Infocontact, incontro a Roma, richiesto tavolo crisi

14 gen 15 Il ministero del Lavoro è impegnato a far si che i posti di lavoro della società Infoconctact ''siano tutelati, e che la Calabria non sia privata di un'attività che impegna competenze anche molto giovani, e che rappresenta una risorsa importante per l'occupazione di quella Regione''. Lo afferma il sottosegretario al Lavoro Teresa Bellanova che oggi ha incontrato il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Antonio Scalzo e il deputato Ernesto Magorno sulla vertenza che coinvolge 1800 lavoratori del call center. ''Mi auguro davvero - conclude - che tutti facciano la loro parte, con buona volontà e disponibilità al confronto, per individuare la strada verso un esito positivo della vertenza".

"Si convochi d'urgenza un tavolo di crisi al Ministero dello Sviluppo Economico. Non giochiamo con il futuro di 1800 lavoratori". E' quanto affermano, in una nota congiunta, i parlamentari di M5S Sebastiano Barbanti e Francesco Molinari. "Sul caso Infocontact - proseguono Barbanti e Molinari - il tempo gioca un ruolo determinante: il Governo non può continuare a rimanere inerte. L'imminente scadenza di importanti commesse e il mancato coinvolgimento della società, ora a regime commissariale, dai bandi gara per il rinnovo delle medesime, pone serie ipoteche sul suo futuro. Non possiamo non evidenziare al Governo la gravità della situazione, aderendo e promuovendo la convocazione d'urgenza di un tavolo di crisi al Ministero dello Sviluppo economico invocata dalle organizzazioni sindacali. Un atto dovuto verso i lavoratori, i cui sacrifici meritano l'esito positivo di tale vicenda". "Da calabresi, per i calabresi - sostengono i parlamentari M5S - non possiamo non sentirci vicini a questi cittadini ed alle loro famiglie. Invitiamo, pertanto, alla mobilitazione tutti i parlamentari eletti nella nostra circoscrizione ed il Governatore della Calabria affinché si attivino a tale richiesta. Occorre dimostrare l'interessamento alla sorte dei nostri conterranei e fare il possibile per aiutarli: la precarietà del lavoro non deve trasformarsi nella precarietà della condizione umana".