Melfi scrive ai partiti del centrosinistra: dire basta a Scopelliti - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Melfi scrive ai partiti del centrosinistra: dire basta a Scopelliti

17 mag 14 "E' ora di dire basta. Occorre un ineludibile ed improcrastinabile sussulto; non possiamo essere additati a complici di insipienze politiche e di giochi di potere". E' quanto afferma il neo coordinatore regionale di Sel, Mario Melfi, in una lettera ai segretari regionali dei partiti del centrosinistra calabrese. "Liberiamo la Calabria - aggiunge ancora Melfi - dalle ipocrisie, dalle ambiguità, dai sospetti. E' noto che per le opportune determinazioni in Consiglio regionale, il ruolo più incisivo viene svolto dal Pd, a voi toccano le mosse decisive. Non indugiate oltre, la popolazione non capirebbe. Sel con il suo deputato Ferdinando Aiello, con i suoi rappresentanti istituzionali, con i suoi iscritti, darà tutto il supporto necessario acché si possa scrivere una nuova pagina politica: la buona politica in Calabria, ripristinando innanzitutto la democrazia e le regole". "Da pochi giorni - prosegue Melfi - le compagne ed i compagni di Sel hanno inteso affidarmi il ruolo di coordinatore regionale. Non posso nascondere tutto il peso che sento sulle spalle per il delicato compito, acuito dai gravi problemi, che affliggono la nostra Calabria. In tal guisa si aggiunga la 'pantomima' che si sta consumando dagli scranni del Consiglio regionale: dimissioni-sospensione del Presidente della Regione, voto-non voto. Di fronte ad una Calabria sempre più povera, di fronte a dati statistici espressi in diminutio e non in eccesso: 33% di disoccupazione, 65% di inoccupati, 57% di lavoratori in nero, sanità al collasso con forte emigrazione, oltre 52 mila utenti si rivolgono a strutture fuori regione, di fronte a ciò ed a tant'altro ancora, tocca leggere ai calabresi che si inviano le documentazioni al Prefetto se è giusto o meno continuare la consiliatura". "Siamo di fronte ad una tragicommedia - sostiene ancora il coordinatore regionale di Sel - i cui protagonisti dimostrano letteralmente di difendere e/o spartirsi gli ultimi avanzi di un'interminabile cena che avrebbe fatto impallidire persino Lucio Lucino Lucullo. In questo nauseabondo vortice, purtroppo, rischiamo di essere risucchiati anche noi, corroborando la voce della protesta, del populismo che parla alla sola pancia della gente e non anche al cervello".