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    Uil "Delrio ha deluso, Calabria non è solo il viadotto A3"

     

     

    Uil "Delrio ha deluso, Calabria non è solo il viadotto A3"

    27 lug 15 "E' inaccettabile, che il ministro Delrio, in visita in Calabria, identifichi come un intervento strutturale per la nostra regione la riapertura del viadotto Italia e che definisca il completamento dell'alta velocità ferroviaria sulla direttrice Napoli-Bari, senza fare alcun accenno ad un intervento di portata simile per il nostro territorio". Lo affermano, in una nota congiunta, Santo Biondo, segretario generale Uil Calabria e Giuseppe Rizzo, segretario generale Uil Traporti Calabria. "Ci saremmo aspettati ben altro - proseguono - dalle parole del ministro: restituire ai calabresi 'prigionieri' nel proprio territorio, dopo la caduta del viadotto Italia, una condizione di normale transito con il resto del Paese, è il minimo che il governo di un Paese evoluto, ha il dovere di garantire ai propri cittadini. La Calabria che vuole svincolarsi dalla morsa di arretratezza, che vuole aprirsi al mondo e combattere la criminalità organizzata, ha bisogno di interventi concreti sul sistema ferroviario, su quello stradale ed aeroportuale e delle attenzioni di Palazzo Chigi. Il governo deve tornare ad investire al Sud e in particolare modo in Calabria, lo deve fare sfruttando al meglio i fondi nazionali ancora a disposizione e utilizzando con saggezza, evitando preoccupanti ed inutili polverizzazioni, quella che potrebbe essere l'ultima occasione di finanziamento europeo. I calabresi soffrono per il mancato ammodernamento degli assi infrastrutturali. La mobilità in Calabria è sempre più un problema urgente da risolvere con politiche di sistema che siano supportate economicamente. Questo deficit, sommato al mancato potenziamento dei servizi su rotaia e dell'offerta aeroportuale e da un reticolo di strade statale per lo più impercorribile e pericoloso, rischia di allontanare sempre più la Calabria dalla via della crescita e dello sviluppo. La Calabria, nel vivo della stagione estiva, rischia di patire l'ennesimo colpo mortale per la sua economia già malmessa e malridotta. Tutto questo è inaccettabile, soprattutto se si pensa che in riferimento alla A3 e alla statale 106, si parla di infrastrutture sulle quali sono pendenti cantieri ultradecennali. La Uil Calabria è convinta che, davanti al protrarsi insostenibile di questa situazione, non sia più rinviabile l'apertura di un confronto serio ed approfondito fra le parti sociali e governo nazionale e regionale. Non è più rinviabile da parte del governo, la concreta definizione di un programma di investimenti in infrastrutture e trasporti per il Mezzogiorno e in particolare modo per la Calabria, necessario a mettere in rete il Sud, sempre più distante dal Nord del Paese e dall'Europa. Il futuro economico e sociale della nostra regione, della logistica a Gioia Tauro, non può prescindere dalla realizzazione dell'alta capacità, dell'alta velocità ferroviaria, dalla conclusione dei lavori sulla A3 e dall'ammodernamento della 106. Al presidente della Regione Oliverio e alla sua giunta spetta il compito di incalzare il governo su questi temi e di procedere al tempo stesso ad un repentino cambio di passo in ordine alle politiche di trasporto locale, attraverso la concretizzazione del nuovo Piano dei trasporti regionali. Un Piano da troppo tempo annunciato ma ancora in alto mare, in grado di compiere un'operazione verità sui costi, recuperare il giusto rapporto fra il peso del trasporto su gomma e quello su rotaia, da interconnettere con quello aereo, mediante investimenti sulla rete, politiche di incentivazione all'utilizzo dei mezzi pubblici e una riorganizzare e razionalizzare delle società regionali di gestione. Serve dunque azione politico istituzionale di discontinuità con il passato, per salvaguardare l'occupazione, eliminare gli sprechi, abbattere i poltronifici, al fine di riportare al giusto profitto e alla necessaria economicità l'intero settore del trasporto pubblico locale e, realizzare una mobilità di persone e merci qualificata in termini di qualità e quantità dei servizi". "Per una regione come la nostra a svantaggio competitivo, soprattutto per la carenza di infrastrutture e il forte bisogno di mobilità - concludono Biondo e Rizzo - non è possibile attendere altro tempo per l'apertura, su questi temi, di un confronto tra governo regionale, nazionale e forze sociale e produttive, per riportare al centro della discussione e della programmazione politica regionale, il tema dei trasporti e della logistica in Calabria".

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