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Corbelli: legittimati da Consulta a chiedere scioglimento Connsiglio regionale
Corbelli: legittimati da Consulta a chiedere scioglimento Connsiglio regionale 27 lug 15 Franco Corbelli, leader del Movimento Diritti Civili, in una nota, "ringrazia gli eminenti giuristi nazionali che hanno preparato il suo ricorso", spiega le ragioni e illustra "i 10 motivi per cui è ammissibile alla Consulta solo il ricorso (costituzione in giudizio) del Gruppo Politico Diritti Civili, l'unico ad essere parte lesa e legittimato a chiedere, alla luce anche della recente sentenza della Corte Costituzionale sul 'caso Abruzzo', lo scioglimento del Consiglio regionale per le illegittime modifiche della legge elettorale calabrese, approvate, lo scorso anno, in regime di prorogatio". Corbelli afferma che "solo Diritti Civili è legittimato a presentare ricorso alla Consulta, perché è l'unico Gruppo politico ad aver regolarmente presentato lo scorso anno una Lista alle primarie istituzionali (attivate dalla Regione Calabria) e a non aver poi partecipato alle elezioni regionali non riconoscendo legittimità costituzionale alle modifiche della legge elettorale approvate in modo illegittimo, in regime di prorogatio. Queste le due condizioni, presentazione della Lista alle primarie istituzionali e non partecipazione alle elezioni regionali, che rendono Diritti Civili l'unico gruppo politico legittimato oggi, quale parte lesa, a potersi costituire in giudizio davanti alla Consulta. Qualsiasi altro soggetto politico o associazione non è per questi motivi legittimato a costituirsi. Il ricorso di Diritti Civili - prosegue Corbelli - sarà presentato, così come prevede entro e non oltre il ventesimo giorno dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della sentenza della Consulta sul caso Wanda Ferro. A parte tutti gli altri aspetti di incostituzionalità della nuova legge elettorale ci sono almeno dieci valide, oggettive ragioni che rendono di fatto ammissibile solo il ricorso di Diritti Civili con la pressoché certezza del suo accoglimento". Corbelli ricorda che "Diritti Civili si è candidato alle primarie istituzionali per difendere il diritto di Mario Oliverio di potersi candidare alla Presidenza della Regione e per preparare la candidatura dello stesso gruppo politico Diritti Civili alle regionali. Siamo riusciti a raggiungere il primo obiettivo. Ma non il secondo. Le illegittime modifiche alle legge elettorale (quattro in particolare i punti contestati: l'innalzamento della soglia di sbarramento per entrare in Consiglio portata all'8% per ogni coalizione; il passaggio dal voto disgiunto al voto congiunto, la mancata elezione a consigliere del candidato presidente arrivato secondo e l'illecito accorpamento alle regionali del 23 novembre 2014, delle cinque province calabresi in tre grandi circoscrizioni) hanno infatti reso impossibile a Diritti Civili di poter sperare di entrare in Consiglio regionale. Da qui la mancata presentazione della Lista Diritti Civili alle elezioni regionali del 23 novembre e il grave, palese, oggettivo danno subito per le illegittime modifiche della nuova legge elettorale, approvata lo scorso anno in regime di prorogatio". Intanto, conclude Corbelli, si è appreso che il pronunciamento della Consulta sul caso Wanda Ferro dovrebbe arrivare tra fine agosto e inizio di settembre".
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del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto |