adeguare gli strumenti a disposizione di chi amministra significa semplificare le procedure, preparando il terreno, tra l'altro, per la nuova programmazione europea. Le scelte fatte nel settore urbanistico vanno sostenute perché mirate alla crescita virtuosa della regione. E il nuovo Qtr, in dirittura di arrivo, darà seguito a questo impegno in modo strategico. Ma bene ha fatto anche il presidente Mario Oliverio ad aprire ad una fase di confronto sul nuovo dettato normativo. Penso all'esigenza di discutere, ad esempio, delle ricadute di questa legge sulla gestione delle aree di insediamento produttivo, che è tema sensibile per i Comuni". "Il cambiamento - ha concluso D'Agostino - è anzi tutto un fatto culturale che deve vedere tutti coinvolti, a partire dai professionisti di settore e dai sindaci, fermo restando il bisogno di ridare linfa e strumenti utili al processo di cambiamento della Calabria".

    "La legge urbanistica approvata dal Consiglio regionale certifica, se ce ne fosse ancora bisogno, da un lato l'assoluta incapacità del governo Oliverio di programmare lo sviluppo della nostra regione e dall'altro un disegno - spero inconsapevole - che punta a indirizzare le scelte politiche in favore di soggetti imprenditoriali che, grazie alla nuova normativa, potranno godere di una sorta di monopolio nel settore dell'edilizia". Lo afferma in una nota la vice coordinatrice regionale di Forza Italia, Wanda Ferro. "Non sembri paradossale, ma le norme transitorie dettate dal novellato art. 65 della legge urbanistica regionale - prosegue - assegnano per legge la destinazione agricola a tutti i suoli comunque denominati, ad eccezione delle zone A e B dei piani regolatori (vale a dire le zone dei centri storici e quelle immediatamente limitrofe) ed alle zone già dotate di piani attuativi approvati, vale a dire alle lottizzazioni per le quali sia stata già sottoscritta la convenzione con il Comune. Questo significa che un normale cittadino che vuole farsi la prima casa non ha altra possibilità che acquistarne una da chi è proprietario di aree lottizzate (in genere molto vaste) e sulle quali si appresta a costruire metri cubi e metri cubi di edifici in regime di monopolio o, al più, in concorrenza con pochissimi altri che "godono" della stessa fortuna. E, se non bastasse, anche chi sino ad ora poteva beneficiare delle previsioni della legge del "piano casa" secondo la quale avrebbe potuto ampliare la propria abitazione o demolirla e ricostruirla con un leggero aumento di volume, rischia di vedere vanificate le proprie aspettative dato che gran parte del territorio della Calabria è diventato zona agricola la cui utilizzazione edificatoria è limitata dai vincoli imposti dalla stessa riscrittura della legge urbanistica". "Altro che politica di sinistra. Altro che riduzione - aggiunge Ferro - di consumo del territorio. La riduzione di consumo del territorio, che ritengo un obiettivo da perseguire concretamente affinché siano evitati gli scempi del passato, non si consegue con dichiarazioni e proclami, ma con norme effettivamente cogenti che, sia pur per un periodo transitorio molto breve, vietano ogni forma di speculazione edilizia senza alcuna eccezione in favore di questi o di quelli. Occorrono regole certe e chiare, che non si prestino ad interpretazioni in favore di qualcuno o contro qualcun altro, poiché i cittadini e gli imprenditori chiedono di sapere una volta per tutte cosa è consentito fare e non più cosa è vietato, specie se i divieti prevedono eccezioni. Sarebbe utile conoscere su questo la posizione di Confindustria e di Ance, che hanno sempre saputo selezionare imprenditori seri ed onesti abituati ad operare in regime di libera concorrenza e che non possono accettare eccezioni alle regole specie se le eccezioni non valgono per tutti. Le regole sono il sale della democrazia ma, evidentemente, tale principio non pare essere tanto condiviso dal governatore Oliverio, il quale sembra più interessato ad assumere in capo a sé tutti i poteri, anche quelli sostitutivi, dimenticando che da presidente della Provincia di Cosenza conduceva le giuste battaglie perché la Regione conferisse le deleghe alle province".

    "La Legge urbanistica deve essere il 'faro' che orienta le scelte per il governo del territorio avendo come cardini: limitato consumo del suolo, recupero, riuso, riqualificazione, rigenerazione, messa in sicurezza, riordino". Questo il commento del presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro dopo gli elementi emersi nella Conferenza Regionale dei sindaci e degli amministratori locali sull'argomento. "La pianificazione del territorio - prosegue - - è fattore di sviluppo sostenibile e durevole. Con la Legge Urbanistica, possiamo contribuire a far crescere quel sentimento, molto presente negli interventi alla Conferenza, e spingere sull'acceleratore per realizzare un nuovo strumento di gestione che garantisca la salvaguardia dei beni ambientali, l'equità sociale, la perequazione dei territori e il risparmio di suolo avendo come misuratore la crescita della qualità della vita. Il primo vero intervento per la prevenzione del rischio da frane e alluvioni, ad esempio, è oggi quello di rispettare il territorio e costruire in luoghi sicuri secondo legge e non abusivamente e senza aumentare la volumetria. Questo, ricucendo i territori urbani e valorizzando le aree interne sono concreti impegni che valorizzano le bellezze ambientali, paesaggistiche e culturali, asset naturali della nostra regione. E' il momento giusto per la coesione, esercitando il principio della responsabilità, dei soggetti preposti al governo del territorio, valorizzando il protagonismo dei sindaci che dovranno attuare la pianificazione. Gli investimenti materiali, e immateriali devono avere la caratteristica di essere rigenerativi e quindi influire direttamente sull'utilizzo dei fondi comunitari e nel 'Masterplann', che il Governo firmerà con le Regioni del Mezzogiorno e quindi con la Calabria"

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