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    Convegno sul vino a Melissa con Oliverio "Si deve fare di più"

     

     

    Convegno sul vino a Melissa con Oliverio "Si deve fare di più"

    11 apr 15 Il vino che fa bene. Il vino che è storia, cultura, tradizione e .. futuro. Ma serve un progetto per conquistare nuovi mercati, servono risorse e progetti mirati, necessita cooperazione e solidarietà fra produttori. Urge un rapporto nuovo e positivo fra istituzioni e imprese. E' questo in sintesi, è scritto in una nota, il risultato della giornata che si è svolta nella Torre Aragonese di Melissa, nel crotonese, nell'area cirotana che è da secoli la 'patria del vino'. Molti i presenti al confronto, provenienti da tutta la Calabria. "Si sono ritrovati a parlare, discutere e progettare - prosegue la nota - le massime espressioni istituzionali ai diversi livelli: il governo, il Parlamento, Ismea, la Regione, gli Enti locali, i produttori, le associazioni di categoria. Netto e chiaro il messaggio del Presidente della Regione, Mario Oliverio, che ha partecipato all'incontro promosso dal Gruppo Pd della Camera dei deputati su proposta dell'on Nicodemo Oliverio". "Sono stati fatti notevoli passi avanti nel settore vitivinicolo - ha detto Oliverio - ma ancora di più possiamo e dobbiamo fare tutti insieme. Occorre trovare insieme una strategia per penetrare meglio i mercati internazionali. Occorre un 'Marchio Calabria' che dia una identità ai nostri prodotti, che li renda immediatamente riconoscibili. La Regione farà la sua parte, coinvolgendo anche Ismea che può svolgere un ruolo importante per dare credito alle imprese e ai giovani che vogliono entrare in agricoltura. Stiamo anche ragionando su come utilizzare il grande patrimonio degli ex enti agricoli della Regione, per metterli a disposizione dei giovani". Il sottosegretario all'agricoltura Giuseppe Castiglione, è scritto nella nota, ha parlato dei troppi ritardi che si registrano sui Piani di sviluppo rurale, la farraginosità degli stessi, il mancato utilizzo delle risorse comunitarie, la necessità di programmare bene i fondi comunitari, di spenderli al meglio affinché possano creare sviluppo e occupazione. "L'agricoltura - ha affermato - è il futuro economico del Paese, e lo sarà ancora di più per il sud e la Calabria. Ma occorre avere le idee chiare: ci sono 52 miliardi di euro da utilizzare dal 2014 al 2020. Sono le risorse europee che potranno segnare una reale svolta per il futuro del Mezzogiorno e del Paese. Ma non possiamo fare gli errori del passato, non possiamo più permetterci ritardi e contraddizione nell'utilizzo delle risorse comunitarie". Al dibattito hanno preso parte i parlamentari Luca Sani (presidente Commissione Agricoltura della Camera), Massimo Fiorio (vicepresidente), Dorina Bianchi, Laura Venittelli e Nico Stumpo, il consigliere del CdA di Ismea Franco Laratta. Per Oliverio, capogruppo Pd in Commissione agricoltura della Camera, "è necessaria l'unità delle forze politiche e delle istituzioni per dare più forza all'Agricoltura. Stiamo lavorando in parlamento per innovare, snellire, potenziare e rafforzare l'intero comparto agricolo. Ed ora, con la nuova esperienza regionale e con il presidente Oliverio, potremo dare una svolta decisiva al settore, migliorandolo in efficienza e produttività. Il vino è il nostro fiore all'occhiello, la nostra speranza. È un comparto che tiene e migliora di anno in anno, ma che potrà fare sempre di più. Dobbiamo stare tutti insieme". Alla giornata del vino di Torre Melissa, con il sindaco Gino Murgi, hanno partecipato il sindaco di Crotone Peppino Vallone, i sindaci del comprensorio, i produttori e le imprese del settore, le associazioni di categoria. Pietro Molinaro di Coldiretti ha garantito sostegno a Oliverio, ma ha anche chiesto interventi mirati, progetti coerenti, credito indispensabile soprattutto con il coinvolgimento di Ismea ed ha criticato il ruolo negativo che ha svolto in questi anni Fincalabra. Alberto Statti di Confagricoltura ha parlato del vino come volano per la crescita di tutto il comparto agricolo ed ha chiesto una politica nuova e moderna per il settore agroalimentare. Dello stesso tono il rappresentante della Cia che ha chiesto maggiore attenzione e risorse per l'agricoltura calabrese che è il solo comparto che può creare sviluppo e ricchezza.

    Marchio qualità Calabria. "Nel corso degli ultimi anni il vino calabrese, grazie soprattutto ai produttori, ha fatto passi da gigante e si presenta oggi con una forte credibilità e anche con una maggiore capacità di competere sui mercati rispetto a ieri, ma tutto questo non basta. Bisogna fare ancora molto di più". E' quanto ha detto, tra l'altro, il presidente della Regione, Mario Oliverio, concludendo i lavori del convegno sul tema "Il vino che fa bene", svoltosi questa mattina presso la Torre Aragonese di Torre di Melissa, in provincia di Crotone, alla presenza del Sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole, Giuseppe Castiglione, di numerosi parlamentari, sindaci, amministratori, produttori vitivinicoli e cittadini. "Il fatto - ha aggiunto Oliverio - che il nostro prodotto, così come è accaduto di recente al Vinitaly di Verona, si presenti ancora in maniera estremamente frammentata e che non esista un marchio 'Calabria', è un punto di estrema debolezza. In questo senso dobbiamo lavorare e saper utilizzare le risorse per fare un salto di qualità in uno scenario internazionale, europeo e nazionale sempre più concorrenziale. Anche a livello regionale dobbiamo lavorare molto per affermare i nostri prodotti in una regione in cui il consumo della produzione vitivinicola locale è ridicolo. Basti pensare che su 26 milioni di bottiglie consumate in Calabria, solo due milioni sono di vino calabrese. Per costruire e diffondere una identità è necessario utilizzare strumenti adeguati. Penso alla formazione, al raccordo tra mondo della produzione e mercato interno. Penso, per esempio, che uno strumento come l'enoteca regionale non possa e non debba essere concepito solo come una vetrina, ma come uno strumento operativo gestito direttamente dai produttori, per aiutare l'aggregazione di prodotti e stare sui mercati per promuoverli e per alimentare il raccordo tra produzione e sistema enogastronomico locale". Oliverio, a questo punto, ha fortemente rimarcato il ruolo e la funzione che l'agricoltura e, in particolare, la vitivinicoltura possono avere per la difesa e la salvaguardia del nostro territorio. "In una regione come la nostra ad elevato rischio idrogeologico - ha detto ancora - la loro funzione è fondamentale poiché, laddove è presente l'uomo c'e' sempre la difesa del territorio. In tal senso dobbiamo ripensare anche i nostri strumenti urbanistici, cambiare registro, alimentare una cultura nuova. Il nostro obiettivo deve essere quello di puntare al 'consumo zero' del nostro territorio. Ecco perché stiamo lavorando per incentivare l'immissione di nuove energie in questi settori, mettendo a disposizione di giovani soggetti che vogliano intraprendere una iniziativa in questo campo il nostro patrimonio demaniale. Parte delle risorse del PSR pensiamo di utilizzarla in questa direzione. Così come pensiamo di incentivare e favorire l'incontro tra centri di ricerca e aziende. L'imprenditore agricolo e vitivinicolo deve diventare protagonista e non soggetto passivo della ricerca". Oliverio, infine, si è soffermato sulla necessità di aprire una riflessione franca, a largo spettro, sul ruolo che può avere il Mezzogiorno in un contesto che rappresenta la frontiera dello sviluppo del futuro. "Dobbiamo aprire una grande discussione - ha detto - non per riproporre vecchie litanie o per chiedere elemosine, ma per ricollocare il Sud e la Calabria nella loro giusta dimensione, che è quella di occupare una posizione strategica privilegiata all'interno del bacino del Mediterraneo, attraverso la quale è possibile intercettare i grandi flussi di traffico che attraversano questo grande mare (negli ultimi dieci anni i traffici si sono quadruplicati) e da cui possono trarre giovamento sia il nostro Paese che l'Europa". "La nuova frontiera del futuro - ha concluso il Governatore della Calabria - sarà, dunque, il Sud del Mediterraneo e, su questo fronte, anche il settore agroalimentare potrà dare un grande contributo. Dobbiamo lavorare con questo respiro perché si cambi passo. Le condizioni ci sono perché tutto questo possa avvenire. Tutto, ora, dipende, da ognuno di noi".

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